sabato 1 aprile 2017

Amaricante

Finito il giro, ricomincio dalla A per la serie di Parole dal Dizionario! E a proposito, se ti piace il brano che ti propongo e ne vuoi leggere altri, ti consiglio di iscriverti al blog lasciando il tuo indirizzo qui accanto nella casella sotto al post della settimana, o se mi stai leggendo dalla pagina Facebook metti il tuo mi piace alla pagina. Shhh, sto preparando una sorpresa, presto arriva!
E ora, la parola di questo sabato.

Amaricante [a-ma-ri-càn-te] agg., s. 1. agg. Di additivo che dà gusto amarognolo a bevande e liquori. 2. s.m. Liquore di gusto amaro.

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.


Di solito con un amaro si finisce, non si comincia. Ma la parola mi piaceva, non l'avevo mai sentita prima, e come già altre volte, sono bastate le prime battute di un dialogo per ricreare a poco a poco nella mia mente tutta la scena. In più, uno dei due personaggi appartiene a una storia su cui sto lavorando adesso, perciò ben venga se questo esercizio mi aiuta a esplorarne il passato.


– Tu sei pazza – mi alzai dal tavolino d'angolo in cui ci eravamo appartati, quello dietro il separé, usato sovente dalle coppie che cercavano un po' di intimità. – Non lo farò, questa storia si è spinta troppo...
– Siediti – mi ordinò Helanna, rigirando tra le dita la boccetta tappata. Mi guardò dal basso quando non le obbedii ma rimasi accanto al tavolo, disposto ad ascoltare. – Non devi avvelenarlo davvero. Basterà che tu glielo faccia credere.
Mi sedetti. Helanna posò la boccetta e seguitò a mormorare, col tono carezzevole di un'amante: – Estratto di Aglaver, è una sostanza amaricante che proviene dal deserto di Elara. Perfettamente innocua per gli esseri umani. Ora, dopo aver brindato con il presidente per la sua rielezione, ti sarà sufficiente tirar fuori la boccetta e ricordargli casualmente come certi veleni abbiano lo sgradevole retrogusto di mandorle amare. Sai com'è paranoico...
– Non funzionerà. Per la sua paranoia, appunto. Credi che non farà assaggiare tutto ciò che mangia o beve a una guardia del corpo, o al cameriere che ha la sventura di servirlo?
– Esistono veleni ad azione lenta. Una volta instillato il sospetto, un po' di palpitazione o di sudore possono essere scambiati per i sintomi di un avvelenamento.
Sbuffai. Aveva ragione: per com'era diventato, sarebbe stato facile farglielo credere. Vedeva nemici ovunque. Ma se lo avessi fatto, ne avrebbe visto uno anche in me. – Sai che se lo faccio, sarà l'ultima cosa che faccio per voi, vero? Non potrete più usarmi per carpire informazioni o influenzarlo. – Colpii con l'indice la boccetta di liquido amaricante, rovesciandola sul tavolo. – Smetterò di essere una pedina utile.
– Ma è qui che viene il bello – Helanna mi rivolse un sorriso astuto. – Se funziona e otterremo la confessione dei suoi crimini, avremo vinto e non dovrai fare più nulla per noi. Se non funziona... non avrai fatto del male a nessuno, e sarà stato soltanto uno scherzo di pessimo gusto.
– Tu sei pazza – ribattei, ricambiando il suo sorriso.

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