lunedì 30 settembre 2019

Inktober 2019


"Ogni ottobre, artisti da tutto il mondo partecipano alla sfida di disegno Inktober creando un disegno a inchiostro al giorno per tutto il mese."
 Tradotto dal sito di Inktober

Inktober è, per gli artisti, ciò che NaNoWriMo è per gli scrittori: una sfida lunga un mese, un modo per mettersi alla prova e crearsi l'abitudine a coltivare con costanza la propria creatività. A differenza del NaNoWriMo, in cui ognuno lavora al proprio romanzo in maniera indipendente, condividendo solo, se lo desidera, il conteggio delle parole o quanto manca alle fatidiche 50.000, Inktober fornisce un tema giornaliero su cui basare il proprio disegno secondo un calendario "ufficiale" fornito sul sito, e numerosi altri "non ufficiali" proposti dai partecipanti. Inoltre, sebbene non sia obbligatorio, uno dei punti fondamentali di Inktober è quello di condividere la propria arte (su un social media o sul frigorifero di casa, come specificano sul sito).

Per quest'anno, il calendario ufficiale di Inktober propone i seguenti spunti:


 
Se ti senti ispirato a partecipare, queste sono le regole:
  1. Crea un disegno con l'inchiostro (puoi prepararlo prima in matita se preferisci)
  2. Condividilo
  3. Usa l'hashtag #inktober e #inktober2019
  4. Ripeti

Ebbene, ora che sai che cos'è Inktober, potresti chiederti: "Bello, ma che cosa c'entra una sfida di disegno con un blog dedicato alla scrittura?" C'entra, perché quest'anno ho deciso di partecipare anch'io. Ma non con un disegno, o meglio, non soltanto. Ovviamente, essendo la parola scritta il mio cavallo di battaglia artistico, ho deciso di adattare questo Inktober alle mie esigenze. Ed è qui che entra in campo il mio unicorno azzurro. Eccolo:


Il resto, si vedrà da domani. Nuovo mese, nuova avventura della Piuma, e io non vedo l'ora che inizi!

E se anche tu parteciperai all'Inktober di quest'anno, che sia con il disegno, con le parole, o con tutt'e due, fatti sentire nei commenti qui sotto! Sarebbe in immenso piacere poter condividere la strada con uno o più compagni di viaggio.

lunedì 16 settembre 2019

Lavori in corso

Avevo detto una settimana, è vero. Come spesso accade, ho sottostimato la durata dei lavori. Oppure ho ingaggiato degli operai, in questo caso i miei neuroni, che se la prendono comoda. Dannati. Non sono nemmeno pagati a ore.


Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Photo by Fernando Arcos from Pexels


In realtà, per il rinnovamento della Piuma Tramante avevo un'idea che si è rivelata non così entusiasmante come pensavo. Poi, dopo un paio di giorni di tentennamento, incerta se annunciare la definitiva chiusura o meno (mi è balenato per la testa anche l'idea di ricominciare da capo con un altro blog, con uno stile più simile a quello di un diario sospeso tra la realtà e la fantasia), oggi ho ricevuto l'illuminazione. Finalmente ho in testa una serie di brani che ho davvero voglia di scrivere, com'era all'inizio. Di più: che non vedo l'ora di scrivere. Ma non posso ancora cominciare.

Non dirò di cosa si tratta. Voglio che sia una sorpresa. Ti darò solo un paio di anticipazioni: c'entrano ottobre, e un piccolo taccuino azzurro.

Ci vediamo tra due settimane. La Piuma Tramante, io, e il mio unicorno azzurro ti aspettiamo!

giovedì 5 settembre 2019

Personaggio: Chris Target

Per quanto avrei voluto scegliere Neve come seconda anti-antagonista, non ne so ancora abbastanza sulle sue motivazioni per inserirla in questa categoria. Certo, sarebbe stato divertente creare il suo ritratto... al suo posto, ho ripiegato su un normale essere umano.

Immagine creata con Mega Fantasy Avatar Creator di Rinmaru Games


Chris Target, come quasi tutti i personaggi di questa storia, viene direttamente dal mio periodo anglofilo. Non ne abbiamo avuto tutti uno? O almeno, se non verso l'inglese, una fascinazione per una lingua e un'ambientazione estera, magari esotica. Ma tornando al personaggio e alla storia in questione, non so se prima o poi cambierò tutti i nomi per renderli più nostrani, come ho già fatto in altri casi, o se un giorno troverò un motivo plausibile per ambientarla, che so, in una futuristica America. Quel che è certo è che nella sua storia, Chris è un medico, uno scienziato, e, come lo descrive un suo collega e amico: "Un fanatico. Anzi, un idealista. Un maledetto idealista fanatico che finirà col mettersi nei guai."
Come anti-antagonista, Chris Target è quel tipo di personaggio che non si pone scrupoli nel raggiungere il suo obiettivo, spronato anche da un socio con una morale distorta e uno scopo tutt'altro che nobile. Attivista infiltrato in un progetto militare della massima segretezza, cercherà di sabotare "l'esperimento" dapprima cercando di limitare al minimo i danni collaterali, poi con azioni sempre più eclatanti e distruttive che causeranno un effetto a catena che farà collassare varie dimensioni... roba complicata, ma se ti interessa dare un'occhiata alle conseguenze, puoi trovare altri brani di quella storia (senza Chris Target... a quel punto ha già incontrato il suo destino) qui.
Non ho mai descritto Chris Target, ma me lo immagino con i tratti del viso spigolosi, gli occhi tristi sotto un cipiglio determinato e, ovviamente, un camice bianco.


Questo è il primo brano che scrivo per il blog con protagonista Chris Target:


L'esercizio richiede di scrivere un brano in cui l'anti-antagonista spiega o dimostra le sue motivazioni, o in cui sorprende gli eroi compiendo un atto che non può essere definito malvagio. Anche in questo caso ho ripreso un brano che avevo già scritto, espandendolo per dimostrare un atto di umanità da parte di Chris Target, in contrasto con la freddezza del socio.


– Aspetta – sibilò John, scorgendo i soldati di guardia alla porta. – Sono ancora là dentro. Andiamo prima dalle altre due.
Chris annuì. Era d'importanza vitale non farsi notare. Dopo, quando tutto sarebbe successo, non dovevano ricordare di averli visti in quella zona.
Chris guidò l'altro lungo il dedalo di corridoi, fino a raggiungere un'altra delle stanze dalla porta anonima. Moss usò il tesserino rubato per entrare, e una volta dentro controllò la cartella ai piedi del letto per capire di quale dei tre soggetti si trattasse. Per capire la tattica migliore per rovinare il progetto.
– Marta – mormorò a Chris Target, che conosceva l'esperimento meglio di lui.
– Obbedienza – sussurrò Target di rimando. – È la caratteristica predominante. Come intendi...
– È più semplice del previsto – lo interruppe John Moss. – È condizionata per obbedirci, giusto? Bene. Svegliamola e diamole un ordine... l'ultimo della sua vita.
– Non credo che funzionerà. Non ci riconosce come suoi superiori. – Chris Target si strofinò il mento, reso ispido da un accenno di barba. Da quanti giorni non si radeva, troppo preso dai preparativi per giungere a quel fatidico momento? Aveva memorizzato ogni dettaglio dell'esperimento, anche quelli che esulavano dal suo ambito di competenza, ogni rapporto su cui era riuscito a mettere le mani. Si avvicinò a Moss e scorse i dati sulla cartella. Indicò una riga. – L'ultima sessione di consolidamento della memoria è avvenuta meno di due ore fa. È molto probabile che sia ancora ricettiva. Se è così, possiamo condizionarla con un ordine inconscio, che si attivi al momento opportuno.
John annuì, ripose la cartella nel suo scomparto e si spostò da un lato del letto. Chris si posizionò dall'altro lato e si abbassò per sussurrare alla ragazza addormentata. Al di sopra della testolina dai ricci biondi, John gli sorrise sardonico e suggerì: – Il salto nelle esercitazioni.
Chris abbassò lo sguardo e si umettò le labbra. Per essere certo che l'ordine venisse eseguito, doveva provenire da una figura la cui autorità la ragazza non avrebbe mai messo in discussione. Lui sapeva esattamente chi impersonare, ma farlo lo rendeva un po' nervoso. Al primo sussurro, la voce gli si arrochì, tremante: – Marta, bambina mia, ascoltami bene. Verranno delle persone, e ti chiederanno di fare degli esercizi... semplice ginnastica, nulla di straordinario. Sanno che sei brava, e ti diranno di fare del tuo meglio, ma tu ascolta me più di tutti: quando ti chiederanno di saltare, tu devi lasciarti cadere. Sgancia ogni corda di sicurezza e buttati giù.
La ragazza gemette e biascicò nel sonno. – ...buttati giù.
– Esatto. – Chris Target sospirò e le accarezzò la mano posata sul cuscino. – È l'unico modo per raggiungere me e la mamma. Buttati giù, lanciati nel vuoto, e potremo stare assieme.
Chris le rimboccò le coperte e sostò ancora un attimo al capezzale della creatura che stava condannando con quell'ordine. Aggrottò la fronte allo sguardo spazientito di John Moss, che formulò con le labbra un silenzioso "sbrigati".
– Mia figlia avrebbe la stessa età, oggi – si giustificò Chris Target, a bassa voce, mentre uscivano dalla stanza.
– Non ti mettere a fare il sentimentale, papà – lo prese in giro John Moss. – Quella non è una ragazza. Non è nemmeno una persona. È solo una cosa creata in laboratorio con un po' di materiale biologico e un bel filmino in testa per farle fare tutto quello che vogliono loro. È un'arma, Chris. E noi la stiamo solo disattivando. È la cosa più giusta da fare, date le circostanze.
Chris annuì. Era ciò che si era ripetuto più volte, negli ultimi giorni. Meglio fermare i prototipi, dimostrare che erano "difettosi", prima che quei pazzi si mettessero a produrre esseri umani in serie con il solo scopo di mandarli a morire.

lunedì 2 settembre 2019

Personaggio: Majetas Neron

Se penso a un antagonista che, in circostanze diverse, sarebbe stato un eroe, una brava persona e il protagonista della sua storia, mi viene in mente lui. Nei miei racconti, è lui l'anti-antagonista per eccellenza.

Immagine creata con Mega Fantasy Avatar Creator di Rinmaru Games


Scrivere qualcosa su Majestas Neron per me rappresenta un problema, perché a raccontare il suo passato rischio un enorme spoiler che riguarda la storia di un altro personaggio. Una delle poche cose che posso rivelare è che "Majestas Neron" non è il suo nome, bensì uno pseudonimo che ha assunto e grazie al quale è arrivato alla posizione di potere che ricopre. Della sua identità precedente non posso dire nulla, e per lo stesso motivo ho evitato di aggiungere alla lista qui sotto i brani in cui compare con il suo vero nome.
Majestas Neron è il primo presidente di un piccolo stato del mondo di Penterra, una nazione che fino ad allora è stata retta da una serie di famiglie nobili, e che si ritrova dopo le prime libere elezioni a dover sottostare a un tiranno ambizioso e astuto. Nonostante la sua sete di potere e la paranoia che man mano lo porta ad alienarsi le persone che gli sono più vicine, Majestas Neron diviene in breve tempo una figura amata dal popolo, un presidente che durante il suo governo non agisce solo per soddisfare i propri desideri e mantenere il potere che ha ottenuto, bensì lavora con ogni mezzo a sua disposizione per portare prosperità e lustro ai suoi concittadini e al paese (anche a scapito di altri popoli e nazioni). Majestas Neron è guidato da una visione del mondo ideale che all'inizio proviene da un altro personaggio, e che in seguito fa sua anche se in maniera distorta. Per realizzarla non esita a impiegare forme di magia proibite, o mezzi più mondani come la manipolazione dell'opinione pubblica, la tortura e l'omicidio dei dissidenti, facendo attenzione a risultare sempre come l'eroe del popolo, e a tenere accuratamente nascosto tutto ciò che contrasta con una facciata di rettitudine e virtù.
Per questi e per altri motivi, talvolta mi viene da pensare che questo antagonista abbia tendenze sociopatiche; in altri casi, però, soprattutto quando penso al punto di svolta che lo ha condotto lungo questa strada, e al tipo di persona che sarebbe potuto essere se avesse preso un sentiero diverso, tutto ciò che mi viene in mente è: "quanto potenziale sprecato!".


Questi i brani già scritti in cui compare o viene nominato Majestas Neron:
Ordire una beffa
Il presidente e il traditore
La presunzione di Neron
Majestas Neron offre un lavoro a Jasmen
Quell'uomo non è Neron


L'esercizio richiede di scrivere un brano in cui l'anti-antagonista spiega o dimostra le sue motivazioni, o in cui sorprende gli eroi compiendo un atto che non può essere definito malvagio. Avendo già scritto (al di fuori del blog) qualcosa riguardo alle motivazioni di Majestas Neron, ho pensato di riprendere quel brano, eliminare gli spoiler ed espanderlo un po'. Se ho fatto bene i miei calcoli, questo racconto si colloca prima dei brani già scritti sul blog, o in ogni caso prima del terzo.


Tu eri irremovibile. Dal momento in cui l'accusa era stata mossa, mi avevi detto, non c'era altro modo di provare la tua innocenza se non tramite un'ordalia rituale, che consisteva nel bere una linfa in grado di discernere tra innocenti e colpevoli e di punire solo questi ultimi. Era ironico: un veleno ti aveva messo nei guai, e un altro veleno ti avrebbe scagionato. Nessun tribunale avrebbe messo a tacere le chiacchiere che macchiavano il tuo nome con il crimine peggiore per una moglie, quello di aver ucciso il proprio sposo. Invano ho cercato di convincerti che a Terrana le usanze erano diverse, e che la sentenza pronunciata da un giudice sarebbe stata sufficiente a riabilitarti.
Non lo facevi per loro, ma per te stessa, e per l'anima inquieta di un marito che avevi almeno rispettato, se non amato.
Questo era il modo di agire di una donna di Sljdzjell.
In tanti erano venuti a vedere lo spettacolo. Ex nobildonne altere e popolane chiassose, un tempo separate dalla diversa condizione in una società ingiusta, si ritrovarono riunite dalla curiosità morbosa di assistere a quella barbara usanza. Mentre spiegavi le proprietà quasi magiche della sostanza che avevi fatto spedire da casa, io osservavo la folla di testimoni che avrebbero dovuto diffondere la notizia della tua assoluzione. Nella mia mente non c'era altro risultato possibile. Io conoscevo la verità.
Avevo persino coinvolto un giudice pronto a volgere in sentenza d'esito dell'ordalia, perché ovviamente nessun colpevole vi si sarebbe sottoposto volontariamente, sapendo ciò a cui andava incontro. Perciò, a meno che tu non ti fossi tirata indietro all'ultimo momento, era chiaro a tutti il significato del tuo gesto.
Tu avevi fiducia in quella prova. Io avevo fiducia in te.
Eppure, ora lo so, avrei dovuto fermarti. Fare qualcosa, confessare, rivelare la mia colpa. Fermi tutti, ho avvelenato io quello sporco traditore. Questo avrei dovuto dire. Non c’è alcun bisogno che tu ti sottoponga all’ordalia, madre, non c’è onta nel tuo onore, nessun sospetto su di te.
Pensavo che potessi farcela. Che la tua innocenza sarebbe stata riconosciuta dai tuoi dei, che loro non ti avrebbero permesso di morire. Per questo te l’ho lasciato fare, perché io sapevo la verità. Ma mi sbagliavo.
Non c’è giustizia in questo mondo. Nessuna clemenza per gli innocenti, né da parte degli dei, né da parte degli uomini. Farò in modo che questo cambi.
Io prenderò tra le mie mani il mondo e lo plasmerò in una terra più pura, più onesta, migliore. Una terra che assomigli un po’ più a te, madre.
E a me.