giovedì 5 settembre 2019

Personaggio: Chris Target

Per quanto avrei voluto scegliere Neve come seconda anti-antagonista, non ne so ancora abbastanza sulle sue motivazioni per inserirla in questa categoria. Certo, sarebbe stato divertente creare il suo ritratto... al suo posto, ho ripiegato su un normale essere umano.

Immagine creata con Mega Fantasy Avatar Creator di Rinmaru Games


Chris Target, come quasi tutti i personaggi di questa storia, viene direttamente dal mio periodo anglofilo. Non ne abbiamo avuto tutti uno? O almeno, se non verso l'inglese, una fascinazione per una lingua e un'ambientazione estera, magari esotica. Ma tornando al personaggio e alla storia in questione, non so se prima o poi cambierò tutti i nomi per renderli più nostrani, come ho già fatto in altri casi, o se un giorno troverò un motivo plausibile per ambientarla, che so, in una futuristica America. Quel che è certo è che nella sua storia, Chris è un medico, uno scienziato, e, come lo descrive un suo collega e amico: "Un fanatico. Anzi, un idealista. Un maledetto idealista fanatico che finirà col mettersi nei guai."
Come anti-antagonista, Chris Target è quel tipo di personaggio che non si pone scrupoli nel raggiungere il suo obiettivo, spronato anche da un socio con una morale distorta e uno scopo tutt'altro che nobile. Attivista infiltrato in un progetto militare della massima segretezza, cercherà di sabotare "l'esperimento" dapprima cercando di limitare al minimo i danni collaterali, poi con azioni sempre più eclatanti e distruttive che causeranno un effetto a catena che farà collassare varie dimensioni... roba complicata, ma se ti interessa dare un'occhiata alle conseguenze, puoi trovare altri brani di quella storia (senza Chris Target... a quel punto ha già incontrato il suo destino) qui.
Non ho mai descritto Chris Target, ma me lo immagino con i tratti del viso spigolosi, gli occhi tristi sotto un cipiglio determinato e, ovviamente, un camice bianco.


Questo è il primo brano che scrivo per il blog con protagonista Chris Target:


L'esercizio richiede di scrivere un brano in cui l'anti-antagonista spiega o dimostra le sue motivazioni, o in cui sorprende gli eroi compiendo un atto che non può essere definito malvagio. Anche in questo caso ho ripreso un brano che avevo già scritto, espandendolo per dimostrare un atto di umanità da parte di Chris Target, in contrasto con la freddezza del socio.


– Aspetta – sibilò John, scorgendo i soldati di guardia alla porta. – Sono ancora là dentro. Andiamo prima dalle altre due.
Chris annuì. Era d'importanza vitale non farsi notare. Dopo, quando tutto sarebbe successo, non dovevano ricordare di averli visti in quella zona.
Chris guidò l'altro lungo il dedalo di corridoi, fino a raggiungere un'altra delle stanze dalla porta anonima. Moss usò il tesserino rubato per entrare, e una volta dentro controllò la cartella ai piedi del letto per capire di quale dei tre soggetti si trattasse. Per capire la tattica migliore per rovinare il progetto.
– Marta – mormorò a Chris Target, che conosceva l'esperimento meglio di lui.
– Obbedienza – sussurrò Target di rimando. – È la caratteristica predominante. Come intendi...
– È più semplice del previsto – lo interruppe John Moss. – È condizionata per obbedirci, giusto? Bene. Svegliamola e diamole un ordine... l'ultimo della sua vita.
– Non credo che funzionerà. Non ci riconosce come suoi superiori. – Chris Target si strofinò il mento, reso ispido da un accenno di barba. Da quanti giorni non si radeva, troppo preso dai preparativi per giungere a quel fatidico momento? Aveva memorizzato ogni dettaglio dell'esperimento, anche quelli che esulavano dal suo ambito di competenza, ogni rapporto su cui era riuscito a mettere le mani. Si avvicinò a Moss e scorse i dati sulla cartella. Indicò una riga. – L'ultima sessione di consolidamento della memoria è avvenuta meno di due ore fa. È molto probabile che sia ancora ricettiva. Se è così, possiamo condizionarla con un ordine inconscio, che si attivi al momento opportuno.
John annuì, ripose la cartella nel suo scomparto e si spostò da un lato del letto. Chris si posizionò dall'altro lato e si abbassò per sussurrare alla ragazza addormentata. Al di sopra della testolina dai ricci biondi, John gli sorrise sardonico e suggerì: – Il salto nelle esercitazioni.
Chris abbassò lo sguardo e si umettò le labbra. Per essere certo che l'ordine venisse eseguito, doveva provenire da una figura la cui autorità la ragazza non avrebbe mai messo in discussione. Lui sapeva esattamente chi impersonare, ma farlo lo rendeva un po' nervoso. Al primo sussurro, la voce gli si arrochì, tremante: – Marta, bambina mia, ascoltami bene. Verranno delle persone, e ti chiederanno di fare degli esercizi... semplice ginnastica, nulla di straordinario. Sanno che sei brava, e ti diranno di fare del tuo meglio, ma tu ascolta me più di tutti: quando ti chiederanno di saltare, tu devi lasciarti cadere. Sgancia ogni corda di sicurezza e buttati giù.
La ragazza gemette e biascicò nel sonno. – ...buttati giù.
– Esatto. – Chris Target sospirò e le accarezzò la mano posata sul cuscino. – È l'unico modo per raggiungere me e la mamma. Buttati giù, lanciati nel vuoto, e potremo stare assieme.
Chris le rimboccò le coperte e sostò ancora un attimo al capezzale della creatura che stava condannando con quell'ordine. Aggrottò la fronte allo sguardo spazientito di John Moss, che formulò con le labbra un silenzioso "sbrigati".
– Mia figlia avrebbe la stessa età, oggi – si giustificò Chris Target, a bassa voce, mentre uscivano dalla stanza.
– Non ti mettere a fare il sentimentale, papà – lo prese in giro John Moss. – Quella non è una ragazza. Non è nemmeno una persona. È solo una cosa creata in laboratorio con un po' di materiale biologico e un bel filmino in testa per farle fare tutto quello che vogliono loro. È un'arma, Chris. E noi la stiamo solo disattivando. È la cosa più giusta da fare, date le circostanze.
Chris annuì. Era ciò che si era ripetuto più volte, negli ultimi giorni. Meglio fermare i prototipi, dimostrare che erano "difettosi", prima che quei pazzi si mettessero a produrre esseri umani in serie con il solo scopo di mandarli a morire.

Nessun commento:

Posta un commento