sabato 16 luglio 2022

Vieto

Vieto [viè-to] agg. Vecchio e abusato, inattuale.

Etimologia: deriva dal latino, per alcuni da vetus, "vecchio", secondo altre fonti da vietus, "domato, infiacchito, avizzito", participio passato di viescere, "perdere la forza".



Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Foto di furkanfdemir da Pexels


10° giorno di Dorato, Casa dell'Uomo Vanitoso, La Capitale

Ci siamo trattenuti più di quanto mi aspettavo nella casa dell'Uomo Vanitoso, e non posso dire sia stato a causa di Taliesin. Quando l'Uomo Vanitoso gli ha raccontato che cosa voleva si dicesse di lui, dopo tutti i convenevoli e il pranzo in suo onore, offerto da lui medesimo, a cui ci ha invitati, Taliesin non ci ha messo più di mezza giornata per comporre una sestina di ballate. Ma alla vista delle pergamene vergate nella sua grafia elegante, senza nemmeno leggerle, l'Uomo Vanitoso ha storto il naso e ha detto qualcosa come: "Santi numi, ma cos'è questa insulsa e vieta trascrizione? Chi usa più scrivere con penna e calamaio di questi tempi? La modernità, mio caro, devi adattarti alla modernità!"
E così siamo rimasti a guardare il suo scrivano che riscriveva, con una serie di stampini inchiostrati su fogli chiari e dall'odore strano, le ballate di Taliesin lettera per lettera, metodicamente, lentamente.
Ci sono voluti tre giorni.
Taliesin è rimasto a controllare il lavoro dello scrivano, per assicurarsi che non commettesse un errore che l'Uomo Vanitoso avrebbe imputato a lui e non allo strano metodo dello scrivano.
Io mi sono stancata presto, e ho avuto il permesso di esplorare questa strana casa, sotto lo sguardo delle tante statue e dei ritratti che raffiguravano tutti la stessa persona. Altri sguardi mi seguivano, e ovunque andassi sentivo gli abitanti della casa ridere, e all'inizio ne ero felice e ridevo anch'io, finché una donna non è venuta da me con uno sguardo che mi è parso... triste, ma in una maniera strana.
"Povera cara, il tuo padrone ti costringe a indossare questi stracci vieti, quando saresti così bella con le tue ali e un vestito decente!"
Questo ha detto, e non ho fatto in tempo a dirle che Taliesin non era il mio padrone, che già lei mi stava portando in una stanza piena di specchi dove per ore mi ha fatto provare una serie di abiti bizzarri, scomodi, che non mi facevano sentire me stessa.

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