sabato 24 novembre 2018

Becero

Non tutte le parole si riferiscono qualcosa di gradevole e desiderabile. Incontrare qualcuno che corrisponde alla definizione di questa parola può peggiorare notevolmente la giornata, ma almeno da oggi saprai come descriverlo.

Becero [bé-ce-ro] agg., s. 1. agg. Volgare, sguaiato. 2. s.m. (f. -ra) Persona rozza, maleducata.

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.


Non è una parola da tutti, e non è facile infilarla, soprattutto in un dialogo. La mia prima idea era una scena alla Rossella O'Hara, con un litigio tra una donna e un uomo. Poi mi sono ricordata di questi personaggi... e ho modificato leggermente la mia prima idea.


Cercare di tenere assieme quei due era come tentare di mescolare l'acqua e l'olio. A mani nude. Senza alcuna scodella o bicchiere a contenere i due liquidi.
Non avevo chiesto io di avere un seguito. Non lo volevo. Ma non ero certa di riuscire a portare a termine il mio compito, con l'ombra dei falsi dei che mi divorava da dentro e mi rendeva sempre meno me stessa, e sempre più qualcos'altro. Mi aggrappavo con ostinazione ai pochi ricordi che mi rimanevano, ed era un pensiero consolante sapere di avere loro due a completare ciò che avevo lasciato in sospeso, quando di me non sarebbe rimasto più nulla.
Se solo fossi stata in grado di farli andare d'accordo.
– Siete un becero bandito! – La voce nasale dello storiografo si levò nella quiete pigra del mattino mentre scendevo le scale della locanda. – Un bugiardo, un malfattore della peggior specie, un volgare ladro...
Mi fermai ai primi gradini. Potevo raggiungerli, ed evitare che quella contesa degenerasse; ma non ero a conoscenza del motivo del loro screzio, quindi non sapevo se soffocandola in quel momento, la fiamma non sarebbe divampata più violenta in seguito.
– Pensala come vuoi, pomposo idiota – replicò Kal Tydas. Il tono della sua voce era basso e roco, sicuro di sé. – Ma è la verità. Io posso dormire con lei e tu no.
Scossi la testa. Uomini. Non avevo tempo per cose del genere.
– Una lady non permetterebbe mai...
Sir Maizorean si interruppe quando scesi le scale calcando ogni passo. Volevo che mi sentissero. Per fare in modo che mi capissero entrambi, dovevo essere più becera del peggiore dei Kalaan.
Li raggiunsi, sfilai il pugnale dallo stivale e lo sbattei sul bancone. – Ascoltatemi bene. Non me ne frega niente di quello che pensate di poter ottenere, io non sono il premio in una vostra schifo di gara, perciò il primo che mi tocca, perderà qualcosa a cui tiene molto più della mano. Intesi?
Li fissai con aria truce. L'uomo ignaro di essere stato reclutato in una guerra, e l'uomo che ancora sperava di potermi salvare.

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