sabato 19 maggio 2018

Solluchero

Per questo sabato ho scelto una parola allegra, dal suono quasi comico. Io conoscevo la variante con due ci, ma come altre parole italiane (obiettivo/obbiettivo, per esempio) sono corretti entrambi i modi di scriverlo.

Solluchero [sol-lù-che-ro] o sollucchero s.m. Soddisfazione provata nel sentirsi appagato; è usato quasi solo nelle locuzioni andare, mandare in solluchero, provare, suscitare tale sentimento.

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.


Sono andata in sollucchero al pensiero di sfruttare, per il brano in cui uso questo termine, il contrasto tra un termine buffo e un personaggio crudele e oscuro. Pensiero che ho messo da parte quando ho trovato l'immagine con cui accompagnare il post, che mi ha suggerito quanto sarebbe stato simpatico mandare in sollucchero il brontolone Castai di Fratelli degli alberi. Riesco a immaginarmelo proprio con questa espressione! Alla fine però non ho trovato niente che riuscisse a farlo sorridere, quindi sono tornata al precedente cattivone gongolante.


– Ma dai, perché quella faccia, piccola? – Thiss imitò il broncio della ragazza, ma le fiamme oscure delle sue pupille guizzarono di divertimento nelle iridi rosse. – Sssolo perché ti ho appena confesssato che mi manda in sssollucchero l'idea di torturare un ragazzo innocente? – chiese, con il sibilo che tornava a infilarsi tra le sue parole ogni volta che pronunciava una esse.
Whiteray strinse tra le mani la Bacchetta del Giglio, quasi avesse potuto usarla come uno scudo contro l'altro. – Tu sei un mostro! – lo accusò.
Thiss cacciò la lingua biforcuta fuori dalle labbra e agitò l'indice della mano destra. – Non è affatto carino giudicare qualcuno dal sssuo assspetto, capelli bianchi. La tua mamma non te lo ha insssegnato? – Thiss s'interruppe e pose la mano dinnanzi alla bocca, ma da entrambi i lati gli angoli delle labbra si sollevarono. – Opsss! Ssscordavo: tu hai mandato la tua povera mamma sssottoterra, nascendo. Il che sssolleva qualche dubbio sssu chi sssia il vero mossstro, qui.
Whiteray curvò le spalle e sentì un tremito, che era per metà rabbia e per metà dolore, scuoterla da dentro. Thiss riusciva a toccare gli angoli polverosi in cui aveva chiuso il suo sconforto notte dopo notte. Mentre se ne stava lì occhi a terra, sotto il baldacchino verde della selva lussureggiante, la ragazza sentì un sibilo carezzarle l'orecchio.
– Sssai cosss'altro mi fa andare in sssollucchero?
Whiterai si tirò indietro. Non lo voleva sapere, ma l'altro proseguì ugualmente.
– Le persssone che mi consssegnano ciò che ho chiesssto. – Le fiamme negli occhi di Thiss danzarono ipnotiche. – Accontentami, capelli bianchi, e possso consssiderare l'idea di lasciar andare quel povero diavolo che sssi è trovato invissschiato in una sssituazione che non lo riguarda affatto. Oppure non farlo, e lui resssterà nelle mie grinfie, a divertirmi. In ogni cassso, io sssarò appagato.

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