lunedì 1 luglio 2019

Il donatore

L'ultima volta ti ho parlato dei personaggi che ricoprono il ruolo di veggente o di messaggero, fornendo informazioni o consigli al protagonista. C'è un altro tipo di personaggio che al suo apparire offre un aiuto, ma nel suo caso si tratta di qualcosa di più concreto delle parole. Sto parlando di:

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Il donatore, come dice la parola, è colui o colei che offre un aiuto tangibile al protagonista. Può trattarsi di un oggetto, come la spada Excalibur che La Dama del Lago dona ad Artù nel mito di Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda. Può trattarsi di abilità speciali o poteri magici, come quelli trasmessi dal mago Shazam all'orfano Billy Batson nel film Shazam!. Può essere un oggetto simbolico, privo di un reale potere ma utile per dare al protagonista la fiducia che gli manca, come la Piuma magica che il topolino Timoteo e i corvi regalano a Dumbo. O talvolta, in rari casi, il donatore interviene direttamente, compiendo azioni che favoriscono il protagonista, come fa Il gatto con gli stivali dell'omonima fiaba, che è al tempo stesso dono (eredità dal padre), beneficiario di doni (gli stivali, il cappello e il sacco da parte del figlio minore), e donatore (al re, per ingraziarsi il suo favore; al suo padrone, la fama e le ricchezze dell'orco per renderlo "Marchese di Carabas" agli occhi del re).

Nelle favole, il donatore è spesso una Fata Madrina, si veda ad esempio quella che dà a Cenerentola tutto il necessario per partecipare al ballo, ma a una condizione: la sua magia è destinata a esaurirsi a mezzanotte. Non è raro infatti che un donatore ponga dei limiti che vanno rispettati, pena la perdita dell'aiuto ricevuto. Un'altra fata, la Fata Turchina, si prodiga in aiuto di Pinocchio, ma solo alla fine, una volta dimostrato dal burattino pentimento e buon cuore, la Fata Turchina esaudisce il suo desiderio e lo trasforma in un bambino vero. E a proposito di desideri: nella storia di Aladdin il donatore è il Genio della lampada che concede tre desideri ma, almeno nella versione Disney, ce ne sono alcuni che non possono essere esauditi, e una formula da pronunciare per richiedere il suo aiuto (tanto che, se non è stato richiesto, il suo intervento non può essere considerato come uno dei desideri).

Il tipo di donatore, e di doni, varia enormemente da storia a storia. Per alcuni, utilità e significato simbolico vanno di pari passo, come la Spada della Verità e lo Scudo della Virtù dati al principe Filippo dalle Fate Madrine di Aurora nella versione Disney della Bella addormentata. In altri casi, accanto a un dono che si preannuncia di fondamentale importanza, pensa ad esempio alla Luce di Eärendil donata da Galadriel a Frodo nel libro e nel film Il Signore degli anelli "per aiutare il Portatore dell'Anello nelle ore più buie", vi è qualcosa privo di utilità pratica ma dall'alto valore simbolico: la ciocca di capelli della dama elfica chiesta da Gimli il nano, simbolo di un'amicizia e di una stima mai vista prima tra le due razze.

Può accadere anche che il valore del dono non sia evidente all'inizio, né il donatore lo spieghi. Se il bacio sulla fronte che la Buona strega del Nord dà a Dorothy in Il meraviglioso mago di Oz è subito identificato come una protezione contro il male, l'altro dono, le Scarpette d'argento appartenute alla strega cattiva, rivelano la loro magia solo al termine della storia. Infine, è bene chiarire che in caso di più beneficiari, un donatore tende a dare sempre a ciascuno l'oggetto o il potere che più lo rappresenta, anche a livello di carattere, e che se concede un dono, è certo che prima della fine della storia questo tornerà in qualche modo utile. Che è ciò che accade con il donatore per eccellenza, Babbo Natale, che appare in Il leone, la strega e l'armadio per regalare, rispettivamente: una spada e uno scudo a Peter, un arco e un corno magico a Susan, e una fiala di cordiale magico curativo a Lucy. E a Edmund, il bambino cattivo che in quel momento era irretito dalla Strega Bianca... niente.


In ogni storia, o quasi, è coinvolto un donatore, anche quando non c'entra la magia: ti basta ricordare che in una delle versioni di Cenerentola, il film La leggenda di un amore, la parte della fata madrina... la fa Leonardo da Vinci! Come con veggente e messaggero, però, il rischio di ricorrere fin troppo al donatore e trasformarlo in un deus ex machina per risolvere ogni situazione è alto. Perciò ti voglio fare un dono, e ti lascio un doppio esercizio per metterti alla prova.

Se sei uno scrittore, cerca esempi di donatori nelle tue storie. Scrivi la scena in cui al protagonista viene offerto un aiuto, un potere o un oggetto dal donatore.

Se sei un lettore (o uno spettatore), ripensa alle storie che hai seguito di recente o a quelle che ti piacciono di più o che ricordi meglio: in quali casi hanno un personaggio che puoi riconoscere come donatore? Scrivimi pure nei commenti quelli che ti vengono in mente.

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