sabato 27 ottobre 2018

Uggia

Mi meraviglia scoprire quanti sinonimi di noia esistono, quante sfumature può avere una sensazione, e in particolare questa che pare così unidimensionale e sempre la stessa, noiosa vecchia noia ogni volta che la si prova...

Uggia [ùg-gia] s.f. (pl. -ge) Senso di fastidio e di noia, tedio. || Avere, prendere in uggia qualcuno, averlo, prenderlo in antipatia. | Venire in uggia a qualcuno, diventargli antipatico.

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Photo by Min An from Pexels


Per questo brano ho cercato di pensare alla rovescia. Si dice spesso che un giorno di pioggia è uggioso, e oggi piove, e sarebbe stato fin troppo facile estrarre un'immagine dalla realtà che sto vivendo e portarla sulla pagina. Ma se invece a essere uggiosa fosse una bella giornata estiva? Fortunatamente ho proprio il personaggio che fa al caso mio.


– Io mi annoio – si lamentò Vanessa, occhieggiando la tenda di velluto porpora che bloccava ogni traccia di luce dall'esterno. Si appoggiò alle pieghe con la testa, allungò una mano e la tirò verso di sé quel tanto che bastava per disegnare una striscia di sole sul pavimento. Mollò la presa. Sbuffò. – Voglio uscire. Per quanto durerà ancora?
Vanessa si girò verso Dimitri e avvertì l'insofferenza del padre unirsi alla propria. – Cerca di fartela passare – replicò lui in tono scontroso. – La radio non ha previsto pioggia, e io non sono un dannato indovino.
Vanessa sospirò e rimase immobile, abbandonata contro la tenda come una bambola di porcellana in un vestitino di raso e merletti neri. I lunghi giorni d'estate, con i cieli limpidi, il calore e la luce accecante, ammantavano la vita nella casa buia di una coltre d'uggia pesante quanto le tende. Per alleviare il tedio, Vanessa immaginava gole squarciate, e fiotti di sangue, e il sapore di rame che le scendeva in gola, placando allo stesso tempo la sete e il desiderio. Accarezzava il rubino sul suo pugnale e attendeva la notte, quando sarebbe uscita a caccia con il padre.
Dimitri si leccò le labbra, inebriandosi delle fantasie truculente della figlia, prima di porvi freno.
Vanessa alzò gli occhi nel comprendere che il padre le avrebbe negato l'agognato diversivo. – Perché no? – chiese in tono ostile.
– Ho un appuntamento – replicò Dimitri. Dentro di lui, la rabbia di Vanessa si scontrò con un muro di freddezza. – E tu ti sei saziata abbastanza ieri notte. Non fare l'ingorda. Non possiamo permetterci di essere notati.
Vanessa strinse la tenda coi pugni e strillò. Sapeva che l'appuntamento di Dimitri non era cibo, o il padre l'avrebbe portata con sé. No, quella donna era qualcos'altro, era qualcuno che voleva insinuarsi nella loro vita perfetta e cambiarla, qualcuno che si sarebbe messo tra lei e suo padre e glielo avrebbe portato via. Ancora non la conosceva, ma più che averla in uggia, Vanessa sentiva già di odiarla.

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