sabato 1 agosto 2020

Sommesso

Sommesso [som-més-so] agg. Di tono vocale o suono, basso, leggero.

Etimologia: il termine proviene dal latino submissus, participio passato del verbo submittere, "porre sotto, abbassare, piegare".

Immagine ritagliata, originale liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Photo by Anna Shvets from Pexels


La magia che regge il mondo è una voce sommessa, un canto di sirena, una danza tra le onde. Quando ti soffermi a indagare i misteri del cosmo, comprendi che è così. Non ci sono grida nell'infinitamente piccolo e nell'infinitamente grande, solo silenzio e stupore.
Così fu quando mi ritrovai davanti a lei, una bella addormentata in una bara di cristallo, una reliquia di un tempo passato. Non credevamo nemmeno che fosse viva, ma quando infrangemmo il cristallo azzurro che la ricopriva come una coltre di ghiaccio, i suoi occhi si aprirono, e il suo cuore riprese a battere. Oh, avevamo così tante domande per una creatura così antica, e lei non si fece pregare.
Rispose, sempre con quella sua voce lieve, a malapena udibile persino per i nostri sensi sviluppati, che le fece guadagnare il soprannome di Lemailidan, colei che sussurra. Non gridava mai, Lemailidan.
Aveva udito fin troppe grida nel corso dei millenni, e forse gridato lei stessa fino a consumarsi la voce, perché con la Comprensione che giunge a quelli della nostra stirpe nel bere l'Acqua della Vita, probabilmente aveva conosciuto in anticipo qual era il suo destino.
E scoprirlo, come dissi a Corylos in tono sommesso per cercare di non farmi udire da lei, l'aveva resa saggia, o folle.
Lemailidan era stata, in gioventù, quando era ancora umana, una degli scienziati che avrebbero dovuto prevenire il cataclisma. Da quando l'avevamo svegliata, in segreto, stava agendo sulla storia e sul nostro passato, per generare lei stessa quell'evento terribile che aveva giurato di evitare.

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