sabato 13 aprile 2024

Simulacro

Simulacro [si-mu-là-cro] s.m. 1. Immagine o statua di una divinità; statua o monumento in genere. 2. fig. Parvenza, immagine lontana dalla realtà effettiva. 3. lett. (al pl.) Vestigia, monumenti, testimonianze del passato.

Etimologia: dal latino simulacrum, composto dal tema simula, da simulare, "rappresentare", e dal suffisso crum, che indica, "mezzo" o "strumento".



Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Foto di Agung Pandit Wiguna da Pexels


Nell'angolo più appartato del giardino, celata da una selva di rami rigogliosi, scovai il simulacro di un'antica dea acquatica. Come quando avevo rinvenuto il loro libro delle ombre, con quell'incantesimo così provvidenziale e prezioso, mi chiesi chi potessero essere stati prima di me i proprietari di quella casa. Non sapevo se la statua fosse una riproduzione, o se un esploratore dei tempi andati l'avesse portata qui da qualche remoto angolo del pianeta, ma capivo anche senza toccarla che la dea impressa nella pietra era stata a lungo venerata.
Io non avevo bisogno di una statua per riconoscere l'essenza degli Dei nel creato, tuttavia, per rispetto degli spiriti degli vecchi proprietari della casa, liberai delicatamente la statua dalla sua prigione verde, permettendole di rivedere il sole. Mentre spostavo i ramoscelli, pronunciando parole cariche di potere per convincerli a curvarsi in altre direzioni, avvertii come una carezza la sua presenza.
Era uno spirito, ma non quello dell'antica dea, era uno spirito che conoscevo. Era la mia guida, il mio compagno di altre vite, la mia anima gemella.
– Ben fatto – mi disse, nel riconoscere il motivo che mi aveva indotto a occuparmi della statua.
Non eravamo destinati a condividere questa vita, non nel modo che io agognavo. Ma in quella casa avevo trovato una soluzione, per quanto folle.
Allungai una mano verso la sua guancia e come già tante volte mi era accaduto negli ultimi giorni, nel percepire la sua pelle sotto le mie dita provai un calore e una gioia incontenibile.
– Questo corpo non è che un simulacro – mi rammentò lui. – L'incantesimo non durerà. E ciò che hai fatto è sbagliato.
Aveva protestato, e molto, dall'alto della sua incommensurabile saggezza. Lo capivo: era il suo ruolo guidarmi in questa vita. Eppure, ogni volta dopo le proteste si avvicinava a me, e mi baciava, e mi stringeva in un abbraccio. E io sospettavo che non sarebbe passato molto prima che andassimo oltre.
In fondo, era ciò che voleva anche lui.

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