sabato 3 agosto 2024

Irrefragabile

Irrefragabile [ir-re-fra-gà-bi-le] agg. Che non si può contestare.

Etimologia: deriva dal latino irrefragabilem, composto da in, "non", e da refragabilem, dal verbo refragari, "resistere, contraddire, opporsi".


Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Foto di KATRIN BOLOVTSOVA da Pexels


L'incontro della nostra pelle, rosso e blu, ogni volta che lui mi prendeva per mano, parlava in silenzio di ciò che non avevamo mai detto.
Ormai era irrefragabile: l'umanità era di più colori di quanti tutti noi volessimo ammettere.
Perché uno di noi da solo era l'eccezione, ma insieme diventavamo regola.
E allora ci perdevamo a pensare, nella nostra danza di blu e rosso, a quanti altri come noi fossero ancora là fuori, nascosti e isolati. A quelli che avremmo trovato e riconosciuto, come un giorno ci eravamo riconosciuti noi sulla spiaggia.
– Forse incontreremo una bambina gialla. Giallo limone, coi capelli di miele e gli occhi d'ambra – gli dissi. – O forse sarà una donna verde foglia, dai capelli come sottilissimi fili d'erba e gli occhi color smeraldo.
– O magari sarà un uomo arancione – ribatté Fuoco Rosso, stringendomi di più in un abbraccio. – Ma mi auguro davvero di no. Come potrei competere con il tuo complementare?
Lo disse ridendo, però, come se fosse uno scherzo. Buon per lui. Non avrei sopportato gelosia dall'unico che mi somigliava.
– Potrebbe essere un vecchietto viola – azzardai, e prima che potessi descriverlo, Fuoco m'interruppe.
– No, Oceano, viola no. Perché viola saranno i nostri figli.
Lo disse in tono così leggero che all'inizio non ci feci caso, presa com'ero dall'inventare altri personaggi di quell'ipotetica sfilata di colori. Poi, quando la sua affermazione affondò nelle profondità del mio blu, irrefragabile nel suo significato, rimasi senza parole. Fu l'intreccio delle nostre dita rosse e blu a dire ciò che dalle mie labbra non voleva uscire.

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