lunedì 27 agosto 2018

Il fiore di Tìpfhé

(racconto ispirato alla Sfida numero 4. Per questa prova ho ripreso un racconto che non avevo mai concluso e l'ho notevolmente ridotto, dato che anche incompleto già superava le 200 parole. Ora sono 100 esatte, almeno secondo il mio programma di scrittura... non so mai come contare le parole apostrofate!)
 
 
 
Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
 
 
Chiunque venga da Tìpfhé sa che l'ira non è un peccato. L'ira è un fiore letale.
Lì, microscopici semi vagano nel vento. Basta un respiro e si annidano in te, in attesa, fino alla morte. In un modo, o nell'altro.
La rabbia è calore, è sangue che scorre. È nutrimento per il fiore di Tìpfhé. Nella furia, le radici stritolano il cuore, il bocciolo squarcia il petto. Rosso, meraviglioso, e crudele.
Io sono nata a Tìpfhé.
Perciò, se non urlo, se non sono in collera per il tuo tradimento, non è perché non ti amo. La gelosia mi ucciderebbe. Letteralmente.

Nessun commento:

Posta un commento