sabato 7 marzo 2020

Leggiadro


Leggiadro [leg-già-dro] agg. Dotato di grazia, di eleganza.

Etimologia: deriva dal tardo latino levis, "leggero, snello" tramite la forma leviarius.

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
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La creatura si teneva su a malapena, in equilibrio su uno stelo, con la grazia di una ballerina. Lunghe ali trasparenti e un corpo esile e leggiadro dalle sfumature iridescenti.
Pareva un miracolo.
– Non ne ho mai viste così lontane dall'acqua, – mormorai con meraviglia. – E tu?
Il mio compagno di esplorazione sbuffò. – Non siamo qui per ammirare il paesaggio, ma per prelevare campioni. Sbrighiamoci, non vedo l'ora di tornare sulla nave.
La sua voce mi giunse con un fastidioso timbro metallico attraverso l'interfono del mio casco, e mi rese acutamente consapevole della goffaggine che le nostre tute ci imponevano, in netto contrasto con la leggerezza della minuscola creaturina aliena. Pareva una libellula, ma io sapevo che non lo era.
La maggior parte di quel mondo era morto, una distesa di finissima sabbia argentea, quasi impalpabile, che si sollevava in una nebbiolina rarefatta a ogni nostro passo. Ma, di tanto in tanto, compariva una visione inaspettata come quella: un singolo ramo dai fiori candidi che spuntava dal terreno, e una creatura che si librava in un volo leggiadro sostenuta da trasparenti ali di drago.
E mentre la guardavo allontanarsi da noi col suo moto ondivago, un po' mi dispiaceva che tutto l'incanto di quel mondo sarebbe sparito una volta iniziata la terraformazione.

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