sabato 5 gennaio 2019

Halle

Questa è la lettera più difficile dell'intero alfabeto, perciò mi si perdonerà se stavolta ho scelto un termine straniero (era nel dizionario italiano... giuro!).

Halle s.f. inv. Mercato coperto.

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.


Mi è bastato leggerlo, e vedere una immagine, per sentire i rumori e i profumi di un antico mercato coperto. O forse, è stato passare la giornata tra banchetti e casupole che mi ha ispirato. A ogni modo, dovevo calare nella descrizione un mio personaggio, e dare un minimo di storia... ed è così che è arrivato lui, spontaneamente.


Sotto l'enorme tetto di legno della halle, persone e vento fluivano liberamente, facendo tintinnare al loro passaggio le perle di quarzo e di giada delle collane appese ai lati delle bancarelle. Il vociare dei compratori e dei curiosi era un sottofondo discreto all'ululato dei fruttivendoli, o al berciare delle camiciaie che cercavano di accaparrarsi l'attenzione dei passanti. Allo stesso modo, il profumo dolciastro della vaniglia e l'aroma morbido del cioccolato litigavano per lo spazio sotto la tettoia con l'olezzo del pesce e l'odore acre e penetrante delle olive e della frutta secca, che come una signora ingombrante e maleducata sgomitava a destra e a manca pur di ottenere un po' di posto e la cortesia altrui. Ogni tanto un bambino sfuggiva alla madre, o rimaneva indietro, attirato dalla cima bianca di una meringa, da una bambola di pezza, o dai giochi di legno costruiti da un bizzarro intagliatore.
Tra la marea di gente che saliva e calava a seconda delle ore, Castai resisteva sulla sua predella con la stessa ostinazione di un vecchio scoglio. La maggior parte di quelli che si assiepavano nella halle lo oltrepassavano senza degnarlo di un'occhiata, indifferenti a lui quanto al tetto sopra di loro. O forse di più: il tetto, almeno, nelle giornate di pioggia riceveva elogi e attenzione, ma non c'era pioggia in grado di donare la stessa benevolenza all'uomo allampanato e loquace che non vendeva nulla se non le proprie idee.
Nelle giornate buone era già tanto se un curioso lo ascoltava per qualche istante, prima di girare sui tacchi e dedicarsi ad attività più proficue come farsi mostrare merce che non intendeva acquistare, o tentare di tirare sul prezzo con il mercante più avido di tutta la halle.
Nelle giornate cattive, Castai otteneva quel genere di attenzione che preferiva non ricevere, ed era costretto a dileguarsi tra la folla di fronte a un gruppetto di detrattori che non avevano gradito il suo sermone, ed erano pronti a dimostrarlo con le mani e con le forche.

Nessun commento:

Posta un commento