giovedì 2 maggio 2019

Personaggio: Taliesin

Lunedì scorso ho presentato un mentore che è tutto il contrario della figura positiva e benevola tipica di un personaggio che ricopre questo ruolo. Cercando meglio, ne ho trovato uno che rispetta più da vicino i canoni. Almeno, come carattere.

Immagine creata con Mega Fantasy Avatar Creator di Rinmaru Games


Nemmeno Taliesin è il vecchio mago dalla barba bianca che ci si aspetterebbe di trovare sulla propria strada come mentore. Innanzitutto, come la figura storica a cui mi sono ispirata, non è un mago, bensì un bardo. In secondo luogo, è molto giovane: anagraficamente poco più vecchio della fata a cui si ritrova a fare da insegnante, all'inizio per quanto riguarda gli usi e i costumi degli esseri umani, e in seguito come insegnante di musica e canto. Ma per LunaSylvania, che prima di incontrarlo non conosceva nulla del mondo al di fuori del suo bosco, Taliesin è ugualmente un mentore e una sorta di padre.
Essendo uno dei primi personaggi che ho ideato, assieme a quelli del romanzo (che però in fase di riscrittura si sono evoluti, diventando più complessi), Taliesin è un personaggio assolutamente positivo, privo di difetti. Sapiente e gentile, paziente e altruista, grazie alla sua guida LunaSylvania matura fino a diventare una sua versione al femminile, lasciandosi alle spalle gli unici tratti negativi che erano inevitabili dato il suo isolamento iniziale, ovvero l'ingenuità e l'ignoranza.
Per quanto riguarda l'aspetto di Taliesin, non mi ricordo come lo avevo immaginato allora. Oggi lo vedo come un giovane cantastorie vagabondo, in un ritratto che rispecchi il più possibile il suo mestiere e il suo carattere: lunghi capelli castani raccolti in una coda, volto dai tratti morbidi e privo di barba, quasi androgino, e abiti comodi, in cui colori neutri che richiamano le sfumature del bosco, a rappresentare il viaggio e il suo legame con LunaSylvania, si mescolano a tinte più vivaci e brillanti, proprie di un intrattenitore che deve richiamare il pubblico con un aspetto variopinto e fuori dal comune.


Questi i brani già scritti in cui compare Taliesin:
Taliesin tranquillizza la fata
Taliesin rivela una verità sgradita


L'esercizio richiede di scrivere il momento della separazione tra mentore e allievo. Buona cosa che io sapessi già, prima di sceglierlo, come avviene tra LunaSylvania e Taliesin: così posso illustrare anche l'altro aspetto di questo momento fondamentale della storia, il tipo di separazione meno violento, ma non per questo meno drammatico.


28° giorno di Caldaluce, Ostello del Viaggiatore Stanco, Villaggio di Mezzocammino

Stamattina è accaduta una cosa strana. La più strana, secondo me, da quando ho lasciato il mio bel bosco: mi sono svegliata da sola.
Di solito, al mio risveglio, Taliesin è già in piedi ad accordare i suoi strumenti, a inventare una nuova ballata o a preparare la colazione. Qualche volta, raramente, mi sveglio prima di lui, ma questo accade solo quando qualcuno gli ha chiesto di suonare fino a tardi per un banchetto nella sala comune della taverna, o di allietare una festa tra le lanterne accese in piazza. Quando succede, mi metto seduta e resto a guardarlo finché non apre gli occhi. È tanto difficile dover aspettare, ma io non voglio svegliarlo e interrompere i suoi sogni. È difficile quanto aspettare che sorga il sole, perché finché la sua luce non accarezza le mie ali, non posso dire che la giornata sia iniziata.
Stamattina però mi sono svegliata, mi sono seduta e ho guardato il suo letto. Taliesin non c'era. Non era nemmeno nella stanza, impegnato con gli strumenti o a fantasticare affacciato alla finestra. Al suo posto, sul letto, dormiva un bigliettino con le sue parole sopra.
Non ho voluto svegliare quel biglietto, all'inizio. Sapevo che quando lo avrei fatto, un nuovo giorno sarebbe iniziato, e sarebbe stato il mio primo giorno senza Taliesin.
Non c'era scritto soltanto che lui andava al mercato e che sarebbe tornato presto, me lo sentivo nelle ali. C'era scritto qualcosa che Taliesin non era riuscito a dirmi. Altrimenti avrebbe atteso che io aprissi gli occhi per parlarmi.
Alla fine mi sono alzata, ho preso il biglietto e sono andata a leggerlo alla finestra. Ho immaginato che Taliesin fosse qui con me, a dirmi tutte queste cose.

"Mia cara LunaSylvania,

ti trovi di fronte a un bivio. Una strada conduce alle terre e alle città che io conosco, e che tu hai scoperto in mia compagnia. Lì già sai che non troverai ciò che cerchi, perché da nord a sud e da est a ovest ne abbiamo percorso insieme ogni sentiero. Ma nonostante questo, tu continui a seguirmi.
Perché dall'altra parte, mia Luna, inizia la strada che porta alle terre sconosciute, lì dove io non oso andare, e dove certamente troverai la persona per cui in realtà hai lasciato la sicurezza del tuo bosco: colui o colei che possiede una magia tanto potente, che è bastato un suo solo pensiero d'amore per la natura a dare vita a una fata.
So che vuoi andare. Te lo leggo negli occhi, ogni giorno di più.
Tutto ciò che ti trattiene dal percorrere quella strada, sono io.
Ti ricordi quello che ti dissi il giorno in cui mi trovasti smarrito nel bosco? Quando non volevi indicarmi la via, perché preferivi avere per sempre la mia voce a cantare per te? Ti chiesi se avresti mai pensato di tenere stretto tra le mani un uccellino, o una farfalla. Allora tu hai compreso, hai aperto le tue mani e mi hai lasciato andare, e hai scelto di partire per un lungo viaggio.
Oggi tocca a me aprire le mani.
Vola, Luna dei Boschi. Trova la tua strada. Trova chi formulò nella sua mente il pensiero che ti ha dato vita, e ringrazialo da parte mia.

È stata un'incredibile avventura, viaggiare assieme a te. Un'avventura che canterò fino alla fine dei miei giorni."

Nessun commento:

Posta un commento