sabato 18 aprile 2020

Guardafili


Guardafili [guar-da-fì-li] s.m. e f. inv. Addetto alla manutenzione delle linee telefoniche ed elettriche.

Etimologia: parola composta da guarda, voce del verbo guardare e dal plurale di filo.

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero
Photo by Pok Rie from Pexels


Lo avevo visto fare centinaia di lavori ma nessuno mi affascinava e allo stesso tempo mi metteva in ansia più di quello. Yorosh che si arrampicava sui tralicci senza nemmeno un dannato moschettone attaccato a un cavo di sicurezza, e che armeggiava con attrezzi metallici più vicino a quei fili carichi di elettricità di quanto fosse umanamente possibile. Io mi torcevo le mani e dal basso gli gridavo di stare attento, ma lui si beava del mio terrore.
– Forse è meglio che ti sposti di lì – mi diceva alle volte. – Potrebbe cadermi qualcosa.
Oppure: – Sono solo sessantamila volt, cosa vuoi che sia!
Eppure, nonostante la tensione che mi suscitava guardarlo salire lassù, io sapevo che non c'era guardafili più al sicuro di lui, e che quelle cose, il cielo, l'elettricità, erano i suoi elementi.
Yorosh era il mio personale drago delle tempeste.
Dovevo solo sopportarlo quand'era in vena di scherzi, come la volta che aveva afferrato uno dei cavi. Io ero trasalita e mi ero messa a tremare come se quella attraversata dalla corrente elettrica fossi stata io, ma lui mi aveva rassicurato: – Tranquilla, tutto a posto, non succede niente se stai attento a non toccarne due...
Peccato che, subito dopo, Yorosh aveva alzato l'altra mano.
Non so dire chi abbia urlato più forte, se io sul serio o lui per finta, mentre le squame verdi lo ricoprivano e le ali si liberavano dalla sua schiena. Penso che abbia atteso di poterle estendere completamente prima di mollare la presa e planare poco distante. Lo avevo raggiunto, incerta se abbracciarlo o dargli uno schiaffo, ma Yorosh mi aveva avvertito: – Non toccarmi. Devo prima scaricare a terra... sai, la sicurezza innanzitutto.
A quel punto, ero decisamente più propensa allo schiaffo.
– Ci crederesti – mi aveva chiesto, allargando le braccia ricoperte di squame, – che da ragazzo avevo paura dell'altezza e... di questo?
Io avevo scosso la testa. – Meglio che la smetti, guardafili, prima che qualcuno, e intendo qualcuno che non sono io, si metta a guardare te.

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