sabato 16 maggio 2020

Liutaio


Liutaio [liu-tà-io] s.m. (f. -taia; pl.m. -tai) Persona che costruisce o ripara liuti e altri strumenti a corda.

Etimologia: deriva da liuto, che a sua volta viene dall'arabo al’ūd, "il legno", materiale di cui è composto lo strumento.

Immagine liberamente disponibile su Piqsels sotto licenza Creative Commons Zero.
Photo by Andrea Piacquadio from Pexels


16° giorno di Beltempo, Casa del Mastro Liutaio Fithele, Aoidh Caoimhin

Due sono le cose che voglio annotare subito, per non dimenticarle, seduta in un angolo di questa bottega che sa di resina e di bosco. Uno, il mastro liutaio Fithele è l'essere umano più meraviglioso al mondo, dopo Taliesin. Due, non mi lamenterò mai più della strada che porta a nord, a questa città dal nome stranissimo (ho dovuto chiedere a Taliesin come si scrive Aoidh Caoimhin per essere sicura di non sbagliare), se veniamo qui per incontrare Mastro Fithele.
Non si è scomposto neanche un po' per le mie ali.
Quando gli ho chiesto come mai non le fissasse come fanno tutti gli altri, o non avesse fatto domande a Taliesin sul mio conto, lui mi ha risposto, indicando i vari strumenti sul suo tavolo da lavoro e sugli scaffali: "violino, viola, liuto, cetra, lira, sono tutti diversi per forma e per voce, ma ognuno di loro serve al medesimo scopo, ovvero a far musica". Poi, mentre riparava quello che Taliesin gli aveva portato, ha cominciato a insegnarmi i nomi delle parti che lo compongono, e come il suono rimbalza e si amplifica negli spazi vuoti e nelle curve del legno. Dovrò chiedergli di ripetere tutti quei nomi, perché non me ne ricordo neanche mezzo.
La cosa più importante, però, è che il mastro liutaio Fithele mi piace un sacco, e che qui, nella sua dimora, io mi sento a casa.

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