giovedì 21 marzo 2019

Personaggio: Tia Midsummer

E adesso è il turno del secondo personaggio che ho deciso di presentare come esempio di Prescelto, solo che nel suo caso c'è una sorpresa. In realtà le cose sono un po' più complicate di come appaiono.

Immagine creata con Mega Anime Avatar Creator di Rinmaru Games


Tia, per alcune circostanze che riguardano la sua nascita e che sono pure responsabili del suo cognome, è la Figlia della Terra, Promessa di Primavera. Un titolo e un'origine che la distinguono da altri abitanti del suo villaggio, e di cui Tia, fin da piccolissima, tende ad approfittare. Ed è così che cresce rispettata e viziata, con la convinzione di poter parlare con la Madre Terra e con la presunzione di poter minacciare i raccolti di chiunque non soddisfi i suoi desideri. Questo, almeno, fino al giorno in cui scopre che le cose non stanno proprio come credeva. Dopo quella scoperta, Tia sfugge per dispetto alla madre tra le vie di una grande città sconosciuta, la sua vita cambia completamente, e ha inizio la parte della sua storia che mi interessa raccontare.
Tia è una Prescelta atipica. Principalmente perché, a differenza di tanti personaggi che ricoprono questo ruolo, lei sa di esserlo. Nessuno glielo deve dire. In secondo luogo, non c'è una profezia che la riguardi, un destino da realizzare o un'impresa da compiere: il "compito" della Figlia della Terra è semplicemente quello di essere nata, perché la sua nascita preannuncia raccolti abbondanti e ogni cosa buona per il villaggio. Tutto qui. E non ha nemmeno segni particolari, oggetti magici, poteri o talenti speciali, a parte una buona dose di immaginazione che la aiuta ad autoconvincersi di poter comunicare con la Terra e che le sarà molto utile più avanti.


Questi i brani già scritti in cui compare Tia Midsummer. Il primo è in realtà un episodio ipotetico, in cui ho provato a immaginare come sarebbe diventata Tia se la sua vita avesse preso un'altra piega, in classico stile "sliding door". Gli altri, invece, sono tutti ambientati dopo la sua fuga, quando ormai sa di non essere una Prescelta.
Se Tia non fosse scappata...
Tia bambina impara dal Corvaccio
Tia si guadagna da vivere con l'inganno
Uno sconosciuto segue Tia
Un piano pericoloso per una sfida interessante


L'esercizio richiede di scrivere il momento in cui al Prescelto viene rivelato di essere tale. Dato che Tia sa o ritiene fin dall'inizio di essere speciale, ho pensato di rovesciare le carte in tavola e scrivere di quando le viene rivelato che invece non lo è affatto.


Era lì per una semplice commissione, ritirare un falcetto per sua madre. O meglio, Tia lo sarebbe stata, se non si fosse persa a curiosare nella bottega del fabbro mentre quest'ultimo era affaccendato a caricare un nuovo aratro e un paio di vanghe sul carretto di Ahrim. Norran, il figlio del fabbro, un giovanotto dai capelli scuri che era poco più di un ragazzo ma che a Tia già sembrava già un adulto, si era messo tra lei e gli oggetti più interessanti: quelli affilati.
– Spostati! – gli ordinò Tia. Era una bimbetta dai capelli rossi di appena sei anni, ma col cipiglio di un generale di fronte alle truppe.
Il ragazzo più grande non si lasciò intimidire. Con un sorrisino compiaciuto, quello che di solito aleggiava sulle labbra della bambina, ribatté: – Ho smesso di dar retta ai tuoi capricci. Tra poco non sarai più l'ultima arrivata, la beniamina di tutti. Goditi questi ultimi mesi finché puoi, piccoletta.
– Io non sono una piccoletta – ribatté la bambina con voce acuta, dal basso. – Io sono la Figlia della Terra, Promessa di Primavera. Chiedimi scusa, oppure...
– Oppure cosa? Farai inaridire i miei campi, chiederai alla Terra di sollevarsi contro di me? Ha! Ti rivelo un segreto: nessuno ha mai creduto a queste sciocchezze. – Norran ridacchiò, e con una mano spinse indietro Tia che si faceva avanti, corrucciata e minacciosa, per quanto potesse esserlo una bambina. Il ragazzo si chinò su di lei e in un mormorio confidenziale proseguì: – È ora che qualcuno ti dica come stanno le cose, piccoletta. – La parola, sottolineata da un tono di scherno, fu sufficiente a far affiorare un broncio e un'occhiata di sdegno sul volto della bambina. – E tanto vale che sia uno di noi a farlo, visto che ci siamo passati tutti. Tu hai avuto solo più tempo di noi, ma adesso basta. A primavera nascerà un altro Figlio o Figlia della Terra, e tu smetterai di essere la cocca del villaggio. Sarai solo un'altra Midsummer, come ce ne sono tanti.
– Bugiardo! – sbottò Tia, e prese a urlargli contro. – Non esiste un'altra Figlia della Terra, non esistono altri Midsummer! Io sono l'unica!
Norran scosse la testa. – Apri gli occhi, piccoletta. Se sei così speciale, perché sei ancora bloccata qui in mezzo ai contadini e ai pastori? Perché non è mai venuto qualcuno di importante a prenderti per farti diventare... che so, una sacerdotessa di Madre Terra o qualcosa del genere? Non lo sai, eh?
Norran spintonò la bambina, che parve vacillare più per le parole pronunciate che per la mano del ragazzo sulla sua spalla. Tia respirò in affanno, e sembrò sul punto di piangere, gli occhi lucidi e il volto arrossato. Ma strinse i pugni e ribatté caparbia. – Io... io devo stare qui! Devo aiutare qui, far crescere gli alberi e i fiori, me lo ha detto Madre Terra. Smettila di dire bugie, tu sei invidioso, solo invidioso, e non ne sai niente di Madre Terra. Lei parla a me. Non a te che sei solo buono a fare stupide cose di ferro – concluse Tia, sbirciando le lame appese alle spalle del ragazzo: semplici coltelli da caccia, scuri da boscaiolo e mannaie da macellaio, ma per la bambina, anche se non lo avrebbe mai ammesso, avevano lo stesso fascino delle spade dei racconti.
Norran sbuffò. – Ne so più di quanto credi, però non mi ricordo di essere mai stato così matto. – Il ragazzo la lasciò andare, si raddrizzò e incrociò le braccia. – Se uso il nome di mio padre, è perché è lui che mi vuole bene e che mi ha insegnato tutto quello che so, non certo uno sconosciuto che ha ballato con mia madre una sola volta alla Festa di Mezzestate. Ma io sono come te, piccoletta. Mi chiamo Norran Midsummer. E non sono il solo: c'è la figlia della mugnaia, Helga Midsummer, e suo padre pure era uno di noi. E Tash e Mildred, che sono venuti un paio d'anni prima di te. Li chiamavamo "i gemelli Midsummer", perché sono nati la stessa primavera, anche se da famiglie diverse. Oh, e Ahrim pure, che se non sbaglio è il più vecchio Midsummer ancora in vita...
Mentre Norran snocciolava nomi, Tia si tappò le orecchie con le mani, ripetendo ossessivamente: – Bugiardo, bugiardo, sei solo geloso, bugiardo, ti odio, smettila, stai zitto!
I suoi strepiti convulsi continuarono fino a che, con Norran che ancora declamava nomi, Tia non si voltò e corse via, oltre la porta della bottega, oltre il carretto di Ahrim, oltre la staccionata del frutteto, dimentica della commissione che sua madre le aveva affidato.
E fu allora che Tia Midsummer incontrò il profeta.

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