sabato 28 dicembre 2019

Arcano


Arcano [ar-cà-no] agg., s. 1 agg. Celato, nascosto; occulto perché misterioso e sacrale. 2. s.m. Mistero, enigma.

Etimologia: il termine proviene dal latino arcanus, "nascosto", derivato da arca, ovvero "forziere, scrigno".

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Io e Immanuel sedevamo ai lati opposti del tavolo, a fissare in silenzio, con occhi allo stesso tempo euforici e preoccupati, i foglietti su cui avevamo tracciato i simboli. Avevamo provato, e funzionavano tutti quanti, dal primo all'ultimo. L'arcano delle Torri si era rivelato per ciò che era: un inganno. La magia non era mai stata negli antichi talismani chiamati Symbolon, ma come aveva sempre sostenuto la mia famiglia, era nella mente di chi la praticava, e nella sua fiducia che funzionasse.
Ma cosa fare di questa informazione era tutt'altra storia.
– Dovremmo dirlo a qualcuno – esordii, incerto.
Immanuel si alzò con un sospiro. – E sfidare il potere dei maghi? È pericoloso, lo sai. Tu, più di chiunque altro.
Quello era un colpo basso. Per secoli le famiglie di stregoni erano state perseguitate dai maghi delle Torri, con l'intento di estinguere ogni forma di magia che non fosse la loro. Io ero uno degli ultimi stregoni, ma le conoscenze arcane di cui sarei dovuto essere depositario erano morte con mio padre.
– Possiamo farne qualcosa di piccolo, di innocuo, e facilmente trasportabile. Un mazzo di carte, ad esempio. All'occorrenza, può persino essere bruciato senza lasciare traccia.
Già me la immaginavo, la nostra piccola società segreta di maghi clandestini, all'opera per diffondere una sotterranea forma di magia illegale. Non avevo alcuna idea, allora, della rivoluzione a cui stavamo per dare inizio.

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