giovedì 12 dicembre 2019

Io e il folletto


Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Foto di Rachel Xiao da Pexels


Da quando ero tornata nella vecchia casa dei miei genitori, la convivenza con il mio scomodo, piccolo coinquilino a sorpresa non era iniziata nel modo migliore.
Malcolm Millipedegutter aveva fatto presto a scoprire dove tenevo i biscotti con gocce di cioccolato, i suoi preferiti, che avevo cominciato a prendere per premiarlo quando si comportava bene. Svanita assieme alla confezione di biscotti ogni speranza di riuscire ad addestrarlo come un cagnolino, avevo smesso di portarne a casa ed ero passata alle minacce. Sapevo, dalle sue conversazioni con mio fratello quando eravamo bambini, che i gatti erano la sua nemesi, quindi accennai più volte all'intenzione di prenderne uno, e mi misi perfino a guardare video di gattini miagolanti quando mi sembrava di sentire Malcolm grattare da dentro le pareti.
Il giorno dopo piovve in soffitta. Le tegole sembravano spostate dal vento, ma io sapevo chi era il colpevole.
Andò avanti così, tra dispettucci e ritorsioni da agosto fino a dicembre. Sotto Natale, decisi di fare io il primo passo, e lasciai sul tavolo della cucina la sua leccornia preferita mentre costruivo una casetta di pan di zenzero. Com'era prevedibile, Malcolm arrivò poco dopo, e mentre spezzettava il biscotto con le sue dita di ramoscello, puntò gli occhietti neri sulla mia casetta.
– Cos'è quello? – gracchiò la creaturina dalla pelle rugosa.
– Una casa per te – risposi. – Non preferiresti vivere in una casa tutta tua, fatta su misura, piuttosto che dentro i muri di qualcun altro?
Malcolm sbuffò e soffiò, sputacchiando briciole, poi urlò una serie di no infinita mentre buttava giù la parete d'ingresso e una parte delle caramelle gommose che decoravano il tetto, per sparire infine nelle intercapedini.
– Questa è casa mia! – ribadì l'eco della sua vocina gracchiante dal soffitto. – E né tu né nessun altro mi butterete fuori da casa mia! Non la voglio la tua brutta copia!
Il mattino seguente però, scoprii che la parete era stata raddrizzata, e dentro la casetta rinvenni i rimasugli di un biscotto e di un paio di caramelle gommose.
Forse la mia offerta di pace non era stata così sgradita come sembrava.

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