lunedì 2 dicembre 2019

Frittelle e fantasmi


Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.

Photo by Flora Westbrook from Pexels


Io e la mamma andavamo a trovare Madame Lu due volte al mese. Lei mi faceva paura. Sembrava una strega, con tutte quelle rughe e i lunghi capelli bianchi e i braccialetti che tintinnavano a ogni passo, e la sua casa puzzava sempre di aglio e di tè rancido. Mi offriva delle frittelle di mele, morbide e zuccherose. Erano buone, ma io non le toccavo, o ne assaggiavo giusto un angolino: avevo paura che, come le streghe delle favole, Madame Lu mi avrebbe buttato dentro al forno se fossi diventato abbastanza grasso.
La cosa che mi spaventava di più però era la stanza sul retro, quella dove Madame Lu portava la mamma mentre io me ne stavo in cucina con il mio piatto di frittelle deliziose e tentatrici. Non ho mai saputo che cosa facevano Madame Lu e la mamma nella stanza sul retro, però se stavo zitto e ascoltavo con attenzione potevo sentire un forte rumore di catene e un'altra voce, e a volte mi immaginavo che nell'altra stanza ci fossero i fantasmi. E qualche volta, quand'ero da solo, mi pareva di vedere una bambina della mia età, con lunghi capelli neri davanti al volto pallido, apparire e poi sparire in un angolo della cucina.
Non lo so se anche lei vedeva quel fantasma, ma mamma tornava sempre piangendo dalla stanza sul retro. A quel punto, io ero solo felice che fosse arrivato il momento di andare via dalla casa di Madame Lu.

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