giovedì 20 febbraio 2020

Tesoruccio


Immagine liberamente disponibile su Public domain pictures sotto licenza Creative Commons Zero.


Coloro che sostengono che un gatto sia la migliore compagnia per un genio del male, non hanno mai incontrato Perfidia e il suo, emh... "animaletto" domestico.
– Tesoruccio?
Eccoli che arrivano. Perfidia è elegante nel suo abito nero da sera in stile anni 20 e un cappellino con la veletta inclinato di lato sulla chioma corvina, dal taglio a caschetto. Ai piedi un paio di scarpette lucide coi tacchi a spillo, e una sigaretta col bocchino tenuta mollemente in una mano. Sembra che vada a una serata di gala, invece di addentrarsi in una miniera, alla luce soffusa di una lanterna
La precede un ometto calvo, in pantaloni e canottiera, con le mani legate dietro la schiena e il ventre prominente stretto da un numero eccessivo di giri di corda.
No, quello non è Tesoruccio.
Tesoruccio è una scolopendra gigante, un mostro di quasi un metro e mezzo di diametro per una quindicina di lunghezza, che in questo momento gratta con le cento paia di zampe sulle rocce della miniera mentre procede con discreta velocità incontro a Perfidia e all'ometto legato come un salame.
L'uomo si blocca di colpo, tremante. Perfidia tira una boccata di fumo dalla sigaretta con aria annoiata, si abbassa per soffiarla in faccia all'uomo e mormora: – Per l'ultima volta, Grit, dimmi dove hai nascosto la valigetta con i miei malefici piani, o ti darò subito in pasto al mio Tesoruccio.
L'uomo sbircia la testa della scolopendra, che incombe su di lui dall'alto della galleria, e inizia a parlare. – A-a-al porto. L'agente 0014... d-d-deve consegnarla stanotte a M-M-Madame Zeta.
Perfidia si raddrizza, e sempre con aria annoiata commenta: – L'agente 0014... quell'idiota... molto bene. Sarà estremamente semplice riprendermi ciò che mi appartiene. Ti ringrazio, Grit. – S'interrompe per aspirare un'altra boccata di fumo, lasciando all'uomo legato il tempo di tirare un sospiro di sollievo, prima di concludere: – Ora non mi servi più. Tesoruccio?
L'uomo spalanca gli occhi e tenta di protestare: – M-m-ma come, a-a-avevi detto...
– ...che ti avrei dato in pasto subito al mio Tesoruccio, se non avessi parlato. Ma non ho mai affermato che non lo avrei fatto comunque. D'altra parte – Perfidia si abbassa, gli pone le mani sulle spalle e prosegue suadente: – che madre sarei se sottraessi al mio Tesoruccio un boccone così grasso e prelibato dopo averglielo fatto vedere? Dopotutto, ho anch'io un cuore.
Perfidia si raddrizza, e con uno spintone del piede  sulla schiena dell'uomo, lo consegna alle mandibole a chela del gigantesco artropode.
Sorvolerò sulla scena di Tesoruccio che pasteggia con il povero Grit. Le scolopendre giganti tendono a non apprendere le buone maniere a tavola, con il risultato che ogni loro cena si riduce a un pasticcio raccapricciante sparso sul loro muso, sul pavimento e, in caso si trovino all'interno di una miniera, persino sulle pareti.
Al termine, Perfidia si avvicina al suo Tesoruccio per fargli i grattini sulla testa e ripulirgli le mandibole con un vecchio lenzuolo, prima di prepararsi a incontrare l'agente 0014 per riprendersi il maltolto.
E adesso, provate ancora a dire che un gatto sarebbe stato un compagno migliore.

Nessun commento:

Posta un commento