sabato 1 febbraio 2020

Erpetologia


Erpetologia [er-pe-to-lo-gì-a] s.f. Branca della zoologia che studia i rettili e gli anfibi.


Etimologia: composto dal termine greco herpetón, "rettile", derivato di hérpo, "strisciare", e da -logia, "discorso".

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Photo by Lucas Ricardo Ignacio from Pexels


Ma certo. Quando Jossintaur aveva detto che ci serviva un esperto di erpetologia, avrei dovuto capire che stavamo andando nella tana di una Gorgone. Non ne avevo mai vista una e pensavo fosse meglio non vederla, con quello che si raccontava nei libri del mio mondo. Ma Jossintaur mi rassicurò.
– Non pietrificano con lo sguardo. Hanno solo un... aspetto particolare. Non tutti sono in grado di sopportarlo, e loro sono piuttosto sensibili in proposito.
– Particolare in che senso? – domandai a Jossintaur, mentre arrancavo dietro al suo passo agile sulla pietraia sdrucciolevole. – Intendo, serpenti a parte. Su quello sono già stata avvertita e non mi crea problemi. Ho visto di peggio in questi anni.
Tentai di fargli l'occhiolino, ma scivolai su una roccia instabile e mi sbilanciai in avanti. Jossintaur fu lesto a girarsi e afferrarmi per le braccia. Nel sostenermi, replicò: – Non ne sono sicuro. Se non sei in grado di mantenere la compostezza mentre la guardi, forse è meglio che tu indossi una benda.
Feci una smorfia e scossi la testa. Non avevo più bisogno del suo aiuto, perciò mi sottrassi alla presa con un po' della mia antica testardaggine. – Ho affrontato i demoni. Due volte, in due vite diverse. È solo una Gorgone.
Come al solito, avrei dovuto dargli retta. Nessuna immagine tratta dai libri avrebbe potuto prepararmi a quella vista. C'erano i serpenti, ovvio, centinaia di specie diverse che sembravano uscirle dal cranio e avvinghiarsi attorno al collo e alle braccia, Ma nel volto della nostra esperta di erpetologia non c'era traccia del fascino con cui la si raffigurava nel mio mondo. Piuttosto era un comico amalgama di tutti gli animali su cui vantava una conoscenza: una larga bocca da rana con zanne di coccodrillo, pelle umida e maculata come le salamandre ma butterata al pari dei rospi, occhi tondi con la pupilla verticale sopra un naso a becco di tartaruga e un sottogola cadente che ricordava il collo di un'iguana.
Era difficile non restarne orripilati, o non ridere.

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