sabato 25 giugno 2022

Interloquire

Interloquire [in-ter-lo-quì-re] v.intr. (aus. avere; interloquisco, interloquisci ecc.) [sogg-v] Intervenire in un discorso; intromettersi in una discussione.

Etimologia: derivato dal latino interloqui, "parlare tra mezzo, interrompere un discorso", composto da inter, "fra" e loqui, "parlare".



Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.


La cameriera venne da noi alle mie spalle e probabilmente disse qualcosa, ma io non la sentii. Mi accorsi solo di Karin che alzò gli occhi e annuì, poi seguii le parole sulle sue labbra mentre mi ripeteva la domanda.
Non eravamo nel solito locale, l'unico che frequentavo dall'incidente. Là le cameriere mi conoscevano e sapevano come approcciarsi a me senza mettermi a disagio. Ma Karin aveva voluto portarmi a festeggiare in uno di quei ristoranti alla moda con l'anticipo del suo contratto, perché sosteneva che se lo aveva firmato era anche merito mio. Secondo me si sbagliava. Io le avevo solo fornito le note, lei ci aveva messo l'anima.
Dopo il momento di imbarazzo, il mio umore si era fatto cupo, e lei se ne accorse.
"Che cosa succede?" formularono le sue labbra, mute alle mie inutili orecchie.
– Niente. È solo che... – m'interruppi, mi guardai alle spalle, ma non c'era nessuno. Quando succedeva una volta, avevo sempre l'impressione che potesse giungere qualcun altro a interloquire senza che io lo sapessi. Senza che mi rendessi conto di un'altra voce sovrapposta alla mia. – Non posso mettermi un cartello addosso. A volte vorrei che si vedesse, vorrei non doverlo dire a chiunque mi avvicina per parlarmi, e sopportare quello sguardo, dopo.
"Ho un'idea." Le sue labbra si piegarono in un sorriso giocoso, ma per quanto insistetti, non riuscii a farle rivelare quella che lei definì una sorpresa.
Qualche giorno dopo Karin mi raggiunse al solito locale, e dato che stavo parlando con uno dei soliti avventori, che voleva rendere ancora più spettacolare il mio numero da fenomeno da baraccone, girò attorno al tavolo in modo che potessi vederla prima di intromettersi nel discorso.
"Io la trovo un'idea fantastica" interloquì Karin, poi trasse di tasca un paio di auricolari col filo. "Ma ne ho una ancora più bella per il tuo tempo libero."
Non era un cartello, ma aveva comunque trovato il modo di rendere visibile, e privo di qualunque imbarazzo, il mio mondo fatto di silenzio.

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