lunedì 27 giugno 2022

Shoddie l'inventore


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Shoddicus Tempercod Steamwhistle era considerato di gran lunga il miglior inventore, ingegnere e costruttore di tutta la Terra del Vapore, regioni selvagge comprese. Non chiedetemi perché servisse specificarlo, dal momento che le regioni selvagge avevano perlopiù inventori e costruttori mediocri, oltre a un'assurda preferenza per il legno al posto del nobile e duraturo metallo, ma ecco, mi sembrava poco cortese escluderle.
Come dicevo, mister Shoddicus Tempercod Steamwhistle, Shoddie per gli amici, era il responsabile di tutta una serie di innovazioni e miglioramenti che nel corso della sua vita avevano rivoluzionato le esistenze dei tranquilli cittadini della capitale prima, e di tutta Terra del Vapore poi.
Erano frutto del suo ingegno e delle sue mani, ad esempio, migliorie invisibili ma con notevoli effetti sulla vita dei cittadini, come il nuovo tipo di albero di trasmissione per il motore dei treni, che ne aveva aumentato l'efficienza e di conseguenza la velocità di quel mezzo di trasporto, così come opere monumentali difficili da ignorare, come l'incredibile Torre Orologio le cui stanze si spostavano automaticamente allo scoccare delle ore. La sua Spider Mobile aveva quasi del tutto soppiantato la vecchia Crab Mobile, capace dei soli movimenti laterali, grazie alla maggiore fluidità e flessibilità delle zampe robotiche, oltre alla perfezionata stabilità dell'abitacolo che aveva ridotto del 97% le nausee da movimento delle signore e dei deboli di stomaco. Il segreto di Shoddie era nel giroscopio, questo era risaputo, ma pochi costruttori erano in grado di replicarne uno dei suoi con precisione. Shoddie era anche la mente e il fautore di un intero nuovo sistema di consegna messaggi tramite piccioni meccanici, che avevano fatto risparmiare alle ditte specializzate tanto denaro solitamente speso in mangimi e tempo nell'addestramento dei pennuti, e non erano in pochi quelli che ritenevano che i piccioni meccanici fossero anche molto più carini della loro controparte aviaria. Come inventore, poi, non aveva trascurato né ritenuto indegno del suo genio il settore dell'intrattenimento: era stato lui a fornire a ogni teatro che ne facesse richiesta un esemplare di orchestra meccanica sincronizzata, l'evoluzione estrema del semplice carillon o dell'organo meccanico. Collegare due o tre strumenti che suonassero all'unisono, mossi da un meccanismo interno o da un automa esterno, era alla portata della maggior parte dei costruttori competenti. Ma sincronizzarne alla perfezione ben sessantaquattro, e farli partire nello stesso istante caricando una singola manovella, quella era un'impresa considerata impossibile prima che Shoddie dimostrasse il contrario. A chiederlo a lui, però, a dispetto di tutte le sue creazioni successive, il suo capolavoro restava la sua prima invenzione, l'orologio ad acqua posizionato nella Piazza Centrale, magnifico da osservare in azione con tutti gli ingranaggi e i sifoni a vista, e talmente preciso che tutti, persino i manutentori della torre dell'orologio comunale, regolavano i propri segnatempo su quello da lui costruito.
Shoddicus Tempercod Steamwhistle era anche l'uomo a cui si rivolgevano le autorità cittadine in caso di malfunzionamenti al sistema meccanico nel sottosuolo della capitale, causati la maggior parte delle volte da un'infiltrazione di gremlin nel Grande Ingranaggio Generale, o che veniva chiamato dalle compagnie di trasporto aereo per scovare e risolvere la fonte di avarie, sempre colpa dei gremlin, nei loro preziosi dirigibili. Ed era appunto al tentativo di debellare i gremlin, prima che causassero effettivamente danni, che si stava dedicando Shoddie in quella che veniva definita la terza età della sua esistenza. Secondo alcuni era soltanto una conseguenza naturale che il geniale inventore, ingegnere e costruttore, sentendo approssimarsi lo scoccare del suo ultimo rintocco, nutrisse il desiderio di preservare ciò che aveva creato anche quando lui non sarebbe stato più in circolazione per ripararlo. Secondo altri, invece, la sua lotta all'ultimo quartiere contro i gremlin si era tramutata in una folle ossessione, che lo induceva a imprecare e lanciare i suoi attrezzi in giro per l'officina in violente fitte di rabbia a ogni fallimento.
Ad entrare nella sua officina in uno dei giorni buoni, non lo si sarebbe detto impazzito. Il familiare odore del metallo pervadeva l'aria illuminata da lanterne e da grandi finestre dalle cornici d'ottone istoriato. Allineati sulla parete opposta, ticchettavano in perfetto sincrono il prototipo del suo orologio ad acqua e almeno una dozzina d'altri modelli che Shoddie aveva costruito, per privati o istituzioni, nel corso della sua vita. Accanto ai banchi da lavoro, un motore era collegato tramite una cinghia agli scaffali mobili, che ruotavano al semplice azionamento di una leva fino a presentare all'inventore la serie di attrezzi più adatti al lavoro che aveva in corso. Dal tintinnare delle ruote metalliche sistemate al loro posto, dagli scatti delle molle caricate, dal trambusto delle mani che rovistavano nelle scatole dei ricambi e dal rullare della chiave inglese che stringeva un bullone era possibile indovinare quel che stava accadendo oltre le sue spalle curve, e non era raro che Shoddie approfittasse di un visitatore per farsi passare un martello o un cacciavite, salvo poi lamentarsi se gli veniva porto un cacciavite a taglio al posto di uno a stella, o se l'attrezzo non era della misura giusta per avvitare un bruscolino di vite quasi invisibile per chiunque non indossasse un paio di occhiali da ingrandimento.
I giorni cattivi, invece, erano quelli in cui le guardie cittadine gli portavano una delle sue ultime invenzioni teoricamente a prova di gremlin, la cui armatura a protezione del motore non aveva resistito agli artigli di quelle creature, o il cui sistema difensivo automatico non era bastato per allontanarli, anzi, era stato messo fuori uso, smontato, e privato di parti fondamentali degli ingranaggi. Allora Shoddicus Tempercod Steamwhistle si metteva a piangere e a urlare, a maledire la piaga rappresentata da quelle bestie inutili e dannose e a singhiozzare biascicando che non ce la faceva più, che si arrendeva, che rinunciava a realizzare quella che davvero era un'impresa impossibile per un essere umano.
Sedeva poi così Shoddie, a testa china e depresso nella sua officina, rifiutando di toccare cibo o di parlare a chiunque andasse a confortarlo, e si addormentava accasciato sul bancone.
In quelle brevi pause in cui lasciava al suo acerrimo nemico la vittoria nella contesa, in cui davvero sembrava ogni volta darsi definitivamente per vinto e aspettare inerme la fine, era impossibile negare quanto profonda fosse la sua ossessione. Ma, alla fine, giungeva sempre una nuova idea che lo rimetteva all'opera, alacre ed entusiasta, e Shoddie pareva ringiovanire di colpo di vent'anni.
Il ciclo si ripeté identico come i giri delle lancette di un orologio, finché all'officina di Shoddie non giunse notizia di una giovinetta umana avvistata in compagnia dei gremlin, non rapita da loro ma volontariamente al loro fianco, che era stata udita comunicare con quegli esseri per mezzo dei loro stessi versi bestiali, e in almeno un paio di occasioni esprimersi, sebbene in modo elementare e storpiato, nella lingua corrente. In tanti si meravigliarono di quella innaturale convivenza, molti non credettero alle voci sempre più bizzarre che si diffondevano di bocca in bocca, mentre altri si spiegarono il fenomeno considerando che una bambina fosse stata rapita in tenera età e cresciuta selvatica con quella creature, anche se pareva impossibile che non l'avessero già da tempo mangiata o fatta a pezzi con i loro artigli così come facevano con i delicati meccanismi delle invenzioni umane.
Shoddie, invece, intravide l'occasione di catturare qualcuno che potesse finalmente rivelargli il punto debole della sua nemesi, e così ideare una trappola efficace per la fanciulla dei gremlin divenne la sua nuova ossessione.

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