lunedì 31 agosto 2020

23 - Shell - Conchiglia

#inktober #inktober52


Storie di mare


I marinai raccontano di un'isola in perenne movimento, il cui nome è stato dimenticato dagli uomini, dove fate marine vivono in case di conchiglie e castelli di sabbia. Io non ci ho mai creduto, finché non ho trovato una loro colonia sulla terraferma.

sabato 29 agosto 2020

Grondare

Grondare [gron-dà-re] v.tr. (gróndo ecc.) [sogg-v-arg] Emettere sostanze liquide a gocce.

Etimologia: proviene dal tardo latino tardo grunda, "gronda, cornicione", nel senso di "cadere da una gronda".

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L'elementale del ghiaccio grondava una sostanza chiara e appiccicosa che non era esattamente acqua. Io avevo paura di chiedere a Jashira che cosa fosse; nella mia testa lo chiamavo "succo di elementale", ma non mi sarei mai azzardato a dirlo di fronte a lei, né a portata d'orecchio della creatura a cui apparteneva. Anche se dall'inizio della nostra traversata del deserto l'elementale si era accorciato di parecchie spanne e non pareva più così minaccioso, era ancora capace di fare del male con quelle braccia massicce e dure quanto il ghiaccio. Però, almeno un po', quella cosa mi faceva anche pena.
– Jashy, non ti pare il caso di fare qualcosa? – mi azzardai a chiedere alla mia compagna di viaggio, durante una sosta all'ombra dell'unico spuntone roccioso nel raggio di miglia – Che so, un incantesimo che rinfreschi l'aria... una cosa del genere. Io lo avrei fatto già da un pezzo, ma tra noi due la maga sei tu.
Jashira sbuffò e mi rivolse uno sguardo sprezzante. – Appunto, la maga sono io. Quindi non parlare di cose che non conosci.
– Quell'incantesimo non esiste? – Grondavo sudore anch'io e mi stupiva che nessun mago avesse mai inventato una magia così utile, soprattutto considerando dove si svolgeva la sfida di Timing: una città oasi nel bel mezzo del deserto.
– Certo che esiste, zuccone – ribatté Jashira. – Solo che lo si può usare per incantare un luogo, perciò se lo faccio qui non possiamo portarcelo dietro. Alzati che abbiamo ancora tanta strada da fare. Quanto all'elementale del ghiaccio... ha solo bisogno di un barattolo.
Non capii come un barattolo potesse risolvere il suo problema finché Jashira non lo incantò in modo che il "succo di elementale" ci finisse dentro non appena si staccava dalla creatura. A Timing lo avrebbe rimesso in sesto in una tenda climatizzata, e fu lì che appresi che Cortodeserto, la strada ufficiale per Timing, era rinfrescata in tutta la sua lunghezza proprio dall'incantesimo che Jashira non aveva potuto fare per noi nella sua "scorciatoia".

giovedì 27 agosto 2020

22 - Stranded - Arenato

#inktober #inktober52


Nella bottiglia


Volevamo andar per mare, ma siccome eravamo vecchi folletti che soffrivano di reumatismi, scegliemmo una nave che potesse restare all'asciutto. Sembrò una buona idea, finché non ci arenammo su un'isola deserta con un naufrago che voleva inviare una richiesta d'aiuto.

lunedì 24 agosto 2020

21 - Robot

#inktober #inktober52


Meccanismi psicologici


E se domani scoprissi di essere un robot, quale sarebbe la tua reazione? Riusciresti ad andare avanti come se nulla fosse cambiato, o penseresti che la tua vita non è stata altro che un inganno?

sabato 22 agosto 2020

Improbo

Improbo [ìm-pro-bo] agg. 1. lett. Che manca di onestà, di rettitudine. 2. fig. Che richiede una fatica e un impegno eccessivi.

Etimologia
: dal latino improbus, composto da in, prefisso negativo, e probus, "onesto, retto".

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Da mattina a sera e da sera a mattina non faccio che sentire la stessa storia. Mi dicono che sono cattivo, malvagio, un genio del male, un empio tiranno, il diavolo in persona, e gli eroi dal linguaggio più forbito si spingono a darmi dell'irrecuperabile improbo, ma lo vuoi sapere che cosa c'è di davvero improbo in me? Il mio lavoro.
Pensaci un attimo. E dimmi chi mai vorrebbe svegliarsi ogni mattina sapendo di doversi spremere le meningi per ideare l'ennesimo perfido piano che come al solito non funzionerà. Non è mica facile, che cosa credi? Doversi mettere a tavolino a scrivere un intero discorso, e impararlo a memoria per poterlo recitare nel momento in cui l'eroe è prossimo alla sconfitta, e tutto per dargli il tempo di riprendersi e improvvisare qualcosa che lo porti alla vittoria. E alla fine è sempre lui, l'eroe, che si prende il merito, le acclamazioni e gli applausi, quando invece metà del lavoro, se non di più, è opera mia. Se non ci fossi stato io, col cavolo che l'altro avrebbe potuto compiere le sue imprese. Ma qualcuno si accorge mai di quanto io sia stato fondamentale per il suo trionfo?
No.
Invece di rendere conto del mio contributo all'intera faccenda con un elogio, un premio, un attestato di stima, la gente non fa altro che odiarmi e augurarmi la peggiore delle morti. Come se, fin troppo spesso, i miei piani non terminassero proprio così. Non hai idea di quante volte io sia finito giù da una rupe, o sulla spada di un principe, o esploso assieme al mio covo segreto. E se ti dico che già sapevo che sarebbe andata così, ma ho comunque portato avanti i miei perfidi propositi perché altrimenti, senza di me, non c'è storia... cominci a renderti conto di quale compito improbo sia il mio?
Ma andiamo avanti. A questo punto, dovresti aver avuto tutto il tempo di liberarti dalla mia trappola, perciò concludiamo pure questa faccenda, eroe, ma non prima di averti chiesto un piccolo favore. Per questa volta, almeno per questa volta... ricordati di dirmi grazie.

giovedì 20 agosto 2020

20 - Bubbles - Bolle

 #inktober #inktober52


In una bolla


Non tutti gli universi sono infiniti. Alcuni occupano lo spazio di una bolla, e solo chi possiede la chiave può entrarvi. Ma, a volte, capita che qualcuno come te trovi una porta aperta e venga a dare un'occhiata.

lunedì 17 agosto 2020

19 - Praying mantis - Mantide religiosa

#inktober #inktober52


Il soprannome


Il vecchio maestro Cornelius, alla scuola di magia, era chiamato in segreto "la mantide" per il modo in cui teneva le mani. Ormai non gli servivano più: da anni infatti maneggiava ogni oggetto con la forza delle sue arti magiche.

sabato 15 agosto 2020

Cataclisma

Cataclisma [ca-ta-clì-sma] s.m. (pl. -smi) Grande sconvolgimento naturale, disastro, calamità. fig. Cambiamento radicale, capovolgimento di una situazione, sconquasso.

Etimologia:  il termine proviene dal greco kataklysmós, "diluvio, inondazione", derivato di kataklýzein, "inondare", il quale è composto da katá, "giù", e klýzein, "bagnare".

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Lo avevamo chiamato "il Cataclisma". Perché non sapevamo che cos'era, o meglio, che cosa sarebbe stato. Sapevamo solo che avrebbe avuto una portata globale. Una serie di terremoti, inondazioni, uragani, piaghe bibliche, sciami di locuste impazzite, la caduta dei satelliti, una collisione con un asteroide, di qualunque cosa si trattasse, poteva significare la fine della civiltà, forse, addirittura, la fine dell'umanità stessa. E tutto per una piccola invenzione che all'inizio non aveva che la pretesa di migliorarci la vita, e in qualche caso salvarci, sì, ma una sola persona alla volta.
I bracciali precon leggevano i segnali del corpo, quegli invisibili istinti di allarme che avevamo scoperto di avere, ma di aver imparato a ignorare fin troppo bene. Leggerissime variazioni biochimiche, alterazioni della pressione sanguigna o chissà cos'altro, non mi ero preoccupato troppo di leggere le istruzioni. Mi bastava sapere che funzionava, dandomi quei pochi secondi di preavviso sufficienti per mettermi al riparo ed evitare un incidente.
Ma pochi secondi non bastano per scongiurare un disastro di grandi proporzioni, perciò gli scienziati avevano inventato il server precon, che analizzava i dati dei bracciali e individuava con ore o giorni di anticipo l'attivazione di un gran numero di essi nello stesso luogo e nello stesso istante. Ed era andato tutto bene finché il server non aveva scoperto, con un preavviso di una decina d'anni, l'attivazione contemporanea di tutti i bracciali precon del pianeta.
C'era chi pensava che si trattasse di un errore, perché il server non era stato programmato per spingersi tanto in là nel tempo. Altri già stavano cercando di capire sotto che forma ci avrebbe colpito, se e come lo li sarebbe potuto impedire.
Quanto a me, il cataclisma arrivò prima rispetto agli altri, e mi permise di scoprire che nel mondo del dopo la vita umana esisteva ancora, ma la memoria della tecnologia e dell'esistenza per come l'avevo conosciuta era ormai perduta per sempre.

giovedì 13 agosto 2020

18 - Train - Treno/allenare

#inktober #inktober52


Sollevamento pesi


Leggenda vuole che il gigante Bisesto fosse così grande da sollevare un treno intero per tenersi in allenamento. Con dispiacere dei passeggeri che, nel vederlo sui binari, intuivano che sarebbero giunti a destinazione in ritardo.

lunedì 10 agosto 2020

17 - Yellow - Giallo

#inktober #inktober52



Invidia


Il Limone pensava che il Sole fosse l'agrume più grande che avesse mai visto. Il Sole pensava che il Limone fosse l'astro più giallo che avesse mai visto.
E così, senza saperlo, ciascuno si sforzava ogni giorno di essere più simile all'altro.

sabato 8 agosto 2020

Loquace


Loquace
 [lo-quà-ce] agg. 1. Che ama parlare, discorrere; dotato di abbondante parlantina. 2. fig. Di grande efficacia espressiva, eloquente, significativo.

Etimologia
: dal latino loquāce(m), derivato da lŏqui, "parlare".

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La prima impressione che ebbi di Leda, la sorella minore del mio socio, non fu quella di una ragazza particolarmente loquace. Non pensai nemmeno che fosse tanto sveglia, sebbene fosse venuto fuori che Matt l'aveva portata qui apposta perché lei desiderava iscriversi all'Accademia del Sapere.Ma le prime impressioni spesso ingannano.
Come quella che loro hanno avuto di me, fermo sul parapetto del ponte, a guardare le acque profonde del fiume sottostante. Tra tutti i passanti, Matt fu l'unico che si accorse di me, e che ebbe il fegato di fare qualcosa: mi tirò giù di forza, pensando che avessi bisogno di essere salvato da me stesso, dal compiere un gesto estremo. Sua sorella mi fissava inebetita mentre lo rimproveravo perché non aveva capito niente. Non parlò nemmeno quando Matt mi offrì da bere per scusarsi dell'equivoco, bevuta che poi dovetti pagare io perché loro, appena giunti in città, non avevano ancora cambiato il denaro nella valuta locale.
Avrei dovuto far tesoro di quei primi istanti, di quel silenzio e di quella pace, perché quando Leda iniziò a parlare, non smise più. Fortunatamente, a quel punto, passava la maggior parte del suo tempo all'Accademia, dove la sua parlantina aveva più probabilità di essere apprezzata; ma quando rientrava, era impossibile non saperlo. La si sentiva fin dalla grande sala d'atrio, dove solitamente trovava qualcosa da ridire su come io e Matt gestivamo la gilda, per poi dispensare critiche e consigli a chiunque incrociasse lungo i corridoi prima di raggiungerci.
Non lo ammetterò mai di fronte a quella saputella loquace, ma più d'una delle sue idee non era da buttare e in segreto, quando tornava al suo dormitorio all'Accademia, io e Matt la mettevamo in pratica.

giovedì 6 agosto 2020

16 - Blue - Blu

#inktober #inktober52



Scatole blu


Se anche fosse passato a prendermi il Dottore con il suo Tardis, per quell'unico giorno avrei declinato l'invito. Avevo già la mia personale scatola blu, più grande all'interno, in grado di portarmi ovunque nello spazio e nel tempo.

lunedì 3 agosto 2020

15 - Red - Rosso

#inktober #inktober52


Vedere Rosso


Nell'invito era scritto "niente abito rosso". Ma lei era abituata a farsi notare, e pensò che un'innocente trasgressione l'avrebbe resa memorabile. Non sapeva che l'ospite della serata era un autentico minotauro, e che il rosso tendeva a renderlo irascibile.

sabato 1 agosto 2020

Sommesso

Sommesso [som-més-so] agg. Di tono vocale o suono, basso, leggero.

Etimologia: il termine proviene dal latino submissus, participio passato del verbo submittere, "porre sotto, abbassare, piegare".

Immagine ritagliata, originale liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
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La magia che regge il mondo è una voce sommessa, un canto di sirena, una danza tra le onde. Quando ti soffermi a indagare i misteri del cosmo, comprendi che è così. Non ci sono grida nell'infinitamente piccolo e nell'infinitamente grande, solo silenzio e stupore.
Così fu quando mi ritrovai davanti a lei, una bella addormentata in una bara di cristallo, una reliquia di un tempo passato. Non credevamo nemmeno che fosse viva, ma quando infrangemmo il cristallo azzurro che la ricopriva come una coltre di ghiaccio, i suoi occhi si aprirono, e il suo cuore riprese a battere. Oh, avevamo così tante domande per una creatura così antica, e lei non si fece pregare.
Rispose, sempre con quella sua voce lieve, a malapena udibile persino per i nostri sensi sviluppati, che le fece guadagnare il soprannome di Lemailidan, colei che sussurra. Non gridava mai, Lemailidan.
Aveva udito fin troppe grida nel corso dei millenni, e forse gridato lei stessa fino a consumarsi la voce, perché con la Comprensione che giunge a quelli della nostra stirpe nel bere l'Acqua della Vita, probabilmente aveva conosciuto in anticipo qual era il suo destino.
E scoprirlo, come dissi a Corylos in tono sommesso per cercare di non farmi udire da lei, l'aveva resa saggia, o folle.
Lemailidan era stata, in gioventù, quando era ancora umana, una degli scienziati che avrebbero dovuto prevenire il cataclisma. Da quando l'avevamo svegliata, in segreto, stava agendo sulla storia e sul nostro passato, per generare lei stessa quell'evento terribile che aveva giurato di evitare.