lunedì 30 novembre 2020

43 - Chef - Cuoco

#inktober #inktober52



Sapori alieni


Non conosci davvero i piaceri della tavola finché non hai assaggiato la cucina arturiana. Solo dopo un cucchiaio della famosa Zuppa di tentacoli alla Mod capirai quanto sono buone le Razioni Spaziali Standard in scatola.

sabato 28 novembre 2020

Sinergia

Sinergia [si-ner-gì-a] s.f. Cooperazione tra più elementi per il raggiungimento di un risultato comune. fisiol. Azione simultanea di più muscoli che concorrono a una stessa funzione; in farmacologia, sinergismo.

Etimologia:  il termine proviene dal greco synergía o synérgeia, derivato da synérgō, "coopero", il quale è composto da érgō, "opero, agisco", e dal prefisso syn-, "con, insieme".

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Ero molto lontano dai villaggi, perciò, se qualcosa fosse andato storto, potevo contare solo sui pochi volontari che come me avevano scelto di vivere tra i pericoli delle terre esterne. Lì, sulla frontiera che confinava con i sentieri dei giganti, avevamo costruito un avamposto tra i rami, una casupola camuffata da nido di uccello, in caso a qualche gigante fosse venuto in mente di arrivare fin sotto al nostro albero e guardare in su.
Le giornate erano scandite dai turni di guardia, con una vedetta sui rami più alti, per controllare le attività dei giganti in lontananza, e una in basso, per avvisarci in caso qualcuno di loro avesse lasciato il sentiero e si fosse diretto all'interno, verso i villaggi. Era un lavoro da svolgere in perfetta sinergia, perché al fischio di questa seconda vedetta, che per noi significava guai in vista, il messaggio doveva subito essere trasmesso ai cavalcapasseri, in modo che partissero al più presto possibile per allertare i villaggi vicini; e, allo stesso tempo, il fischio metteva all'opera gli scaglialibellule, che inviavano ogni sorta di insetti, di cui i giganti avevano paura, a rallentare o deviare il loro cammino. I giganti erano molto veloci, pur essendo così lenti rispetto a noi, e ogni istante di ritardo poteva essere fatale. Non volevamo certo ripetere il disastro del Funesto Anno della Caduta, in cui uno dei giganti era riuscito a raggiungere un villaggio e ci era disgraziatamente finito sopra! Ma quella era storia passata, e una nuova rete di avamposti era stata costruita per scongiurare il ripetersi di una tale evenienza Se tutti avessimo svolto il nostro compito in sinergia come le membra di uno stesso corpo, quell'incidente non si sarebbe ripetuto.
Io e i miei compagni potevamo sembrare degli esiliati, dei reietti, e invece secondo me eravamo i più fortunati tra gli gnomi, perché potevamo osservare così da vicino i giganti che per molti di noi erano poco più che una leggenda, e allo stesso tempo proteggere nostri cari.

giovedì 26 novembre 2020

42 - Outpost - Avamposto

#inktober #inktober52



Là dove nessun uomo...


Ci siamo spinti molto lontano tra le stelle, e io più di tutti. Mi piace questo lavoro, ma ci si può sentire soli in questo avamposto sperduto, il faro alla fine dell'universo.

lunedì 23 novembre 2020

41 - Teeth - Denti

#inktober #inktober52


Incidenti di laboratorio


Scienziato pazzo? No, è stato un errore. Per sbaglio ho usato la formula ingrandente al posto della supercolla sulla dentiera del nonno, ma il vero problema è sorto quando invece di rimpicciolirla, l'ho animata.

sabato 21 novembre 2020

Adusto

Adusto [a-dù-sto] agg. lett. 1. Riarso, inaridito, secco. 2. Bruciato dal sole, abbronzato.

Etimologia
: dal latino adustus, participio passato del verbo adurere, "bruciare".

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Volavamo di notte, e alla luce delle stelle cavalcavamo il vento sopra lande aduste, terre abbandonate da ogni forma di vita e di speranza. I nostri anziani ci parlavano di un tempo in cui i nostri antenati non volavano, bensì calcavano alla luce del giorno quelle stesse terre un tempo vive e floride. Per noi bambini nati nel mondo del dopo, quei racconti erano soltanto una favola. Non avevano la stessa concretezza della polvere velenosa sollevata dal vento, né dell'aria che ci accarezzava le ali. Il nostro mondo era soltanto un eterno viaggio, in fuga dalla mortale luce del sole. I palazzi diroccati sui cui tetti atterravamo per far riposare le ali erano sempre stati lì, e non ci era mai passato per la mente che qualcuno, molto tempo prima, potesse averli costruiti.
Ma lo so, lo so che a te il nostro peregrinare non sembra reale, più di quanto non paresse a me il mondo degli uomini senz'ali. Che a te la pelle adusta del mio braccio sinistro non ricorda il giorno che non mi sono affrettato abbastanza per trovare un riparo dalla micidiale luce del sole. Tu che sei nato nel mondo del dopo del dopo, in seguito alla guerra contro gli ultimi uomini che camminano e le loro città sottomarine, non conosci affatto la fatica e la miseria della mia gioventù. Da sotto la cupola che protegge la nostra bella Avyon City, tu puoi guardare la notte e il giorno con gli stessi occhi, e non provarne paura. Non ti spaventa la tempesta, con la sua pioggia radioattiva, perché tanto non ne sentirai mai il morso sulla pelle. La cupola è una comodità che darai sempre per scontata.
E adesso che ti narro tutto questo e nei tuoi occhi vedo la perplessità in risposta alle mie parole, mi chiedo se il nostro vagare senza una meta e senza alcuna certezza di sopravvivere non fosse meglio di quest'epoca stagnante fatta solo di agi e di piacevolezze.

giovedì 19 novembre 2020

40 - Fish - Pescare

#inktober #inktober52


L'esca perfetta


Un giorno gli abitanti del mare capiranno che farsene di tutta la plastica che abbiamo gettato negli oceani, e allora rimpiangeremo quando per attirarci a fondo usavano il canto.

lunedì 16 novembre 2020

Inktober 2020 9 & 10 - Tirare e Speranza

#inktober #inktober2020



9 - Throw - Tirare
10 - Hope - Speranza


La prima parola poteva essere sia un verbo che un sostantivo; io l'ho tradotta come verbo per l'uso che ne ho fatto nel mostrare il carattere della protagonista del brano ispirato dalla parola Princisbecco (http://lapiumatramante.blogspot.com/2017/07/princisbecco.html):

Lo guardo, lui e quel suo brutto sorriso sotto il naso storto. Afferro un sassolino da una crepa e glielo tiro. La pietruzza lo colpisce a una gamba e lui mi sorride ancora di più.

Speranza è uno degli spunti più difficili da rendere graficamente in questo Inktober, fortunatamente ho un personaggio che ripone le sue speranze in una valle misteriosa nel brano Vespertino (http://lapiumatramante.blogspot.com/2020/07/vespertino.html):

La Valle si stendeva ai miei piedi nella brezza vespertina, e con lei la speranza di una nuova vita.

sabato 14 novembre 2020

Crapulone

Crapulone [cra-pu-ló-ne] s.m. (f. -na) non com. Chi ama gozzovigliare.

Etimologia: deriva dal latino crapŭla, che a sua volta proviene dal greco kraipàle, "ubriachezza", forse composto da kara, "testa", e da pallô, "agito, faccio oscillare".

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Era difficile restare seri mentre il governatore s'ingozzava di tartine al formaggio e gamberi fritti e uccelletti allo spiedo. Non invidiavo le guardie che se ne stavano impettite davanti alla porta, men che meno quelle che mi avevano scortato fin lì e che restavano vigili, un passo dietro di me, con le mani sull'elsa delle spade e un cipiglio quanto più dignitoso possibile. No, mi correggo: guardando indietro vidi che quella di destra stava facendo le contorsioni con ogni muscolo del volto pur di non ridere in faccia al grasso crapulone che pagava il suo stipendio.
– Mio caro ragazzo – esordì il governatore, sporcando un tovagliolo con l'unto della sua faccia. Non lo avevo mai sentito rivolgersi a me in tono così bonario, e la cosa mi mise subito in allarme. – Ci stai dando non pochi grattacapi con le tue scorribande.
Il governatore alzò le dita a disegnare delle virgolette, quindi posò il tovagliolo e mi fissò con aria truce. – Devi imparare un po' di autocontrollo, se desideri vivere... in mezzo alla brava gente di questa società civile.
No, non mi era sfuggita la minaccia. L'ultima volta che mi avevano catturato le guardie mi stavano scortando alla forca, e ci sarei finito se non fosse stato per Mavel. Ma quella è un'altra storia.
Il governatore continuò il sermone, ma di tanto in tanto rivolgeva gli occhi a una montagna di frittelle o al vassoio carico di arrosti, le dita scalpitavano e la lingua passava sulle labbra. E alla fine non resistette più, afferrò una fetta di dolce e la ingoiò intera. Mi venne da ridere.
Un sopracciglio si sollevò in quel viso dalle guance gonfie.
"Un crapulone ingordo come voi pretende di insegnare a me l'autocontrollo?" era la frase che avevo in mente, e invece dissi: – Vedo che siete impegnato con il pranzo. Conviene che io passi più tardi, governatore
Feci per voltarmi, ma lui disse: – Mia figlia ha qualcosa da dirti.
A quel punto la vidi, e capii che il governatore aveva preparato per me un altro tipo di cappio al collo.

giovedì 12 novembre 2020

Inktober 2020 7 & 8 - Bizzarro e Denti

#inktober #inktober2020



5 - Fancy - Bizzarro
6 - Teeth - Denti


Prima parola astratta di questo Inktober, tra l'altro dai molteplici significati. Tra i tanti ho scelto di tradurla con "stravagante, bizzarro", ovvero quello che mi ha ricordato subito l'unicorno travestito da cane travestito da unicorno (ha senso in contesto, lo giuro!) del racconto Gli unicorni non esistono (https://lapiumatramante.blogspot.com/2020/04/gli-unicorni-non-esistono.html):

Estate o inverno, non lo avevo mai visto privo di una tutina candida, con tanto di cappuccio da cui spuntava un cornino dorato. Mi era sembrato bizzarro che Merry lo avesse chiamato Nuvola Rosa e che insistesse nel farlo vestire così, dato che non credeva agli unicorni.

Per i denti, mi pareva ovvio che avrei scelto un vampiro o una creatura simile.  Per non essere troppo banale ho optato per una creatura di mia ideazione, la mezza Notturna di Nictofobia (https://lapiumatramante.blogspot.com/2017/01/nictofobia.html):

Nyxi mi lascia il polso, e alla fioca luce della lanterna lontana scopro sulla mia pelle il segno che hanno lasciato le sue dita bianche e fredde, dalle unghie nere. Alzo lo sguardo al suo viso emaciato, dagli occhi vitrei, guance scavate, e un sorriso a denti aguzzi.
Se non la conoscessi, potrei averne paura.

lunedì 9 novembre 2020

Inktober 2020 5 & 6 - Lama e Roditore

#inktober #inktober2020



5 - Blade - Lama
6 - Rodent - Roditore


Nessuna idea per come continuare Inktober 52, e allora mi porto avanti con questi.

Per il primo disegno ho provato a mettere su carta la mia idea per la spada di Dhamantin, il Giunco d'Argento (https://lapiumatramante.blogspot.com/2019/04/personaggio-dhamantin-il-giunco-dargento.html). Nei miei appunti l'ho descritta più in dettaglio, però è già possibile farsene un'idea da questo brano sul blog:

Mentre raccontavo loro di quel duello orribile riaffiorarono tutte, una dopo l'altra, le ferite e le botte che ancora bruciavano nella mia memoria. Le staffilate alla schiena e alla spalla sinistra con il lato piatto della lama. La ferita superficiale che mi aveva intorpidito un avambraccio. Il taglio sulla coscia, e il colpo in testa con i petali argentati e taglienti che ricoprivano l'elsa.

Non credevo di avere roditori nei miei racconti, e invece eccolo lì, un topolino di campagna che rischia i baffi nel trovarsi a due passi da una bambina-drago nel brano ispirato dalla parola Adombrarsi (https://lapiumatramante.blogspot.com/2018/11/adombrarsi.html):

Suré è immobile, sdraiata sulla pancia a braccia conserte per sostenere il mento, e fissa il topo con l'aria di una gattina famelica.

sabato 7 novembre 2020

Abbindolare

Abbindolare [ab-bin-do-là-re] v.tr. (abbìndolo ecc.) [sogg-v-arg] 1. Avvolgere il filo attorno al bindolo per fare il gomitolo. 2. fig. Raggirare, ingannare qualcuno.

Etimologia: verbo derivato da bindolo, altro nome dell'arcolaio, che a sua volta proviene dal tedesco Winden, "girare, torcere".


Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
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– Non riesco a credere che qualcuno si sia lasciato abbindolare da quel ciarlatano – mi lamentai con Alcyone mentre passeggiavamo attorniati da gente che filava per strada. O meglio, che tentava di filare, perché la paglia difficilmente si prestava a un'attività così lontana dalla sua naturale inclinazione. Come tutti gli altri, anche noi avevamo assistito allo spettacolino che il Magnifico Dottor Trem... endamente Senzanome aveva allestito in piazza, ma non avevamo creduto a una sola parola di quell'imbroglione. O forse dovrei dire che io non avevo creduto, perché Alcyone, se non l'avessi fermata, si sarebbe precipitata come tutti gli altri ad acquistare uno degli "Auriferi Girapaglia" che quel truffatore aveva così generosamente messo a disposizione per una cifra spropositata.
– L'unico che è riuscito a trovare il modo di filare l'oro dalla paglia è lui. Ma guarda quanti ne ha venduti! – sbottai, indicando ad Alcyone gli sprovveduti che ancora tentavano invano di abbindolare le pagliuzze, consigliandosi l'un l'altro sul modo migliore di avvolgerle. – Però... – mormorai, considerando la faccenda da un'altra prospettiva. – Devo ammettere che un po' gli invidio la bravura come venditore. Quella almeno è vera, al contrario del trucco con cui ha sostituito la paglia con un gomitolo di filo d'oro. Tu che ne dici, Alcyone? Alcyone?
Mi resi conto solo in quel momento che lei non era più al mio fianco. Avrei dovuto capirlo prima che un tale silenzio da parte sua era innaturale.
Poi una voce mi chiamò per nome da dietro le spalle, ma la voce non era la sua. E la voce, vicinissima, appena un passo indietro rispetto a me, mi apostrofò con queste parole: – Giovanotto, dubiti forse del mio talento? Scommetto la seta di Potior che porti nascosta sotto la camicia, e la sicurezza della tua amica, che entro il tramonto non potrai più spargere simili illazioni sulla mia augusta persona; anzi, canterai le mie lodi di tua spontanea volontà.

giovedì 5 novembre 2020

Inktober 2020 3 & 4 - Ingombrante e Radio

#inktober #inktober2020



3 - Bulky - Ingombrante
4 - Radio


Ho visto che sono state aggiunte altre parole per Inktober 52, e finalmente il mistero è risolto: hanno scelto alcune parole dell'Inktober ufficiale per riempire le settimane corrispondenti (potevano dirlo prima, no?). In conclusione, dovrò disegnare un altro pesce appena riprenderò con i mini racconti che alternerò a questi, a seconda di tempo e ispirazione.

Il primo ovviamente non poteva che rappresentare la disavventura di una sedia nel racconto, il cui titolo già dice tutto, Un uomo di un certo peso (https://lapiumatramante.blogspot.com/2017/10/un-uomo-di-un-certo-peso.html):

Che fa quell’armadio ambulante? Mi sta fissando. È già da un po’ che mi fissa. E poi si muove. Non credevo che riuscisse a muoversi, ma lo fa. E allora mi prende il panico. Non verrà mica da me, quello? Strillo alle mie compari.

Per il secondo, la radio che ascolto è l'autoradio, e l'ascolto così tanto da citarla in uno dei miei rari brani autobiografici, Perfect day (https://lapiumatramante.blogspot.com/2018/12/perfect-day.html):

La vecchia autoradio suonava la melodia struggente di "Perfect day", e fuori dal finestrino appannato scorrevano le luci intermittenti e variopinte delle decorazioni natalizie.

lunedì 2 novembre 2020

Inktober 2020 1 & 2 - Pesce e Filo di Fumo

#inktober #inktober2020


1 - Fish - Pesce
2 - Wisp - Filo di fumo


Nessuna parola ad accompagnare i disegni stavolta, a parte i titoli; ma se vuoi qualcosa da leggere, questi sono i racconti da cui ho tratto ispirazione:

Il primo è il pesce di fuoco volante citato nel brano Ircocervo (https://lapiumatramante.blogspot.com/2017/10/ircocervo.html):

– A saperlo potevo chiederti di trasformarti nel pesce di fuoco volante, invece di continuare a parlarne a vuoto – mormorai.

Per il secondo, avrei tanto voluto disegnate un fuoco fatuo (un altro significato del termine inglese wisp) ma non ne ho trovati tra i miei racconti, perciò ho ripiegato sul filo di fumo del racconto Nebbia (https://lapiumatramante.blogspot.com/2017/05/nebbia.html):

La nebbia fitta impediva di vedere qualsiasi cosa, ma subito, come per un incantesimo, la nebbia si disperse e una strana creatura emerse dalle grigie e informi profondità di quel cielo anonimo. La creatura aveva un volto e un corpo femminile, ma candide ali al posto delle braccia. Era una donna-angelo, e stava sorridendo. Poi il filo che saliva tornò a essere piatto e le figure che aveva fino ad allora creato si dispersero nella semioscurità della tenda.