lunedì 28 settembre 2020

31 - UFO

#inktober #inktober52


Non identificato


E infine era accaduto. Avevamo tanto sentito parlare di ufo, oggetti volanti non identificati, senza immaginare che alla fine saremmo stati noi il mistero nei cieli di qualcun altro.

sabato 26 settembre 2020

Struggimento

Struggimento [strug-gi-mén-to] s.m. Sofferenza spirituale, acuta, ma anche dolce, che tormenta lentamente.

Etimologia: deriva dal verbo struggere, contratto da distruggere che ha la sua origine nel latino destruere, "ridurre a nulla, disfare", composto dal prefisso de privativo e da struere, "costruire, disporre".

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.


La mattina del terzo giorno di vacanza aprivo gli occhi in preda al consueto struggimento, che era solo un anticipo di quello che avrei patito per tutto il resto dell'anno. Era il nostro ultimo giorno assieme per quell'estate, e come al solito, era arrivato fin troppo presto. Ma l'ultima cosa che volevo era perdere tempo a crogiolarmi in quella malinconia, perciò mi alzavo alla svelta, mi vestivo in fretta, e quasi non facevo colazione nella foga di uscire di casa per andare a incontrarlo. Salutavo i miei genitori ancora assonnati - d'altra parte, era vacanza anche per loro - e di buon mattino, come mai mi capitava in una qualunque altra giornata, mi precipitavo all'appuntamento nella nostra radura segreta.
Jake di solito era già lì, come se non avesse dormito, o come se avesse dormito nel cuore del bosco. In sua presenza cercavo di essere la consueta me stessa, pronta a seguirlo in qualunque avventura mi avrebbe proposto e a meravigliarmi delle sue trasformazioni, senza lasciar trapelare nulla del mio tormento, per non rovinare le poche ore che ci restavano. A volte, di tanto in tanto, riuscivo perfino a dimenticare che il nostro tempo era contato. Ma per quanto desiderassi poter dilatare i minuti e rendere quella giornata infinita, il tramonto del terzo giorno arrivava sempre.
Quando, alla sera di quel terzo giorno, lo vedevo sparire oltre il portale, mi sentivo come svuotata, e allora mi voltavo, raggiungevo a passi lenti il pontile sul lago, e lì mi accasciavo e piangevo tutta la mia disperazione.
L'indomani avrei proseguito la mia vita come se nulla fosse, cercando di ignorare lo struggimento che mi s'insinuava sottopelle come un parassita ogni volta che mi capitava di ripensare ai tre giorni assolutamente fantastici vissuti in compagnia del mio ragazzo dal futuro.

giovedì 24 settembre 2020

30 - Sandy - Sabbioso

#inktober #inktober52



Il mondo di ghiaccio


Non ci sono clessidre a Olosje. Così come il nostro tempo, la nostra sabbia è immobile, i granelli legati da nodi di brina. Solo per un'estate impossibilmente calda il ghiaccio si è sciolto e il tempo ha ripreso a scorrere.

lunedì 21 settembre 2020

29 - Garden - Giardino

#inktober #inktober52


Il giardino della driade


Il mio non è solo un giardino: è il luogo dove tengo gli amici più cari. E nulla conta che la loro vita si nasconda dietro una ruvida corteccia, o che duri il tempo di una sola stagione.

sabato 19 settembre 2020

Edulcorare

Edulcorare [e-dul-co-rà-re] v.tr. (edùlcoro ecc.) [sogg-v-arg] 1. Rendere dolce un alimento. 2. fig. Presentare qualcosa come meno grave o sgradevole di quanto sia effettivamente, mitigare.

Etimologia: dal francese édulcorer, attraverso il latino medievale edulcorare che deriva da dŭlcor, "dolcezza", e da dŭlcis, "dolce".

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Photo by mali maeder from Pexels


– Ancora? – esclamò Sharona, scoprendomi prostrata sul divano al suo ritorno a casa. Annuii e basta, perché entrambe sapevamo a cosa si riferiva.
Un mese fa avrei dovuto nascondere i lividi, oppure mentirle. Fingere di essere caduta in bicicletta, di essermi messa tra un ragazzino e un gruppo di bulli, o di aver incrociato un mio ex che non apprezzava la mia nuova, non convenzionale relazione. Mi era successo davvero un paio di volte, anche se si erano limitati a insultarmi.
Da qualche settimana, però, i sotterfugi non erano più necessari. Sharona sapeva del gioco, ne faceva parte, e aveva sperimentato lei stessa le conseguenze di una sconfitta. Ne ero sollevata, perché ultimamente mi capitava di perdere fin troppo spesso.
Mi alzai a sedere sul divano, facendo spazio a Sharona che portava due tazze di tè e una borsa del ghiaccio. Lasciò le tazze sul tavolinetto davanti a noi e si sedette.
– È uno schifo di periodo, questo – brontolai, trasalendo quando lei mi posò il ghiaccio sulla spalla. – Sembra che tutti i giocatori stranieri di alto livello si siano radunati in città apposta per prendere di mira me.
– Sai, a volte preferirei che ti fossi scelta un hobby meno violento. Qualcosa come il cucito, o la pittura. – Sharona sogghignò mentre edulcorava il suo tè con una pastiglietta dolcificante. – Ma non saresti più tu. Allora, ti va di parlarne? – mormorò in tono suadente.
La sua domanda mi lasciò perplessa. Vero, non ero più costretta a mentire, ma la battaglia di oggi era stata pesante. Non avevo mai incontrato nessuno che sapesse combattere come quell'uomo. Pareva conoscere tutti i miei punti deboli, e non so come, ma aveva capito la maniera in cui avrei odiato perdere. Mi aveva reso inerme. Mi aveva costretto a supplicarlo, prima di concedermi la fine della sfida nel modo più doloroso.
Le raccontai una versione edulcorata della battaglia, perché anche se non dovevo più nasconderle la causa, Sharona continuava preoccuparsi per i miei lividi.

giovedì 17 settembre 2020

28 - Wires - Cavi

#inktober #inktober52


Conto alla rovescia


Mi restavano pochi secondi prima che il cuore mi scoppiasse dalla gioia. Primo problema: non ricordavo le istruzioni. Dovevo tagliare il cavo blu, quello rosso... o forse il verde? Secondo problema: non ero del tutto sicura di voler fermare il conto alla rovescia.

lunedì 14 settembre 2020

27 - Eyes - Occhi

#inktober #inktober52



La Foresta dai mille occhi


L'intrepido esploratore si addentrava cauto nella Foresta dai mille occhi. Con un nome così era normale sentirsi osservati a ogni passo, ma è solo un'impressione, si disse.
Oh, come si sbagliava...

sabato 12 settembre 2020

Propalare

Propalare [pro-pa-là-re] v.tr. [sogg-v-arg] Diffondere, divulgare qualcosa, specialmente cose che dovrebbero restare segrete.

Etimologia: proviene dal latino medievale propalāre, composto da pro, "avanti", e pălăm,  "apertamente, palesemente".

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.


Avevo mantenuto il segreto fin da quando ne avevo veduto uno da bambino. Abitavo a nord a quel tempo, molto più a nord, in un luogo di lunghe notti striate da luci danzanti. Appena arrivato, una di quelle notti ero uscito da solo a guardarle, e me lo ero trovato di fronte a una distanza di dieci metri, forse meno. Sotto i nastri di luce ci eravamo fissati, come incuriositi l'uno dall'altro; poi la creaturina grigia, poco più alta di me, aveva sollevato una mano dalle lunghe dita davanti alla bocca sottile. L'intera mano, non un solo dito, eppure, istintivamente, io l'avevo capito.
La mattina dopo, a colazione, non avevo propalato l'insolito avvistamento ai miei genitori. Un po' me ne vergognavo: ci eravamo trasferiti lì perché entrambi erano scienziati, impegnati nello studio dei ghiacci, e gli omini grigi non esistevano nel loro universo.
Ancora non sapevo quanto sarebbero diventati parte integrante del mio.
Notte dopo notte continuai a incontrarli. Loro non parlavano, eppure era come se lo facessero. Ogni mattina mi svegliavo un po' più consapevole. Forse, anche un po' più saggio.
Anni dopo, credo di essere diventato presso di loro una specie di ambasciatore. La nomina non è mai stata ufficiale, ma sta di fatto che ovunque io sia, sebbene mi sia trasferito molto di frequente per evitare problemi con i vicini di quaggiù, i vicini di lassù mi trovano sempre. E la cosa non può che farmi piacere, perché mi piace aiutarli. Ma l'ultimo trasferimento, fin da subito, si era rivelato piuttosto problematico. Tutta colpa di una certa vicina, la signora Emilia, il cui principale passatempo consisteva nel propalare qualunque segreto le giungesse all'orecchio. Non appena la conobbi, ovvero venti minuti dopo essere entrato nella mia nuova casa, capii che avrei avuto bisogno di tutta la mia astuzia per tenerla lontana dai miei silenziosi amici.
La situazione si complicò il giorno in cui non fui più l'unico in zona ad averne avvistato uno.

giovedì 10 settembre 2020

26 - Half - Metà

#inktober #inktober52



Moltiplicare dividendo


Secondo alcuni, nascere con un gemello equivale a vivere una vita a metà. Dividere tutto, dal compleanno, ai vestiti, fino all'ultimo biscotto della scatola. Per me, invece, dividere la vita con la mia gemella significa vivere il doppio.

lunedì 7 settembre 2020

25 - Lunar - Lunare

#inktober #inktober52


Ingannevole


La Luna ti mette alla prova. La sua non è luce, è candore preso in prestito. Sta a te intuire che dietro tutto quel bianco si nasconde un lato oscuro.

sabato 5 settembre 2020

Sciamannato

Sciamannato [scia-man-nà-to] agg., s. 1. agg. Disordinato, trasandato. 2. s.m. (f. -ta) Persona disordinata nell'abbigliamento e nel modo di comportarsi.

Etimologia: di origine incerta, secondo alcuni deriverebbe da sciamanno, cencio o velo di colore giallo che gli ebrei furono costretti a portare sul cappello o sul capo a partire dalla metà del sedicesimo secolo fino all'Ottocento. secondo altri proviene da una forma del latino parlato exadmanuare che significa "disfare la manna", dove la manna non è il frutto biblico bensì il covone.

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Photo by cottonbro from Pexels


Non è esatto dire che l'ammiravo. La conoscevo da pochi giorni, eppure avrei tanto voluto essere come lei. Lei che non aveva limiti, e nessuna stupida regola.
Per cominciare, si vestiva sempre come le piaceva, senza curarsi dei giudizi degli altri. Giacche da maschio, più larghe di una taglia, e jeans strappati, e quei berretti orribili che mi calcava sulla testa e tirava giù fino al naso per evitare che barassi quando giocavamo a mosca cieca e mi sfidava a prenderla. Si vestiva come voleva e se per strada una vecchietta si azzardava a guardarla male e a darle della sciamannata, lei si limitava a sorridere e a mostrarle il dito medio. Io non sarei mai riuscito a essere così sfrontato.
Non aveva paura di sporcarsi, lei, né di farsi qualche graffio mentre ci arrampicavamo sugli alberi o esploravamo una casa abbandonata. Era così diversa dalle mie compagne di classe, che inorridivano e si disperavano anche soltanto per un'unghia spezzata.
E a proposito di scuola, non ci andava neanche, a scuola, lei. Aveva tutto il tempo che voleva, non aveva un coprifuoco, nessuno che la chiamasse al cellulare per sapere dov'era, con chi era, quando sarebbe tornata. Era libera, senza padroni, e si comportava come se tutto il mondo fosse suo. Io avevo una fifa blu di essere beccato a fare graffiti sul muro assieme a lei, ma lei no, era sempre tranquilla come se non stesse facendo mai niente di male. Anche quella volta, quella di cui non posso parlare, lei non aveva avuto paura.
Rideva tanto forte da attirare gli sguardi e non si vergognava a dire alla gente quello che pensava davvero. Lo gridava, a volte, a tutti, anche a me. Io credevo che avessimo litigato ma non era così, era solo il suo modo di fare, e la volta dopo amici come prima, e così mi ero illuso che non avrei mai perso la mia amica sciamannata.
Naturalmente, se avessi saputo che cosa si nascondeva dietro la sua libertà, forse non l'avrei invidiata così tanto.

giovedì 3 settembre 2020

24 - Puppet - Marionetta

#inktober #inktober52


L'arte della truffa


Manovrare i fili che muovono le persone è facile. Tutti desiderano qualcosa, e io ho imparato fin da bambina a fingere di poter dare loro esattamente ciò che vogliono.