A volte la parola che ti offre l'idea per una storia non è italiana. A volte non è neanche una parola che si può trovare in un comune dizionario. A volte è una parola inventata, una sequenza di lettere più o meno arbitrarie o studiate a tavolino per definire un'esperienza che ancora non ha un termine preciso che la descriva.
Prendi queste, per esempio, tratte e tradotte da
The Dictionary of Obscure Sorrows di John Koenig (tra parentesi, la mia versione della parola in italiano):
L'esercizio che ti propongo oggi è questo: scegli una parola tra quelle qui sopra (o lancia un dado per sceglierla) e lasciati ispirare dalla definizione per scrivere un breve brano. Se nessuna di queste ti soddisfa e la lingua inglese non ti è sconosciuta, puoi cercarne un'altra sul sito
http://www.dictionaryofobscuresorrows.com/
Ricordati di specificare la parola che ti ha offerto lo spunto per il tuo testo e ora... a te la penna (o la tastiera)! Come per l'esercizio precedente, sceglierò uno tra i brani che troverò nei commenti del blog o della pagina Facebook per presentarlo giovedì della settimana prossima assieme al suo autore.
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