sabato 24 giugno 2017

Ordito

Strano che non abbia pensato prima, essendo questa la Piuma Tramante, alle parole ordire, ordito, orditura... stavolta ho saltato l'occasione di aggiungere un verbo alla mia lista: forse è solo una mia impressione, ma quando ci penso mi sembra che in ordire uno dei significati oscuri gli altri.

Ordito [or-dì-to] agg., s.m. 1. agg. Tramato, architettato. 2. s.m. L'insieme dei fili, tesi in senso longitudinale sul telaio, che costituisce la parte iniziale della tessitura, poi completata con la trama. 3. s.m. fig. Disposizione ordinata di qualcosa.

Woman weaving, di Tydence Davis, licenza Creative Commons BY 2.0. Immagine ritagliata e modificata con l'aggiunta di scritte.


Mi sembrava ovvio che in questo brano doveva esserci una tessitrice per sfruttare il termine ordito, ma così su due piedi non me ne veniva in mente nessuna tra i miei personaggi. La prima frase è stata semplice, il problema in questo caso è stato: in quale mondo mi trovo, e quale dei miei personaggi incontrerà questa nuova arrivata?


La chiamavano la Tessitrice e viveva nella parte bassa della città.
Mentre papà e Mathias erano per mare io passavo quasi tutte le mie ore con lei. La Tessitrice non mi ha insegnato niente di ciò che si studia in un'Accademia del Sapere. Da lei, ho appreso tutto ciò che là non avrei mai potuto imparare.
Avevo sette anni quando scoprii che ai suoi clienti non vendeva solo stoffe variopinte. Un giovanotto dai capelli color paglia e un gilet a rombi era passato da lei una mattina con un sacchetto di denaro. Lo avevo già visto, qualche giorno prima, quando aveva parlato con lei e se n'era andato senza acquistare niente. Ero arrabbiata: che cosa ci faceva di nuovo lì?
Quando si ripresentò, la Tessitrice alzò gli occhi e gli disse: – Ogni sera, al rintocco della campana del tramonto, la troverai in piedi sul molo nord. Portale la stella marina del giallo più intenso che riesci a trovare, e lei si innamorerà di te.
Il giovane le lasciò tutto il sacchetto in cambio di poche parole di cui non aveva nessuna prova.
– Come hai fatto? – le chiesi, cercando di acchiappare la navetta che solcava il mare dell'ordito. – Sei forse una maga?
La Tessitrice rise e appoggiò la navetta lontano dalle mie grinfie. – No. Vieni qui, Leda. Li vedi questi fili?
Mi sollevai sulle ginocchia e guardai il telaio. Lei mi indicò l'arcobaleno di fili paralleli. – Questi fili sono come la vita delle persone. Ognuna è diversa, e pur essendo vicine, a malapena si toccano. Ma quando arrivo io... – La Tessitrice fece scorrere la navetta attraverso il passo e batté con il pettine per compattare la trama. – ...quando arrivo io, da quei fili divisi si forma un disegno. Secondo te, chi ha detto alla ragazza dove trovare il suo futuro sposo, e quale segno glielo avrebbe rivelato? Lei è di buona famiglia e ora ci deve un favore. Che è meglio del denaro, in certi casi. Adesso hai capito?
La Tessitrice era mia madre. Da lei ho imparato a intrecciare le vite delle persone con la mia come se fossero i fili di un ordito.

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