giovedì 12 ottobre 2017

Ispirazione onirica

Alterando una celebre domanda, "scrivere è un sogno o i sogni aiutano a scrivere meglio"? Io non lo so. Ciò che so, è che i miei sogni sono popolati di magia, vampiri, fate, alieni, streghe, fantasmi, draghi, metamorfosi e voli, e spesso mi forniscono lo spunto per una storia. Sogno anche eventi quotidiani, ovviamente; ma nulla di così memorabile da finire sulla pagina. Le storie pensate di notte hanno un vantaggio: possiedono un filo diretto con l'inconscio, quel calderone di immagini e simboli su cui ci interroghiamo da Freud in avanti. Hanno un senso per chi, senza volerlo e senza sapere come, le crea. E sono interpretabili da chi ne viene a conoscenza.

Raccontare un sogno durante la colazione alla propria famiglia è qualcosa di così universale che dubito tu non l'abbia mai fatto. Sulle pagine di un libro è un po' meno comune, ma chissà quanti romanzi e racconti, a tua insaputa, sono partiti da questa scintilla. Ad esempio, riesci a indovinare quale dei romanzi di Stephen King è stato scritto a partire da un sogno durante un viaggio aereo?

Ma... c'è un ma. I sogni e le storie sono fatti in maniera talmente diversa che è necessario colmare la distanza, nel passare dagli uni alle altre. Questi sono i principali ostacoli che ho incontrato nel mio cammino.


Coerenza
Partirò dal più grande di tutti, ovvero la mancanza di coerenza. Durante le mie avventure notturne, non mi sconvolge il cambiamento di un dettaglio in corso d'opera, un'assenza, un'improvvisa comparsa, o l'assurdità di una situazione impossibile che resta priva di spiegazione, fosse anche una fantasiosa. Quelli che definirei errori nella scena di un film o tra le pagine di un libro, nel sogno sono la norma. Quando scelgo di usare un sogno come base per una storia tutte queste piccole o grandi incoerenze vanno eliminate, gli strappi ricuciti, le spiegazioni trovate.

Dettagli superflui
In un sogno, tanti dettagli su cui la mia mente si sofferma sono di troppo. Non ha senso sottolineare il colore di un'automobile che passa e non sarà mai più nominata, o inserire in una scena un personaggio che non ha alcun motivo di essere lì, e che non modifica minimamente la vicenda con la sua presenza. Tutto ciò che è poco utile ai fini della storia, lo tolgo senza pietà. So che devo ridurre all'essenziale, trovare il fulcro della vicenda, e ricostruire il sogno attorno a esso.

Sequenza di eventi
Così come non c'è coerenza nei dettagli, ugualmente non la ritrovo nel modo in cui gli eventi sono presentati. Il percorso seguito da un sogno può essere erratico: la causa non precede l'effetto e salta da una scena all'altra senza un filo logico. Una storia difficilmente può riuscire seguendo lo stesso modo di precedere (non lo nego: le eccezioni esistono... ma più spesso, almeno nel mio caso, preferisco procedere con ordine). Quindi riorganizzo la sequenza di eventi in modo che fluiscano naturalmente l'uno nell'altro, senza quei salti continui che tanto mi confondono nel ricordarli da sveglia.

Inizio e fine
Una storia è compresa tra due punti precisi: l'incipit e il finale. Un sogno non sempre ha confini così netti. Posso non sapere esattamente dove inizia perché non me lo ricordo, o perché il sogno, mentre lo sperimento, mi dà l'impressione di essere una continuazione della vita, o almeno di una versione alternativa della vita. Quanto al finale... il sogno finisce quando mi sveglio sì, ma raramente avviene in un punto che mi offre l'idea di una vera conclusione. Per trasformarlo in una storia, faccio così: il punto di inizio lo scelgo, e il finale lo creo.

Fissare il ricordo
I sogni tendono a svanire velocemente dalla memoria: come un'immagine su un vetro appannato, si riducono sempre più, fino a non lasciare traccia. A meno che io non li descriva a qualcuno, o non prenda appunti appena sveglia, nel giro di poco tempo non mi rimane niente su cui lavorare. I sogni che ricordo sono quelli che racconto, non necessariamente ad altri, ma almeno a me stessa.


E tu, hai mai provato a trasformare un sogno in una storia? Hai trovato le mie stesse difficoltà, o altre ancora che non ho nominato? Scrivile pure nei commenti, e ricorda che aspetto ancora il tuo brano! Ah, e per quanto riguarda il romanzo che Stephen King ha sognato prima di scriverlo, lo hai indovinato? Si tratta di Misery. Una curiosità: in quel caso, se l'autore avesse seguito in tutto e per tutto la sua ispirazione onirica, il protagonista se la sarebbe passata molto peggio!

Nessun commento:

Posta un commento