giovedì 21 febbraio 2019

Parti dai personaggi

I personaggi sono fondamentali. Prima ancora della situazione e del conflitto, ci sono loro alla base di ogni storia. Perciò, parti dai personaggi.

In precedenza, in questo blog, ho proposto alcuni esercizi come spunto per la creazione dei personaggi, e ne ho analizzato le caratteristiche secondo diversi metodi. Nei prossimi mesi, vorrei andare oltre a questo punto di partenza. Hai mai sentito parlare di archetipi? Se sì, forse ti saranno familiari  termini come "il mentore", "l'antieroe", "l'aiutante magico" o "l'interesse romantico". Altrimenti, avrai almeno la consapevolezza di che cos'è un protagonista, un antagonista o un personaggio secondario. In entrambi i casi, se stai scrivendo la prima bozza della tua storia, il mio consiglio è di non preoccuparti di questi e di altri archetipi. Perché? Perché, sebbene siano presentati dagli addetti ai lavori come i mattoni fondamentali nella costruzione di un racconto, per come la penso io questi sono termini da lettore, non da scrittore.

Per creare personaggi che siano il più possibile unici e verosimili, pensieri come "vorrei scrivere una storia con un antieroe come protagonista", oppure "in questo capitolo ho bisogno di inserire un mentore" secondo me sono controproducenti. Incasellando fin da subito un personaggio in  una determinata categoria corri il rischio di fornirgli le caratteristiche più tipiche di quell'archetipo. E allora il mentore sarà un vecchio dalla lunga barba, l'aiutante magico una fata buona, e così via. Va bene, magari non ricalcherai così platealmente il solco della strada già percorsa, ma solo per il fatto di aver definito fin da subito il ruolo di un personaggio, qualcosa nel suo aspetto o nel suo carattere potrebbe derivare anche involontariamente dalla tua identificazione dell'archetipo a cui appartiene.

Creare un personaggio, invece, dovrebbe essere un po' come incontrare uno sconosciuto. Senza pregiudizi o preconcetti. Conoscerlo, prima di giudicarlo. In seguito, durante la rilettura, puoi riconoscerlo come appartenente a questo o a quel gruppo. Senza negare però le caratteristiche che ne fanno un individuo a sé stante, diverso da altri, perfino da quelli a cui somiglia di più. Magari, anche in netto contrasto con quelli a cui somiglia di più. E allora potresti scoprire che quel bambino nel capitolo tre funge da mentore per l'improvvisato eroe, o che lo spirito maligno evocato dall'antagonista finisce per aiutare il protagonista più di quanto potrebbe fare una fata.

Perfino i termini di protagonista e antagonista, che ancor più degli archetipi sembrano inestricabilmente intrecciati alla storia, sono in realtà frutto di una scelta arbitraria dell'autore. È sua la decisione del personaggio da seguire, quello che diverrà il protagonista della storia. In molti casi potremmo comprendere le motivazioni dell'antagonista e parteggiare per lui, se solo il romanzo fosse stato narrato dal suo punto di vista. È perché il suo pensiero rimane un mistero per chi legge, e perché lo vediamo attraverso gli occhi di qualcuno in contrasto con lui, che non possiamo che identificarlo come "il cattivo della storia". E così tutti gli altri personaggi, anche quelli che appaiono solo per qualche riga, risentono del punto di vista scelto dallo scrittore. È un dato da tenere in considerazione quando si scrive, appunto perché molti personaggi potrebbero apparire diversi da come vengono presentati, se solo fossero loro al centro della storia. E il pensiero che ogni personaggio, anche quello che ha solo un paio di battute, è molto più complesso delle sue parole sulla pagina, potrebbe aiutarti a renderlo più realistico, al di là di ogni ruolo o stereotipo.

Se dunque per come la penso gli archetipi non servono a chi scrive, fino al punto di essere più un ostacolo che un aiuto, potresti chiederti perché ho scelto di esaminarli nel corso dei prossimi mesi. La risposta è che è inevitabile. Come esseri umani, siamo naturalmente portati a "risparmiare energie cognitive" classificando cose e persone in varie categorie. E, quindi, anche i personaggi. Gli archetipi non servono a chi scrive, ma forse una lettura critica dei personaggi che li rappresentano nella letteratura, nei film e nei miei racconti potrebbe dimostrare quanta varietà esiste in ciascuna di quelle categorie. E inoltre, lo faccio perché provare a dare la caccia agli archetipi è divertente.

Perciò che ne dici, ti va di partire con me a caccia di archetipi? L'appuntamento è per lunedì prossimo, e il primo che ho scelto come bersaglio... no, non anticipo nulla. È una sorpresa!

Nessun commento:

Posta un commento