Coloro che sostengono che un gatto sia la migliore compagnia per un genio del male, non hanno mai incontrato Perfidia e il suo, emh... "animaletto" domestico.
– Tesoruccio?
Eccoli che arrivano. Perfidia è elegante nel suo abito nero da sera in stile anni 20 e un cappellino con la veletta inclinato di lato sulla chioma corvina, dal taglio a caschetto. Ai piedi un paio di scarpette lucide coi tacchi a spillo, e una sigaretta col bocchino tenuta mollemente in una mano. Sembra che vada a una serata di gala, invece di addentrarsi in una miniera, alla luce soffusa di una lanterna
La precede un ometto calvo, in pantaloni e canottiera, con le mani legate dietro la schiena e il ventre prominente stretto da un numero eccessivo di giri di corda.
No, quello non è Tesoruccio.
Tesoruccio è una scolopendra gigante, un mostro di quasi un metro e mezzo di diametro per una quindicina di lunghezza, che in questo momento gratta con le cento paia di zampe sulle rocce della miniera mentre procede con discreta velocità incontro a Perfidia e all'ometto legato come un salame.
L'uomo si blocca di colpo, tremante. Perfidia tira una boccata di fumo dalla sigaretta con aria annoiata, si abbassa per soffiarla in faccia all'uomo e mormora: – Per l'ultima volta, Grit, dimmi dove hai nascosto la valigetta con i miei malefici piani, o ti darò subito in pasto al mio Tesoruccio.
L'uomo sbircia la testa della scolopendra, che incombe su di lui dall'alto della galleria, e inizia a parlare. – A-a-al porto. L'agente 0014... d-d-deve consegnarla stanotte a M-M-Madame Zeta.
Perfidia si raddrizza, e sempre con aria annoiata commenta: – L'agente 0014... quell'idiota... molto bene. Sarà estremamente semplice riprendermi ciò che mi appartiene. Ti ringrazio, Grit. – S'interrompe per aspirare un'altra boccata di fumo, lasciando all'uomo legato il tempo di tirare un sospiro di sollievo, prima di concludere: – Ora non mi servi più. Tesoruccio?
L'uomo spalanca gli occhi e tenta di protestare: – M-m-ma come, a-a-avevi detto...
– ...che ti avrei dato in pasto subito al mio Tesoruccio, se non avessi parlato. Ma non ho mai affermato che non lo avrei fatto comunque. D'altra parte – Perfidia si abbassa, gli pone le mani sulle spalle e prosegue suadente: – che madre sarei se sottraessi al mio Tesoruccio un boccone così grasso e prelibato dopo averglielo fatto vedere? Dopotutto, ho anch'io un cuore.
Perfidia si raddrizza, e con uno spintone del piede sulla schiena dell'uomo, lo consegna alle mandibole a chela del gigantesco artropode.
Sorvolerò sulla scena di Tesoruccio che pasteggia con il povero Grit. Le scolopendre giganti tendono a non apprendere le buone maniere a tavola, con il risultato che ogni loro cena si riduce a un pasticcio raccapricciante sparso sul loro muso, sul pavimento e, in caso si trovino all'interno di una miniera, persino sulle pareti.
Al termine, Perfidia si avvicina al suo Tesoruccio per fargli i grattini sulla testa e ripulirgli le mandibole con un vecchio lenzuolo, prima di prepararsi a incontrare l'agente 0014 per riprendersi il maltolto.
E adesso, provate ancora a dire che un gatto sarebbe stato un compagno migliore.
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