giovedì 6 febbraio 2020

Vivienne e La Biblioteca


Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero. 
Foto di Ivo Rainha da Pexels


Da quando aveva iniziato a lavorare lì, la Biblioteca era diventata la sua seconda casa. Ogni volta che varcava la soglia della villa, Vivienne perdeva il conto delle ore che trascorreva in quel luogo al di fuori del tempo, una terra di mezzo in cui Paradiso e Inferno s'incontravano. Non le era permesso toccare o leggere i volumi antichi che conteneva mentre guidava angeli e demoni alla loro meta in quel labirinto, salvo che per porgerli a chi glieli aveva chiesti, eppure Vivienne la considerava la sua personale Caverna delle Meraviglie, custodia di tutto il sapere del mondo, perfino di quello ritenuto perso per sempre come i testi dell'antica biblioteca di Alessandria. Ne era così affascinata da aver rifiutato ogni altra forma di pagamento per quel lavoro, ricchezza, magia, tempo, per il privilegio di poter prendere in prestito i suoi libri al pari delle creature ultraterrene che la frequentavano.
Nella Biblioteca, mentre svolgeva il suo compito di guida, Vivienne non poteva leggerli.
A casa, sospesa tra la realtà del suo lavoro mondano nella scuola e la fiaba che era quello segreto nella Biblioteca, Vivienne consumava le sue notti sulle pagine di un libro.

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