sabato 25 aprile 2020

Usta


Usta [ù-sta] s.f. Odore particolare che alcuni animali selvatici lasciano nei luoghi in cui passano, e che i cani fiutano nel cacciarli.

Etimologia: voce di origine incerta, forse dal latino ustulare, "bruchiacchiare", nel senso di "odore di bruciato"; oppure dal germanico nùstern, "narice", attraverso il vocabolo nusta che poi ha subito la perdita della enne.

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero


– E ci risiamo – brontolò il cacciatore quando la muta di segugi, lanciata sull'usta di una volpe, lo portò per l'ennesima volta alla casupola di Maria. – Furbacchioni, volete proprio farmi mettere con quella donna, eh? Buoni, buoni, aspettate qui, che vado a dare un saluto.
Pietro ebbe il suo bel da fare a tirar via i cani dallo spiraglio di una finestra accostata e a legarli a un albero vicino all'ingresso, mentre quelli ancora puntavano la casa abbaiando con furia. Alla fine, quando li ebbe sotto controllo quanto bastava per lasciarli di fuori da soli, Pietro entrò senza nemmeno bussare da quanto era di casa da Maria, e trovò la donna che si asciugava la fronte, appoggiata al tavolo col respiro in affanno.
– Disturbo, Maria? – chiese il cacciatore.
– No, tranquillo. Stavo solo spostando delle pentole, e sono pesanti. È quasi pronto il caffè, se ne vuoi – ribatté la donna, indicando la moka sui fornelli.
– Ah, bene! – Pietro si accomodò al tavolo. – Sembra che sai sempre quando sto per arrivare.
Maria rivolse un'occhiata alla porta d'ingresso, poi si accinse a tirare giù dalla credenza due tazzine. Anche Pietro si voltò, e fece caso al latrare dei cani. – Già, non è difficile immaginarlo, con quelli che fanno il diavolo a quattro. Fiutavano l'usta di una volpe, sai, ed era fresca stavolta perché penso di aver intravisto la coda... – Pietro allungò la mano, come se avesse potuto afferrare la sua preda, poi la strinse a vuoto. – E chissà come, ci siamo ritrovati qui. Come sempre. – Il cacciatore scrutò la donna armeggiare con la caffettiera, che nel frattempo si era messa a borbottare. – Dì, non è che per caso qui nascondi una volpe?
Maria si irrigidì, poi si voltò e con un ampio sorriso portò le tazzine in tavola. – Ti posso assicurare che in casa ci siamo solo io e te. Perciò, a meno che tu non mi voglia accusare di essere la tua volpe...
Pietro la fissò e scoppiò a ridere. Era la reazione che Maria si aspettava.
Ancora una volta, era scampata alla cattura per un pelo.

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