giovedì 25 aprile 2019

Recensione: "Soulcrystal: Volume 1" di Alessandra Toti



Titolo: Soulcrystal: Volume 1

Autore: Alessandra Toti

Casa editrice: PubMe

Data di pubblicazione: 21 novembre 2016








Avrei dovuto capirlo, dopo Believeland, che non ci si può fidare dei romanzi di autori italiani con un titolo inglese! E invece no, ci sono caduta di nuovo. Dunque, eccola mia recensione di questo... ahem, disastro annunciato.
Prima di cominciare, due avvertimenti:
1) Questa, come ogni altra recensione, è almeno in parte basata su preferenze e gusti personali. Ciò che io ritengo un elemento di pregio potrebbe essere un difetto agli occhi di qualcun altro, o viceversa.
2) Se preferisci evitare gli spoiler, leggi solo la recensione in breve che trovi all'inizio.


Recensione in breve


La brutta copia di "La maga delle spezie"... ma con i cristalli. E i lupi. E i fantasmi. E un'infinità di altre cose.

Punti di forza: per chi ci crede o è curioso, interessanti informazioni sull'uso dei minerali e pietre dure in cristalloterapia e il loro significato simbolico.
Punti di debolezza: refusi e gerundi sovrabbondanti, parole usate al posto di altre col significato contrario, punto di vista che salta da una prima persona a una pseudo-terza persona, trama troppo simile a quella di un altro libro, personaggi stereotipati e inconsistenti che agiscono solo per far avanzare la trama, ambientazione non ben definita.
Lo consiglierei a... chi è interessato all'argomento "cristalli&new age" potrebbe trovarci qualcosa di suo gradimento... anche se, a questo punto, se è quello il motivo della scelta del romanzo conviene dedicarsi piuttosto a un manuale corredato da foto.

Piume Totali: 🌾🌾 2 su 10


Se vuoi evitare ogni spoiler, questo è l'ultimo avvertimento: fermati qui. Altrimenti prosegui pure, e scopri quali elementi del testo mi sono piaciuti, quali no, e che valutazione (da 0 a 2 piume) ho assegnato a ciascuno di essi.



Stile

Leggendo il testo si ha l'impressione di trovarsi di fronte a una prima bozza, ancora da correggere e risistemare: refusi in ogni pagina, preposizioni e tempi verbali errati, decisamente troppi gerundi (quelli che finiscono in -ando o -endo, per intenderci... non scherzo se dico che i gerundi si avvicinano al 50% dei verbi totali del testo), frasi poco scorrevoli e a volte di difficile comprensione, per finire con le parole usate senza conoscerne il significato: tanto per citarne due, "intransigente" (severo, rigido) al posto di "ribelle, disobbediente" e "prosa" usato come sinonimo di "poesia".
Altra questione, ben più difficile da sistemare, è il punto di vista ballerino. La storia è raccontata in prima persona dal protagonista, almeno per i capitoli iniziali. Poi, sempre più spesso, si trovano capitoli che partono con un narratore in terza persona, in principio per seguire il personaggio che rappresenta l'interesse romantico del protagonista, ma in seguito anche altri. Ma man mano che si va avanti nella lettura ci si rende conto che il narratore è sempre il protagonista, che racconta fatti a cui non ha assistito e pensieri che non appartengono a lui ma ad altri personaggi, quasi fosse un narratore onnisciente.
Considerando l'ampio spazio che viene dato a un particolare personaggio, Ambra, in queste sezioni in pseudo-terza persona, mi viene da chiedermi se non sarebbe stato meglio dare proprio ad Ambra il ruolo di protagonista e narratrice. Tra l'altro, questa scelta avrebbe risparmiato un primo capitolo in cui non succede assolutamente niente, che esiste solo per spiegare al lettore tutte le caratteristiche bizzarre del protagonista in un enorme inforigurgito. Caratteristiche che sarebbe stato più interessante scoprire diluite nel corso del romanzo, assieme ad Ambra, man mano che lei svela i misteri che circondano questo tizio.

Piume per lo Stile:



Trama

Il personaggio principale lavora in un negozio, ma il suo non è un negozio normale: grazie alla magica mercanzia che vende, che può sentire parlare e in virtù della quale scopre i problemi dei suoi clienti, questo personaggio aiuta le persone. Ha appreso a fare ciò in un luogo lontano, prima di arrivare nella città dove opera, grazie a un gruppo di persone speciali che hanno la sua stessa dote, ma che a un certo punto ha dovuto lasciare. Per poter fare ciò che fa, e continuare a sentire la voce della sua magica mercanzia e non farla arrabbiare, deve sottostare ad alcune regole, e tra esse questa: non innamorarsi, perché il suo compito è servire allo stesso modo tutti coloro che entrano nel suo negozio in cerca d'aiuto. Ma un giorno entra nel suo negozio qualcuno di affascinante, così il personaggio principale infrange le regole, si innamora, la sua mercanzia gli si rivolta contro e da lì in avanti ha disgrazie a non finire. È la trama di Soulcrystal? No. È la trama di La maga delle spezie di Chitra Banerjee Divakaruni. Impressionante quante somiglianze ci siano tra i due, a parte che in un caso la magica mercanzia sono i cristalli, nell'altra le spezie.
Ma Soulcrystal fa qualcosa di più. Laddove La maga delle spezie è coerente attorno al suo fulcro, le spezie, e porta fino in fondo la conseguenza dell'infrazione delle regole, Soulcrystal arriva a un lieto fine senza conseguenze negative, e aggiunge ai cristalli i lupi, i fantasmi, i wendigo, la Luna, i simboli alchemici, e forse qualcos'altro che mi sono dimenticata, in un enorme e confuso calderone, tutto in virtù del fatto che qualunque cosa può assomigliare ai cristalli. Decisamente troppa carne al fuoco.

Piume per la Trama:



Personaggi

Elf, il protagonista, fin dall'inizio sa fare di tutto e di più. Cristalloterapeuta, cuore di lupo, anima di cristallo, speleologo, cacciatore di fantasmi, arciere: ha il potere di sentire le voci dei minerali e di abbinarli alle persone, ha il potere di capire le persone e leggere la loro mente toccandole, a parte una (ma funziona anche senza il tocco a quanto pare, e l'immunità di quell'una non dura tanto), ha il potere di mutare in lupo e comunicare a distanza con i suoi simili, ha il potere di vedere i fantasmi e di cacciarli se necessario. Tutte doti insite dalla nascita, per un fortunato caso, per le quali non ha dovuto combattere o faticare. Ha un unico limite, alcune regole che infrange, le cui conseguenze potevano rendere la storia interessante, ma... invece di venire punito, viene premiato con un ulteriore potere e con l'amore della sua bella. Elf ha decisamente la vita fin troppo facile.
Il resto dei personaggi, o almeno buona parte di essi, viene presentato a coppie, e i membri di ogni coppia sembrano quasi intercambiabili dato che sembrano avere reazioni simili e andare sempre a braccetto: dove c'è uno, c'è anche l'altro. Solo a una rilettura si comincia a notare qualche dettaglio che potrebbe differenziarli, altrimenti sono soltanto: le due amiche di Ambra, le due colleghe di Ambra, i due "vicini di negozio" di Elf... Di questi ultimi, un personaggio che fa la farmacista ha l'ulteriore problema di non conoscere il proprio mestiere, frutto di ricerche poco approfondire o del tutto assenti da parte dell'autrice. Impossibile infatti che una farmacista affermi che per la febbre da colpo di calore le pietre siano "più benefiche degli antibiotici", perché dovrebbe sapere che in un caso del genere gli antibiotici non si usano. Inoltre, per certi atteggiamenti da "cartone animato", questo personaggio ancora più di altri appare come una macchietta comica.
Ambra è un caso a parte. È timidissima, a parte quando non lo è, ha scarsa autostima, a parte quando invece ce l'ha, e compie azioni inspiegabili, fuori personaggio, solo per mandare avanti la trama. Come quando decide di cercare un lupo al sentire il suo ululato, solo perché deve scoprire il segreto del protagonista. O quando va a vedere un incendio perché "le piace assistere alle operazioni dei mezzi di soccorso", anche se è l'unica volta che quella sua inclinazione viene mostrata in tutto il romanzo. In più, soffre della sindrome della damigella in pericolo. Ovvio che deve andare ad affrontare da sola l'antagonista, pur sapendo quando è pericoloso. Altrimenti, come farebbe a farsi rapire?
Gli antagonisti, anche questi in coppia, sono, al massimo, deludenti. Il protagonista ha gioco facile col nuovo potere acquisito, mentre la sua abilità con l'arco, che sembrava fosse stata citata all'inizio per poterla sfruttare nel confronto finale, è del tutto ininfluente. E il tutto si risolve con il pentimento tardivo del primo antagonista e una chiacchierata con il secondo, che tanto malvagio non sembra dato che avrebbe potuto almeno almeno lasciare il campo con una minaccia di future ritorsioni, e invece... "bravo, hai sconfitto il mio campione, mi complimento con te e d'ora in poi ti lascio fare come vuoi in barba alle regole". E tanti saluti alla regina bugiarda e gelosa e voltafaccia che sembrava essere così tremenda da come l'avevano descritta altri personaggi in precedenza.

Piume per i Personaggi: 🌾



Ambientazione

Non si capisce esattamente dove sia ambientato il romanzo. I nomi di luoghi sono in parte inglesi, in parte italiani. Fiumi e città non sono gli stessi della nostra realtà, eppure si fa riferimento a elementi d'attualità come clandestini e scafisti, o si citano caratteristiche regionali chiaramente identificabili, come l'aspetto di un uomo "di evidente origine mediorientale". In un caso si parla di una regione con "coste, mare, piadine e stabilimenti balneari a sud, montagne, boschi, prosciutti e città d'arte a nord", che a parte l'asse delle direzioni spostato, è fin troppo facile da posizionare in Italia.
Anche i nomi delle persone sono in parte italiani, in parte stranieri e molto insoliti, anche per i personaggi nativi del luogo dove è ambientata la vicenda. Per questi dettagli contraddittori, nel corso dei primi capitoli il mio pensiero è passato più volte da "siamo in Italia" a "no, siamo da qualche parte all'estero" a "forse siamo in un altro universo" a "ah, ma allora siamo in Italia!". Un po' più di chiarezza circa l'ambientazione non avrebbe guastato.
L'elemento fantasy dei Lupi Soulcrystal è... problematico. Non viene mai chiaramente spiegato. Ogni volta che salta fuori la domanda "che cosa ci azzeccano i lupi con i cristalli?", la risposta è che i lupi ululano le loro preghiere a Luna e stelle, e le stelle somigliano ai cristalli o pietre preziose, quindi il loro potere riguarda i cristalli. Troppo, troppo debole come legame. A questo punto, dato che le stelle assomigliano anche alle lampadine o alle lucciole, doveva essere altrettanto plausibile una razza di Lupi Elettricisti, o di Lupi Entomologhi.
Quest'ultimo punto può riguardare un'idiosincrasia personale, ma volevo citarlo lo stesso: ho trovato irritante l'apparente visione geocentrica dell'ambientazione, con la Terra-Madre natura posta per importanza al di sopra della Luna, la quale è al di sopra delle stelle, che stando a una leggenda il nostro satellite avrebbe partorito. E la stessa visione della Luna come ingannatrice, con la scusa che "cambia faccia ogni mese" proprio non sono riuscita a mandarla giù. Anche perché quella scusa è del tutto errata: la Luna segue sempre le stesse fasi, è uguale a se stessa, non cambia ogni mese, semmai durante, e il poterlo prevedere con precisione la rende tutto fuorché ingannatrice. Al massimo, le si può dare dell'abitudinaria.

Piume per l'Ambientazione:



Altro

La copertina è bella. Attira l'attenzione: così mi è stato detto, e non posso che concordare dato che il colore verde mi piace. Peccato che nell'edizione attuale del romanzo sia stata cambiata con una scialba e giallognola.
Degno di nota è il lavoro di ricerca, che manca in altri ambiti, svolto nel campo della cristalloterapia e dei significati simbolici delle pietre. Per qualcuno che prova interesse a scoprire cose nuove, potrebbe essere un punto di partenza per approfondire l'argomento, che è quello che presumo l'autrice si prefiggeva. Ma la lunghezza del romanzo e tutti i problemi riscontrati rendono questo testo un pessimo punto di partenza. Meglio dedicarsi, piuttosto, a un manuale illustrato.

Piume per qualcos'Altro: 🌾

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