sabato 24 ottobre 2020

Anelito

Anelito [a-nè-li-to] s.m. Soffio vitale; l'estremo anelito, l'ultimo respiro. fig. Aspirazione, forte desiderio, brama, sete.

Etimologia:  il termine proviene dal latino anhelĭtus, sostantivo ricavato dal verbo anhelāre, "ansare", il quale è composto da an, "sopra, di nuovo", e halare, "spirare, soffiare".


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Respiro confusione. Ho memoria di una notte lunga, e oscura, che si estende all'infinito prima di questo momento, ma è un ricordo dai contorni sfilacciati come gli orli di una vecchia coperta. So che deve esistere qualcos'altro, che deve esserci qualcosa di più, ma non rammento in che pozzo ho lasciato il mio nome.
L'oscurità è scacciata dal chiarore di una fiamma, e da una voce di donna, e io comprendo di aver aperto gli occhi. La stanza è spoglia, spartana come la cella di un monaco. Non vedo la donna, ma continuo a udire la sua voce, una voce che scava nella mia testa divorando i pensieri come un tarlo nel legno.
Il suo mormorio non ha significato alle mie orecchie: lei pronuncia incantesimi parlando nella lingua del diavolo. "Strega!" vorrei accusarla, ma dalle mie labbra non esce alcun suono.
Non una sola, ma tre, ora ricordo. Erano tre le streghe che mi hanno tolto la vita perché non ho voluto cedere ai loro malefici.
Quando infine la voce cessa e io la vedo, non assomiglia ad alcuna di loro. La strega ha l'aspetto di una innocente fanciulla bionda, ma io lo so che è un inganno. L'Inferno ha travestito la sua servitrice da angelo.
– Ti ho riportato indietro – mi dice. – Ma non avrei potuto farlo, se non ci fosse stato in te un solo anelito di vita. Ciò che sarà d'ora innanzi, dipende solo da te.
Urlo in silenzio, consapevole che la strega mi ha strappato al Paradiso, al luogo a cui appartengo quale uomo di Chiesa retto e onesto, dannando per sempre la mia anima con la sua immonda stregoneria.
– Non desideri la vita? È un vero peccato. Saremmo potuti essere amici.
La vedo afferrare un coltello e avvicinarsi, e io mi affretto a rivolgere preghiere al Signore di riaccogliermi nel suo regno. In fondo non fu mia la colpa, se per mano di una strega dovrò rendere per la seconda volta il mio estremo anelito.

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