sabato 3 ottobre 2020

Borborigmo

Borborigmo [bor-bo-rìg-mo] o Borborismo [bor-bo-rì-smo] s.m. med. Gorgoglio spontaneo dell'intestino.

Etimologia: deriva dal greco borborygmós, che a sua volta proviene dal verbo borborýzein, "gorgogliare, brontolare". Voce formata per onomatopea.


Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Photo by Kat Jayne from Pexels


– Hai fame?
Era la domanda più banale che avrebbe potuto rivolgergli. La pancia di Hilo era tutta un borborigmo. Certo che ha fame, avrebbe voluto gridare Maarit, e anch'io ne ho. Invece il bambino scosse la testa, stringendo più forte, con espressione risoluta, il pupazzo che gli aveva fatto Josef. – No che non ho fame. Posso camminare ancora un pochino, ce la faccio.
Hilo alzò la testa e rivolse alla sconosciuta un sorriso forzato, simile a quelli con cui aveva imparato a rispondere a Karol. Karol, la donna cattiva che aveva minacciato di ucciderli al primo lamento. O di lasciarli indietro, da soli, il che era praticamente la stessa cosa, anzi, era più spaventoso.
Ma poi Karol era morta e l'unico rammarico di Maarit era di non essere stata abbastanza forte da farlo lei stessa. Da allora stavano con Josef, che li aveva salvati. Erano stati con lui fino a tre giorni prima. Quando Josef non era tornato dalla consueta esplorazione per raccogliere cibo, Hilo e Maarit erano usciti dal rifugio per cercarlo, ma erano stati trovati da qualcun altro.
Lanyo, questo il nome della sconosciuta che li aveva trovati a vagare nelle terre desolate, era secondo il giudizio impietoso di Maarit una donna buona ma molto più ingenua di lei. Hilo però ne aveva paura, perché come madre non ricordava altri che Karol. Perciò pestava i piedi, in una sorta di marcia baldanzosa per coprire i borborigmi sempre più rumorosi. E sorrideva in un modo che a Maarit faceva male guardare, ma che Lanyo aveva scambiato per gioia sincera.
Non se ne accorgeva. Non si accorgeva di nulla, pensò Maarit, neppure che Hilo era trasalito nel sentire la sua mano scompigliargli capelli e la sua voce incurante dire: – Bravo bambino. Siamo quasi arrivati, vedrai.
Maarit cominciò a odiarla in quel momento, e ad augurarle in segreto la stessa sorte di Karol, anche se si rendeva conto che Lanyo non aveva alcuna colpa se non quella di essere troppo gentile con loro dopo che qualcun altro non lo era stato affatto.

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