lunedì 1 maggio 2017

Ritratto di donna

(racconto ispirato dall'esercizio Parti da un'immagine, la foto scelta è il ritratto dell'artista Georgia O'Keeffe nel suo ranch, anno 1966, scattata da John Loengard)


Non conoscevo quella donna, eppure fin da subito m’ispirò il reverente rispetto dovuto a un monaco in preghiera. Sembrava una statua, tanto era immobile e paziente, scolpita non nella pietra ma con il vivo legno; un albero dalla ruvida corteccia. Non la conoscevo, ma, ne ero quasi certo, riuscivo a decifrare i solchi tracciati dal tempo sul suo viso fino a estrapolare la memoria delle emozioni. Ecco lì una notte insonne, un guizzo di sorriso, un tamburellare di preoccupazione che aveva modellato la fronte, un filo di rimpianto lungo le guance. E ovunque, sopra ogni ruga e sotto la pelle, una sopportazione tenace e robusta, uno spirito di guerriera.
Mi meravigliai di ciò che vedevo racchiuso in quel fragile corpo. Non nascondeva i capelli bianchi né la sua età, non si ricopriva di belletti o gioielli, e le uniche concessioni al suo abito scuro, tanto semplice da definirsi monacale, erano un paio di nodi a fiocco sulle scarpe e una fascetta al polso sinistro. Chiaramente, nella società dell’apparire, lei aveva scelto di essere. E io non vedevo l’ora di conoscerla.

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