lunedì 22 aprile 2019

Il mentore

Per il momento lascerò da parte protagonista e antagonista per dedicare questa e le prossime settimane ad alcuni personaggi secondari... solo per presenza, ma non per importanza, in una storia. Il primo dei quali è questo:

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Il primo Mentore, di nome e di fatto, lo si può trovare nell'Odissea. Così si chiama infatti il precettore a cui Ulisse affida il figlio Telemaco, nome che è poi passato a definire ogni altra figura simile. E considerando che secondo alcune fonti, Mentore altri non è che la dea Atena sotto false spoglie, si può ben comprendere come la saggezza sia la qualità che più gli si addice.

L'immagine classica del mentore è quella di un vecchio dalla lunga barba bianca. Merlino, in molte delle versioni di La spada nella roccia, compresa quella disneyana, è raffigurato proprio così. Se l'ambientazione ammette l'esistenza della magia, un mentore con questo aspetto è spesso anche un mago, anche nel caso in cui la magia non sia l'oggetto dei suoi insegnamenti. Un tipico esempio è Galdalf, che in Lo Hobbit prima e Il Signore degli Anelli poi si comporta da guida spirituale della compagnia, e in particolare di Bilbo e Frodo. Tra l'altro, come già il Merlino del classico Disney e come il signor Miyagi in Karate Kid, un tratto particolare di questo tipo di mentore è una vena di follia, che si riflette nelle parole e negli esercizi in apparenza inutili che impone al proprio allievo. L'apparenza di un vecchio un po' picchiatello, però, si rivela ingannevole quando un pericolo minaccia l'apprendista ancora impreparato ad affrontarlo. E allora, che si tratti di Maga Magò, del Balrog, o di un gruppo di bulli, il mentore è in grado di dimostrare forza, abilità e astuzia insospettabili.

Un mentore però è qualcosa di più di un semplice insegnante. Nella saga di Harry Potter, ci sono molti insegnanti e molti studenti; tuttavia il rapporto che lega Albus Silente al protagonista è diverso da tutti gli altri. Un mentore spesso arriva ad affezionarsi al suo pupillo, e viceversa, arrivando quasi a instaurare un legame di tipo padre-figlio (o nonno-nipote, in caso la differenza di età sia significativa). E questo renderà ancora più difficile la separazione che inevitabilmente dovrà accadere.

Nessuno resta per sempre un apprendista. A un certo punto del viaggio, infatti, il protagonista dovrà iniziare a camminare con le sue gambe. È raro che il mentore abbandoni il campo quando sente di aver compiuto il suo dovere e di non avere altro da insegnare, come accade a Mary Poppins nei libri e nel film omonimo. Più comune è che sia il discepolo a lasciare il mentore nel suo eremo o dovunque sia di casa per andare a compiere una missione; ma ancora più spesso, la separazione avviene con la morte del mentore, un evento traumatico che spingerà anche il più riluttante degli eroi a realizzare il suo destino. In Star Wars convivono entrambi i tipi di separazioni: Luke Skywalker lascia il Maestro Yoda dopo il suo apprendistato, ma il suo primo insegnante nelle vie dei Jedi, Obi-Wan Kenobi, viene ucciso dall'antagonista di fronte ai suoi occhi. Ma quello di Guerre stellati non è l'unico esempio di doppio mentore. In Il Re Leone, il padre Mufasa è il primo mentore di Simba, e al pari di Obi-Wan la separazione avviene al momento del suo assassinio da parte dell'antagonista. Ma qui la reazione è opposta a quella consueta. In seguito, è il babbuino Rafiki a riportare Simba sulla retta via, con i suoi modi di fare a metà tra saggezza e follia.

Un mentore non sempre è ben disposto e felice di prendersi in carico un allievo. Alcuni, come il satiro Filottete nella versione Disney di Hercules, hanno rinunciato del tutto all'idea di insegnare o addestrare nuovi eroi a causa dei passati insuccessi. Altri non credono nel potenziale dell'aspirante allievo, ed è ciò che accade al maestro Shifu in Kung Fu Panda. E altri ancora, come il dottor Gregory House del telefilm Dr. House - Medical Division, semplicemente non hanno alcuna intenzione di fare da mentore a qualcuno, ma il compito gli viene comunque imposto.

È il caso di ricordare, infine, che a volte un mentore può assumere una... forma particolare. Non sempre il mentore è un vecchio saggio o un combattente che si è ritirato: Alice nel Paese delle Meraviglie apprende alcune delle "regole" del mondo in cui si trova dal Brucaliffo e dallo Stregatto; quanto a Luna e Artemis, mentori delle guerriere Sailor in Sailor Moon, sono due gatti parlanti. E così accade in altri anime del genere, in cui spesso a fare da mentore è una coppia di folletti o una piccola creatura dall'aspetto inoffensivo.


I mentori sono tanti quanti sono i loro apprendisti, perciò qui mi fermo. Resta, come al solito, il doppio esercizio.

Se sei uno scrittore, cerca esempi di mentori nelle tue storie. Trovane uno, e scrivi un brano sul momento dell'addio tra mentore e allievo. A te scegliere se si tratta di un allontanamento volontario, o se la separazione avviene alla morte del mentore.

Se sei un lettore (o uno spettatore), ripensa alle storie che hai seguito di recente o a quelle che ti piacciono di più o che ricordi meglio: in quali casi hanno un personaggio che ricopre il ruolo di mentore? Scrivimi pure nei commenti quelli che ti vengono in mente.

2 commenti:

  1. Ciao Elisa, a me viene in mente Henry con Emma �� di solito sono i genitori a insegnare ai figli invece in Once Upon a Time è il contrario...che dici? Valentina

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    1. Vero! Anzi, mi sembra che Emma non sia l'unica madre a cui Henry insegna. ;-)

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