giovedì 11 gennaio 2018

Perché sei qui

(racconto ispirato dall'esercizio Deformazione professionale. Ho pensato come luogo a un mondo fantasy, rappresentato dalla foto. Per quanto riguarda la professione che mi è capitata come abbinamento... ti lascio indovinare)

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.


 – Stupefacente! – L'ometto calvo vagava col naso all'insù tra gli alberi rosa. Lo precedeva una creaturina alta un palmo, appesa a grandi ali di farfalla. Ovunque profumo di fragola, ma non l'odore vero di un vero frutto, bensì l'aroma stucchevole e zuccherino di una caramella al gusto di fragola.
– Posso scattare qualche foto? – chiese l'ometto alla fatina, e prima che lei potesse rispondergli, cavò dalla tasca dei pantaloni uno smartphone, si accostò al laghetto e inquadrò scorci del paesaggio. – Stupefacente! C'è anche un romantico ponticello, è perfetto, questo posto finisce dritto dritto nel catalogo di San Valentino.
La fatina frullò le ali e volò tra il cellulare e l'ometto calvo, mentre quest'ultimo si faceva un selfie proprio davanti al "romantico ponticello".
– Ti starai domandando perché ti ho portato qui – disse la fatina con la sua voce sottile. – Ti ho portato qui perché tu sei il...
– A dire il vero – la contraddisse l'ometto, – quello che mi domando è: come mi hai portato qui? Puoi rifarlo? Puoi portare più persone contemporaneamente? Quante? E i bagagli?
– Polvere di fata, e magia – si affannò a rispondere la creaturina, svolazzandogli intorno. – Sì, posso, ma questo non è importante, adesso. Ora devi ascoltarmi...
– Polvere di fata... magia... aha – mormorò l'ometto, annuendo e digitando sul cellulare. – Stupefacente. Già. Però tutto questo non basta. No. Dobbiamo organizzare qualcosa di più... caratteristico. – L'uomo si allontanò lungo la riva del lago, tallonato dalla creaturina.
– Ti devo dire una cosa molto importante! – gridò quella, agitando le braccia.
L'ometto si fermò e scattò una foto a una radura avvolta da fronde color confetto. – Ecco. Qui ci vedrei bene un resort. O un villaggio vacanze. Ci vuole un bel comitato d'accoglienza, e animatori, e attività di coppia. Del laghetto ne facciamo una piscina termale? Quasi quasi... – borbottò nel digitare ancora. – Con l'idromassaggio e l'aromaterapia.
La creaturina sorvolò la sua testa liscia, gonfiò le guance e sbottò: – Ascoltami! Ti ho portato qui perché tu sei il Prescelto. Una grande ombra minaccia questa terra di pace e secondo la profezia, tu sei l'unico che può fermarla. Ma non sarà facile. Molti ostacoli dovrai affrontare lungo il tuo cammino...
L'ometto alzò la testa e ascoltò per qualche istante la creaturina che parlava di pericoli, oscurità e morte. Poi scosse la testa. – No, no, no. Queste cose teniamocele buone per Halloween, d'accordo? Per San Valentino, solo cuori, fiori e amori!

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