giovedì 4 gennaio 2018

Sei ciò che fai?

Da un po' di tempo colleziono citazioni. Ce n'è una di William Faulkner, che tradotta in italiano suona un po' così:
Non essere uno scrittore. Scrivi.
Il che, a mio avviso, può essere inteso anche come: non ha senso definirti in una certa maniera, se non fai quanto è sottinteso dalla definizione. E questo vale un po' per tutti i mestieri. Non puoi essere un commerciante se non vendi (o almeno, se non tenti... ma senza qualche successo, non sarai un buon commerciante!), non puoi essere un sarto se non cuci, non puoi essere un nuotatore se non entri in acqua. Questo, tradotto all'interno di una storia, potrebbe voler dire: dedica almeno una piccola parte a mostrare il personaggio nel suo luogo di lavoro, invece di scrivere semplicemente "Tizio era un calzolaio" e poi dimenticartelo per il resto del racconto.

Lo ammetto, non sempre è un'opzione possibile. Se la storia è incentrata sulle vacanze di Tizio, non ha senso che di punto in bianco si metta in un angolo ad aggiustare scarpe. E a meno che non sia rilevante per la trama, tante volte una scena al lavoro è semplicemente superflua. Ma allora che senso ha specificare che di mestiere fa il calzolaio?

Ti dirò che per me ha perfettamente senso a livello di caratterizzazione del personaggio. O almeno, non specificarlo, ma farlo sentire a chi legge. In molti casi per svolgere determinati mestieri si studia anche per anni, a livello accademico o pratico, ed è uno studio o un apprendistato che, come dire... lascia il segno. Nel modo di pensare, di percepire il mondo, di esprimersi. Quindi sei ciò che fai? Forse non del tutto, ma almeno in parte, ciò che fai per tante ore al giorno contribuisce alla definizione che dai a te stesso e a quella che gli altri hanno di te. E la stessa cosa vale per i personaggi di cui scrivi.


Per concludere, come è possibile mostrare la professione di un personaggio senza dire chiaro e tondo quale sia e senza scrivere una scena in cui lavora? Ci sono molti modi. Difficile includerli tutti, ma ti offrirò qualche spunto da cui partire. Puoi includere nel tuo brano:

  • ciò che nota nell'ambiente e nelle persone
  • come risolve un problema
  • come si esprime, le parole che usa
  • fisicamente, segni particolari lasciati sul corpo o sugli abiti
  • le sue conoscenze nell'utilizzo di un attrezzo o un macchinario
  • argomenti che invece gli sono estranei o indifferenti
  • il possesso di uno strumento del mestiere, se è plausibile che lo abbia con sé
  • dove dirige la sua curiosità, le domande che gli vengono in mente
  • le persone che frequenta abitualmente, se collegate al lavoro.

Hai altre idee per mostrare la professione di un personaggio all'interno del testo? Scrivile nei commenti!

Questo è tutto per ora, ti ricordo ancora una volta l'esercizio Deformazione professionale e ti invito a provarlo entro mercoledì prossimo e postare il tuo brano nei commenti: il tuo racconto potrebbe essere ospite della Piuma Tramante tra una settimana!

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