sabato 9 marzo 2019

Succedaneo

Questa parola è un succedaneo di surrogato, da usare tutte le volte in cui ti interessa evitare le implicazioni più negative legate alla scelta di un rimpiazzo.

Succedaneo [suc-ce-dà-ne-o] agg., s. 1. agg. Di sostanza che può ricoprire le stesse funzioni di un'altra, surrogato. 2. s.m. Nel significato dell'aggettivo.

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.


Torna Leda, la figlia della Tessistrice, dato che la parola e le spezie nella fotografia mi hanno ispirato una situazione in stile "lezione di pozioni di Harry Potter". E le misture, non magiche ma naturali in questo caso, sono materia sua.


Ero capitata in coppia con un'incapace, la peggiore tra i miei compagni di corso. E Miscele di sopravvivenza non era nemmeno difficile come argomento.
– Uh... non riesco a trovare i sali delle cave Delasorte, tu li vedi? – mi chiese mentre spostava boccette e vasetti. Ricontrollò la lista di ingredienti e aggrottò la fronte.
– Usa questo – le dissi, passandole una ciotola di polvere scura.  – Ma mettine la metà. Il grado di salinità è circa il doppio.
– Che roba è? – sussurrò lei. – Questi non sono i sali... forse si è dimenticato di metterli da noi, lo dico al professore.
Mi affrettai ad abbassarle il braccio alzato e le sibilai al di sopra della mistura che iniziava a sobbollire: – Ma sei impazzita? Vuoi davvero dirgli che non hai nemmeno capito il senso della prova? Ci farai bocciare entrambe!
La mia compagna mi fissò con gli occhi lucidi e un tremore all'angolo della bocca. Non avevo spostato indietro di due anni la mia data di nascita, né frequentato il doppio dei corsi, per farmi fermare da una ragazzina viziata di chissà quale famiglia nobile.
Sospirai. – Il fango essiccato della laguna di Aldaque'en è un ottimo succedaneo dei sali di Delasorte – le spiegai, aggiungendo la polvere bruna al liquido nel pentolino. – Metà degli ingredienti elencati non li troverai, quindi devi usare il sostituto più appropriato. È questa la prova.
La mia compagna si illuminò. – Ho capito! Dunque, al posto della linfa acida dell'erba di pietra, si può usare la bile del topo di fuoco...
La bloccai prima che versasse una sola goccia dalla boccetta piccola e scura. – Sì, se vuoi trasformare la lozione repellente in un succedaneo della polvere pirica!
Gliela strappai di mano e le passai un'ampolla con un liquido lattiginoso. – Ecco qui. Filtralo e aggiungi due cucchiaini di residuo solido. E d'ora in poi fa' come ti dico, se vuoi passare l'esame.
Promuoverla non sarebbe stato corretto, ma non potevo permetterle di rallentarmi. E non sarebbe stata la prima che mi doveva un favore.

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