giovedì 28 novembre 2019

Le stranezze del turno di guardia


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Il turno di guardia durante l'ultima notte del Festival della Dissonanza era sempre il più duro, e il meno ambito. Primo perché, al contrario di quanto credevano i cittadini, non era vero che noi guardie potevamo permetterci il lusso di unirci ai festeggiamenti. Le nostre razioni di alcolici e vivande ricercate erano limitate, frutto di rare donazioni dei pochi che si ricordavano della nostra esistenza (e non per maledirci) e al quinto giorno erano già finite. Secondo, perché durante il Festival se ne vedevano di cose strane, e non sempre era facile capire quando occorreva intervenire e quando no.
Poteva capitare di mettersi in mezzo a sedare una rissa, per poi scoprire che i litiganti stavano solo recitando in onore del tema della festa, mentre dieci metri più in là un gruppo di ubriaconi se le davano davvero di santa ragione. Oppure, accorrere in favore di una donzella che urlava "aiuto, aiuto!" e che, invece di averne bisogno, si offriva lei con quel grido di dare una mano ad altri.
La cosa più bizzarra però mi è capitata quella volta in cui mi vidi passare accanto il noto ricercato Aglaudi Mirewn. Durante il Festival della Dissonanza le catture e le condanne, tranne quelle in flagranza di reato, sono temporaneamente sospese, perciò mio malgrado mi toccò ignorarlo e proseguire la ronda. Un paio di passi dopo mi passò di nuovo accanto Aglaudi Mirewn, proveniente dalla stessa direzione, che sghignazzava come in matto. Mi voltai ed eccoli lì, tra la folla, due di lui a braccetto che sparirono ben presto in mezzo alla gente. Non ho mai saputo come abbia fatto a sdoppiarsi, o se per caso non mi fossi immaginato tutto. Non l'ho mai nemmeno raccontato agli altri del mio turno. Come minimo, mi avrebbero accusato di aver nascosto una parte delle nostre misere razioni per poterla bere tutta da solo!

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