giovedì 22 febbraio 2018

Arden il coraggioso

(racconto ispirato dall'esercizio Scene da brivido)

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.


Mi ricordo di Arden, sì. Non era un bambino pauroso, anzi: era tra i più spavaldi, soprattutto quando c'era da arrampicarsi, camminare su muretti alti più di un metro, o saltare la cavallina nelle ore di ginnastica. Quando si trattava di fare cose pericolose, Arden era sempre il primo della fila. Eravamo ragazzi, e non c'era modo di fermarci, né qualcuno che ci mettesse un po' di sale in zucca. E se ci facevamo male, ci rialzavamo, e pochi giorni dopo, eccoci lì di nuovo. Oggi tremo al pensiero delle ragazzate che chiamavamo avventure, ma allora... ah, allora, era tutto diverso.
Arden, sì, stavamo parlando di Arden. Lui era il più spericolato di tutti. Non c'era albero, per quanto alto, su cui non si voleva arrampicare, o torre pericolante che non voleva esplorare. Qualcuno diceva che una volta fosse persino entrato in un fienile in fiamme. Dicerie, ma quel che c'era di vero era che quel ragazzino faceva di tutto.
Ma non lo si poteva portare al fiume, questo no.
Non nel tratto di fiume dove noialtri andavamo a fare il bagno, almeno. Ricordo che sul fondo c'erano delle pietre rosse, larghe e piatte, a forma di goccia. Non so che minerale fosse, ma so che i sassolini più piccoli, di un rosso brillante, erano spariti tutti: li avevamo presi noi, per regalarli alle ragazze in cambio di un bacio. Erano rimaste solo le pietre più grosse, quelle ficcate nel letto del fiume. A me erano sempre sembrate le squame di un enorme pesce rosso. Non so cosa sembrassero ad Arden, ma lui ne aveva il terrore. E noi... ah, noi avevamo invidia di lui. Arden era troppo temerario, troppo bello agli occhi delle ragazze, troppo tutto.
Sapete come sono i ragazzi. Si gioca, e non si pensa mai che si possa far del male. E anche quando lo si pensa, si continua perché è divertente, e far del male è quello che si vuole.
Quel giorno avevamo sfidato Arden a trovare una ragazza nel bosco, bendato. E così, con quell'inganno, lo avevamo portato al fiume. Io ero con loro quando la ragazza si fece prendere sulla riva del fiume, e lui si tolse la benda. Non si era reso conto di essere vicino a quella parte del fiume, quella con le pietre rosse, finché non si tolse la benda e le vide. Allora Arden, il temerario Arden, iniziò a tremare. Si voltò e fece per scappare, ma noi eravamo in tanti. È così che si fa, tanti contro uno, no?
Lo afferrammo e lo strattonammo. Lui si dimenò, lottò, diede anche qualche pugno, sì, e ruppe il naso di Armando, ma noi eravamo in tanti. Arden piangeva quando lo trascinammo in acqua, e si lamentava, e a me che lo tenevo con un braccio sotto l'ascella pareva di sentirlo dire: "No, mi prenderanno, mi prenderanno!". Non ci posso giurare, perché la voce del fiume era più forte, ma questo è quello che sembrava a me. Noi, invece, che non capivamo come potesse uno come lui avere paura di qualche sasso di fiume, prendemmo a sfotterlo: "Arden il coraggioso! Ecco che arriva Arden il coraggioso! Arden il coraggioso che strilla e piagnucola come una ragazza!"
E poi accadde qualcosa. Non lo so cosa, esattamente, e forse la mia memoria non è tanto buona e mi confondo... ma Arden era caldo. Più si avvicinava all'acqua, gridando e agitandosi, più la sua pelle scottava. La sentivo anche attraverso la camicia ruvida. Lo mollammo in acqua come un sacco di patate, perché era troppo caldo, e poi noi, i coraggiosi che avevano affrontato un ragazzino spaventato, scappammo sulla riva e restammo a guardare. E giuro... sì, lo giuro, che vidi l'acqua attorno al ragazzo ribollire, e i pesci venire a galla.
Scappammo via, lasciandolo lì. Quella fu l'ultima volta che lo vidi.
C'è chi dice che Arden esplose, proprio come le bombe che lanciavano i soldati dagli aerei. Secondo altri, invece, si era sciolto nell'acqua, e di lui non era rimasto più niente. Io, per un po', pensai che lui aveva ragione, e che le pietre rosse lo avevano preso. E mi dispiaceva di avergli fatto quello scherzo, di essermi messo assieme agli altri.
Il giorno dopo, la sua famiglia andò via. Ah, non chiedere, non lo so dove. Ma dovunque siano andati, adesso, so che Arden il coraggioso se n'è andato con loro, lontano dal fiume e dalle pietre rosse che lo spaventavano tanto.

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