sabato 10 febbraio 2018

Celiare

Prima per molte settimane non trovo un solo verbo su cui basare un brano, poi me ne capitano due di seguito! Questo pare che derivi da una commediante di nome Celia, che faceva la parte di una serva arguta e scherzosa.

Celiare [ce-lià-re] v.intr. (aus. avere; cèlio ecc.) [sogg-v] Avere comportamenti scherzosi.

Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.


Questo verbo mi fa sempre pensare a dame di corte e nobildonne, giochi di potere e corteggiamento. Ho seguito quella scia per scrivere il brano ispirato al termine celiare.


Erano in due. Una aveva morbidi boccoli biondi come l'oro. L'altra, ciocche di rame spettinate. Una era di nobile lignaggio, l'unica erede di un'antica stirpe. L'altra era lo scarto della nidiata del conciapelli. Una era raffinata, elegante, bellissima. L'altra, a malapena una donna. Una era colei che volevo.
Ma per averla, sapevo che avrei dovuto conquistare l'altra.
La regina pendeva dalle labbra di Anna. Non sapevo come fosse accaduto, ma le voci dicevano che la popolana era entrata nel castello quand'era una bambina, era cresciuta con la principessa e aveva plasmato il suo pensiero. Quando era morto il vecchio re, Anna le aveva messo in testa l'assurda idea che al regno e alla sua regina non ne servisse un altro. Ma che cosa ne poteva sapere una stracciona delle faccende di corte?
– Nobile Zohar delle Torri di Smeraldo. – La voce della regina risuonò imperiosa dall'alto del trono. Anche in ginocchio, notai la sua occhiata alla nefasta consigliera dai capelli rossi e il cenno d'assenso di costei. La regina mi fece segno d'alzarmi, nel proseguire celiando: – Alle Torri di Smeraldo non coltivate la terra, non allevate bestiame, non pescate e non commerciate. Da dove viene dunque il vostro sostentamento? Ho sentito dire che la ricchezza della vostra terra è costituita da stregoni, e che voi stesso lo siate.
– Maestà – replicai con un sorriso. – Se lo fossi, vi avrei recato in dono le stelle del cielo, e avrei messo la mia magia al vostro servizio. Ma tutto quello che posso portarvi sono gioielli, e uomini, e lame.
Vidi l'interesse risvegliarsi negli occhi di Anna. Non era stato difficile scoprire la sua passione assai poco femminile per le armi.
La regina si alzò. – Voi mi onorate con i vostri meravigliosi doni, ma ancora non mi avete parlato del motivo della vostra visita. Che cosa volete da me?
– Nulla di ciò che altri hanno già chiesto, e mai ottenuto – celiai, riferendomi ai numerosi pretendenti che aveva già respinto. – Tutto ciò che ancora non vi è stato domandato.

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