sabato 1 aprile 2023

Brolo

Brolo [brò-lo] s.m. 1. region. Orto, frutteto; estens. giardino, luogo alberato. 2. Corona di fiori, ghirlanda.

Etimologia: dal latino medievale brolus, altra variante di broilus "verziere, bosco, selva", derivato dal tardo latino brogilus, dalla parola gallica broga, "campo", o di origine celtica da brog, "sollevamento, rigonfiamento".



Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Foto di Art Laurence Luzon da Pexels


Ricordo poche cose. Ricordo gli occhi di mio padre in un giorno come un altro, l'ultimo giorno della mia vita. Come li ha sgranati di stupore quando i sacerdoti lessero nelle pietre il mio nome, e poi li ha chiusi, ha chinato la testa e si è voltato.
– Prendetela – la sua unica parola.
Non poteva difendermi senza rivelare il suo imbroglio, senza spiegare al popolo come aveva sempre tenuto al sicuro me e le mie sorelle, mentre altre donne morivano.
Ricordo Moray, il maestro di spada, che aveva sguainato la sua lama e si era frapposto fra me e le guardie del tempio. Non ricordo come alla fine mi presero, ma lo fecero; come non ricordo nemmeno che mia madre o le mie sorelle abbiano detto una sola parola. Ma forse, è solo perché ho già perduto quella memoria.
Rammento con chiarezza, che ricordo inutile, il volto della popolana che irruppe nel corteo per posarmi sulla testa un brolo di violacciocca e daphne odorosa e fiori di amaranto, sicura che avrei portato con me, tra gli dei, le poche parole che riuscì a sussurrarmi prima che la allontanassero, la sua preghiera.
Ironia della sorte, io quelle parole non le ricordo affatto.
Ricordo l'altare dove avrei terminato i miei giorni terreni, che a differenza di tanti altri che da allora ho visitato, si trovava in un luogo più gentile, più gradevole, come se la vista bucolica in cui s'innalzava il cerchio di pietre che circondava quel luogo di morte volesse indicare che qui, al sud, eravamo più civili che nel resto del mondo. Perciò, l'altare era immerso in un verde brolo, e gli alberi da frutto si alternavano ai pinnacoli di pietra, e fu sull'erba verde e lussureggiante che mossi i miei ultimi passi restii.
Altrove i campi erano riarsi per la siccità, ma nessuno avrebbe osato trascurare quest'orto, sacrificando ogni goccia d'acqua per quello che era noto in tutta la regione come "il giardino dei morti".
Lì avrei dovuto esalare il mio ultimo respiro e ascendere al cielo, tra gli dei.
Inutile dire che non fu ciò che avvenne.

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