lunedì 22 gennaio 2024

I mostri affilano le armi


Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero
Foto di Ivan Babydov da Pexels


Nella Foresta del Terrore, nessuno si spaventava più.
Ricordo che una volta bastava l'ombra di una strega che passava a cavallo di una scopa davanti alla luna, e la sua risata malignamente gracchiante, a far tremare tutti di paura. Ma nel tempo di cui vi racconto nemmeno un branco di lupi mannari che ululava alla luna, o i gemiti di un'orda di zombie di passaggio, o il lugubre ringhio di un orrido mostro talmente brutto da non potersi nemmeno guardare, figurarsi descrivere, non facevano più né caldo né freddo. Che dire poi dei poveri fantasmi, una volta tolto loro il potere di far rizzare i capelli dallo spavento al solo apparire, non gli restava più niente.
Il problema in fin dei conti era che tutti ormai erano troppo abituati alla presenza di simili creature da trovarle normali. E la normalità, si sa, non fa per niente paura.
Ci avevano provato, gli abitanti della Foresta del Terrore, a rendersi più minacciosi, più combattivi, ad affilare per così dire le armi. Che, nel caso dei lupi mannari, equivaleva a mettersi ad affilare davvero zanne e artigli per renderli più aguzzi e taglienti. Risultati, zero. Gli assassini folli li avevano imitati con la loro varietà di coltelli e mannaie, ma senza sortire un effetto migliore.
Le streghe avevano avuto più fantasia nell'ideare tutta una serie di nuovi incantesimi e pozioni, e per notti e notti liquidi maleodoranti avevano sobbollito nei calderoni, e le loro voci stridenti avevano intonato una cacofonia di formule magiche, inframmezzate dalle loro risate sataniche, ma al momento di provare i loro malefici su ignare vittime, non ne avevano trovata nessuna che s'impensierisse minimamente all'eventualità di essere usata come cavia.
Il mostro si era imbruttito ancora di più, e questo nessuno lo credeva possibile, ma era successo. Era diventato talmente brutto che, come accade talvolta a certi film, invece di allontanare le persone aveva iniziato ad attrarre estimatori che lo definivano "tanto brutto da essere bello, a suo modo".
Gli zombie... loro avevano continuato a vagare in cerca di cervelli come al solito, e come al solito, senza trovarli. Spiegargli che dovevano cambiare strategia per tornare a spaventare la gente e riuscire nel loro intento era stato impossibile.
I fantasmi si erano rassegnati diventare sempre più trasparenti fino a sparire, lasciandosi dietro solo centinaia di lenzuoli appesi ai rami. Erano troppo vecchi, loro, per pensare di cambiare abitudini.
Insomma, questa cosa dell'affilare le armi, sebbene sulla carta fosse una grande idea, non stava funzionando per niente.
Poi, in una notte di luna piena, ovvero una notte qualsiasi dato che nella Foresta del Terrore sono tutte notti di luna piena, a una strega più astuta delle altre venne l'idea. Nel momento esatto in cui ricevette l'oscurazione, ovvero l'equivalente dell'illuminazione per le creature della notte, la sua tipica risata gracchiante risuonò in tutta la Foresta del Terrore, ma non inquietò nessuno, anche se avrebbe dovuto.
– La paura non è scomparsa! – annunciò alla sua congrega. – È solo cambiata.
E raccontò loro di quel che aveva visto nel frammento di vetro dai bordi taglienti che usava al posto della sfera di cristallo da quando nella Foresta del Terrore era iniziata questa mania dell'affilare tutto.
Da allora, le streghe della Foresta del Terrore non furono più vecchie megere dal viso tutto rughe, il naso adunco e le dita ad artiglio, bensì belle ragazze quando incontravano un giovanotto timido, esattori delle tasse nel far visita a un uomo avido, un pubblico ostile di fronte a un oratore inesperto, un gendarme alla porta di un disonesto, una rivale nella vita di una moglie gelosa, e queste sono solo alcune delle tante sembianze che le streghe della Foresta del Terrore iniziarono ad assumere per spaventare la gente. Quanto agli zombie, ai fantasmi, ai mostri, beh... non potete non averne visto qualcuno, ogni tanto. Loro non si mascherano affatto. Continuano a non far paura, ma a loro sta bene così.

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