sabato 27 marzo 2021

Affabile

Affabile [af-fà-bi-le] agg. Disponibile al colloquio; estens. che dimostra umana simpatia verso il prossimo, cordiale, socievole.

Etimologia
: dal latino affabĭlis, "a cui si può parlare", derivato da affari, "rivolgere la parola", a sua volta composto da ad, "a", e il verbo fari, "parlare".


Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Foto di Gary Barnes da Pexels


– Quello Zohar è un affabile serpente! – sbottò la regina, camminando avanti e indietro nelle sue stanze. Aveva mantenuto dignità e contegno nella sala del trono, ma una volta al sicuro alla mia sola presenza si permise di parlare in modo schietto.
Non avevo idea di cosa intendesse con "affabile", ma quanto al "serpente" ero d'accordo con lei.
– E ancora non sono certa che non sia uno stregone. – La regina sospirò e si sedette sul letto. – Che cosa dovrei fare, Anna? La sua offerta è... allettante. E so che mio padre lo avrebbe accettato come mio pretendente. Diceva sempre, della gente di Torri di Smeraldo, che è meglio averli per amici che come nemici. E che siano stregoni come si mormora oppure no, penso che avesse ragione.
Abbandonai il mio posto di guardia accanto alla porta e mi avvicinai. Sembrava più fragile che mai, presa nella confusione che le causava quella scelta, eppure io conoscevo la sua forza. Avevo visto come aveva tenuto testa a Zohar di fronte ai dignitari del regno, mentre io ero stata sviata da uno dei suoi doni. A mia discolpa non avevo mai visto una spada simile, tanto leggera e ben bilanciata da parer davvero frutto della magia.
Mi inginocchiai. – Mia regina – le dissi, – è vero, le Torri di Smeraldo hanno molto da offrire al regno. Ma la questione è un'altra. Siete sicura di potervi fidare di lui? – mi umettai le labbra mentre le lasciavo un istante per riflettere. Non le parlai di sposarsi per amore come facevamo da bambine, ormai era una questione superata, lei sapeva che nella sua posizione sarebbe stato un sogno tanto arduo da risultare impossibile. Ma doveva proteggere la sua autorità, tutto ciò che aveva conquistato nel corso degli anni, da ogni arrivista che vedeva in lei solo un trono vacante. – Siete certa che come vostro marito accetterà di essere vostro pari, e non il vostro signore e padrone?
La regina sorrise e mi accarezzò i capelli. – Anche tu sei astuta quanto affabile, mia cara Anna. E io sono felice di averti al mio fianco.

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