lunedì 8 marzo 2021

Parchi e giardini

Rieccomi, pronta a riprendere con l'argomento che volevo presentare la settimana scorsa. Il viaggio è cominciato ma non ci muoviamo troppo a dire il vero, perchè basta uscire dalla porta di casa per arrivare al giardino o, appena più in là, al parco.



Immagine liberamente disponibile su Pexels sotto licenza Creative Commons Zero.
Foto di Mike da Pexels


Difficilmente un intero romanzo o film è ambientato quasi per intero in un giardino, a meno che non sia citato nel titolo, come nel caso di Il giardino segreto. Più comunemente sono solo alcune scene ad aver luogo in mezzo al verde, e quando si tratta di giardini o parchi il luogo in apparenza naturale racconta di una natura addomesticata, al contrario di quanto accade in campagna, per soddisfare il gusto estetico e non per ricavarne qualcosa di utile. Sarà perché rappresentano la bellezza che giardini e parchi, specialmente nella stagione della primavera con il suo tripudio di fiori, fanno spesso da sfondo a un incontro romantico, magari con tanto di dichiarazione. Accade di sovente nei romanzi ottocenteschi, uno fra i tanti Emma, di Jane Austen, ma un classico è anche la scena del balcone in Romeo e Giulietta. Senza contare il finale al parco nel film C'è posta per te. Ma se le commedie romantiche hanno gioco facile nell'usare questo tipo di ambientazione nelle loro scene clou, più difficile, ma non impossibile, è rintracciare giardini e parchi che assumono tutto un altro significato. Rari, ma non così difficili da rintracciare, le storie horror sulle piante da giardino: è il caso del del film La piccola bottega degli orrori, con la chiusura sul giardino con il bocciolo sopravvissuto della terribile pianta carnivora, finale reso ancor più cupo nella versione teatrale del musical; oppure l'inquietante inizio di E venne il giorno, ambientato a Central Park a New York, forse il più famoso tra tutti i parchi.
Generalmente i giardini rispecchiano l'indole dei padroni di casa, o dei giardinieri che li curano; e così ha senso mostrare sullo schermo, o descrivere sulla pagina, come si presenta un giardino per dare informazioni su un personaggio, anche qualora non accada nulla di eclatante in quell'ambiente. Ha senso per Edward mani di forbice  creare fantasiose sculture vegetali, così come per Morticia della Famiglia Addams tagliare via le rose lasciando solo i gambi, o per la Regina di cuori in Alice nel paese delle meraviglie pretendere di avere solo rose rosse nel suo giardino, pena il taglio della testa dei giardinieri incompetenti. E a proposito di quest'ultima storia: il labirinto vegetale è un altro tipo di presenza classica nei giardini d'altri tempi, simbolo di perdita dell'orientamento, ma anche di avventura e di prova da superare per crescere, come in Labyrinth, o di terrore nascosto dietro ogni svolta, come accade nel finale del film Shining. Oppure può essere il luogo ideale per un segreto incontro amoroso, sempre che gli innamorati riescano a trovarsi; ma qui si ritorna all'inizio, e dunque mi fermo.
E tu, conosci altri libri o film con scene ambientate in un giardino? In quale contesto? Con questa riflessione ti lascio, ci vediamo giovedì per il mio racconto in giardino.

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